Question Time, chiarimenti sulle nuove linee guida per l'assistenza sanitaria alle donne vittime di violenza
L'assessora per la Lotta alla violenza e alla tratta sulle donne e sui minori, Susanna Zaccaria, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico) sull'assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di vi...
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L'assessora per la Lotta alla violenza e alla tratta sulle donne e sui minori, Susanna Zaccaria, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico) sull'assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza.
Domanda d'attualità della consigliera Lembi
"Visti gli articoli di stampa, invita cortesemente il Sindaco e la Giunta ad esprimere una valutazione circa le linee guida di indirizzo ed orientamento per le Aziende sanitarie e ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza e alle/ai loro eventuali figlie/i vittime di violenza assistita recentemente pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n.24 del 30 gennaio. Chiedo in particolare, di conoscere come l’Amministrazione intenda procedere circa le ricadute delle nuove Linee guida sulla città di Bologna".
Risposta dell'assessora Zaccaria
"Credo che quando parliamo di diritti ognuna delle azioni che io compio è trasversale anche ad altri settori dell'Amministrazione, in questo caso ad esempio ringrazio l'ASL perché mi ha dato un contributo per questa risposta.
Sostanzialmente posso dire che da noi le cose cambieranno il giusto però, personalmente, è la prima volta che io posso vedere un lavoro di così grande qualità che tiene conto di un elemento fondamentale e cioè il rischio di vittimizzazione secondaria per le donne che hanno subito violenza e che vengono in contatto con le diverse istituzioni del territorio, l'ospedale, in particolare il Pronto Soccorso, è uno dei luoghi, assieme al Tribunale o le Forze dell'Ordine dove il rischio di una sbagliata accoglienza, seppure in massima buona fede, può provocare ulteriori danni successivi alla violenza. Queste linee giuda tengono presente la grande difficoltà di una donna che si trova ad affrontare una situazione difficile e, in particolare in ambito sanitario, ad esporsi a controlli e visite che possono ulteriormente metterla in difficoltà Con questo Piano ad esempio si arriva ad individuare un'area protetta in cui la donna viene accolta al Pronto Soccorso in cui la donna può essere messa isolata rispetto anche ad eventuali accompagnatori, questo lo dico perché chi magari non è molto esperto di violenza non sa che molto spesso è il marito maltrattante che accompagna la moglie al Pronto Soccorso per assicurarsi che non dica come si è procurata le ferite, quindi l'idea che questa donna possa parlare in un ambiente in protezione è solo una delle azioni che scorrendo le Linee guida vengono subito all'occhio.
Viene molto evidenziata la funzione dei centri antiviolenza, anche in questo caso, come è stata per tutta l'attività del Piano nazionale antiviolenza devo dire, e quindi il metodo di accoglienza in autonomia e sopratutto, lo ribadisco, di autodeterminazione delle scelte della donna viene messa in evidenza.
Altra cosa, per la prima volta in questo ambito si parla in maniera così forte di necessità di individuare un percorso per quella donna, non con moduli standard che devono essere applicati indiscriminatamente a tutte, ma per quella donna, per quella situazione, quindi ragionando su quali possono essere i servizi del territorio idonei per quel caso, non per un caso in generale, anche questo è un passo avanti notevole.
Leggo il contributo che invece mi ha mandato l'ASL perché parla proprio della questione delle reti che è altrettanto importante e oggetto dell'attività del mio assessorato.
L'Azienda USL di Bologna ha aderito al progetto formativo "Accoglienza e assistenza nei servizi di emergenza-urgenza e nella rete dei servizi territoriali delle donne vittime di violenza di genere", promosso dalla Regione Emilia-Romagna in coerenza con quanto indicato dalle Linee Guida Nazionali per le Aziende sanitarie e le Aziende ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza, emanate con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri de 24 novembre 2017. Il progetto regionale prevede la formazione di operatori di area sanitaria e sociale. A tal fine l'Azienda USL di Bologna ha individuato operatori afferenti all'area dell'Emergenza-Urgenza, Materno-Infantile e delle Cure Primarie, nonché professionisti delle reti distrettuali socio-sanitarie che, come previsto dal piano formativo regionale, avranno il compito di svolgere funzioni di "facilitatori" in grado di trasferire i contenuti della formazione agli altri operatori della rete dei servizi coinvolti nell'accoglienza e assistenza delle donne vittime di violenza di genere e dei loro figli. L'Azienda USL di Bologna, inoltre, applica le attuali Linee guida e di indirizzo regionali in materia di assistenza alle donne vittime di violenza di genere, declinate operativamente in un'apposita procedura. Si è attualmente in attesa di un più concreto recepimento delle linee guida per aperti che eventualmente non sono stati ancora attuate in materia di Reti > e aggiungo che l'ASL ha anche aderito al nostro protocollo comunale che, come sapete perché l'ho già ripetuto in diverse sedi, è un protocollo operativo e quindi io credo che la questione dell'attuazione delle linee guida verrà concretamente affrontata proprio nel nostro tavolo, nell'ambito del nostro protocollo a cui l'azienda ASL ha aderito".