Comunicati stampa

Comunicati stampa

Question Time, chiarimenti sulle minacce rivolte sui social all'assessore Matteo Lepore

L'assessore Matteo Lepore ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Claudio Mazzanti sulle minacce di morte ricevute via social. Domanda d'attualità del consigliere Mazzanti"In relazione agli articoli apparsi sulla stampa loc...

Data:

:


L'assessore Matteo Lepore ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Claudio Mazzanti sulle minacce di morte ricevute via social.

Domanda d'attualità del consigliere Mazzanti
"In relazione agli articoli apparsi sulla stampa locale riguardanti le gravissime minacce di morte, nei confronti dell'Assessore Matteo Lepore apparse sul suo profilo Facebook, che evidenziano un imbarbarimento della vita politica cittadina e nazionale; chiede al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico-amministrativa su quanto avvenuto nei confronti dell'assessore Lepore, visti i precedenti accaduti ai danni della ex consigliera Cathy La Torre e l'escalation di minacce e offese, sempre più frequenti sui social".

Risposta dell'assessore Lepore
"Io colgo l'occasione per ringraziare il gruppo del Partito Democratico, il capogruppo Mazzanti per le parole di solidarietà, con questo intervento ringrazio anche tutti gli altri gruppi consigliari che in questi giorni o direttamente o attraverso comunicati hanno espresso solidarietà, ovviamente ringrazio quelli che lo hanno fatto, meno quelli che non lo hanno fatto. Credo che sia importante parlare in questa sede di questo argomento, non soltanto per quello che è successo alla mia persona che in qualche modo è stata colpita da queste minacce virtuali, che ogni giorno colpiscono migliaia di persone nel nostro Paese. I social network ormai hanno creato una modalità del dibattito pubblico e del confronto assolutamente controproducente, innanzitutto per le cause che vengono portate avanti, quelle più democratiche, quelle più progressiste, quelle che cercano di aiutare le persone più deboli del nostro Paese. Continuare a fare una politica virtuale, solo sui social network, non solo inquina il dibattito pubblico ma inquina la nostra democrazia, porta la discussione su spiagge lontane, come le navi che cercano di attraccare dal Mediterraneo nel nostro Paese, quando in realtà i problemi rimangono, ci sono, sta alla classe politica, ai cittadini, al Parlamento, al Governo, a chi amministra i territori affrontarli, nella vita reale, non soltanto con argomenti su twitter o su facebook. Ringrazio tutte le associazioni sindacali, le associazioni di categoria che mi hanno contattato, devo dire sono rimasto molto colpito dal numero di aziende, rsu aziendali e rappresentanze sindacali che mi hanno scritto, non credo siano solidarietà tanto alla mia persona, questo si, ma quanto al fatto che la nostra città non vuole avere paura, non la vuole avere il nostro Paese, qualcuno sta cercando di costruire una cappa di odio e un racconto monotematico, sembra che l'invasione degli immigrati nel nostro Paese sia ormai il problema principale, certo ci sono dei problemi legati all'accoglienza e alla convivenza nella nostra città, chi ha governato in questi anni anni probabilmente non ha avuto abbastanza coraggio per affrontarli in modo risolutivo, ma questo non deve essere un alibi per non dirci che oltre a twitter, oltre alla finta invasione di cui si parla, che nei numeri non esiste, non è comprovata, ci sono tante altre questioni che vanno affrontate nelle nostre città e nel nostro Paese che la vera protezione degli italiani, la vera politica che può portare avanti un discorso di speranza non è quella di chi individua sempre un nemico, io credo che noi abbiamo un compito come amministratori della nostra città, sopratutto per Bologna che è stata vittima di stragi importanti, abbiamo recentemente ricordato Ustica, la strage del 2 agosto, su cui stiamo ancora portando avanti una battaglia di impegno civile, politico e culturale. Le generazioni passano, la verità continua a non emergere in maniera compiuta nonostante ci siano condanne, sono percorsi quelli che hanno attraversato la nostra città, con tragedie importanti, con un numero di vittime importanti, che ci insegnano quanto il terrorismo, il depistaggio, la mancanza di senso istituzionale dei rappresentanti dello Stato, abbia fatto male al nostro Paese. E quindi il problema non è se a me sono arrivate delle minacce, ma è lo stato del nostro dibattito pubblico, lo stato della nostra democrazia, il fatto che non si riesca a parlare delle cose se non tirandosi degli oggetti addosso. Credo che sia grave questo, che ci richiami tutti a un senso di responsabilità e credo che impegnarsi per non avere paura, invece che per portare la speranza, al di là della retorica, sia oggi diventato assolutamente importante, perché non è vero che gli italiani e i bolognesi in questo momento vivono nella paura dell'invasione, non è così, lo dicono le migliaia di persone che mi hanno scritto in questi giorni, e ci incoraggiano tutti ad andare avanti, non è che incoraggiano solo me, incoraggiano tutti ad alzare la mano e a dire cose diverse e credo che il nostro comune che sul gonfalone ha la parola "libertà", per primo debba ribellarsi a questo stato di cose, è necessario non avere paura, è necessario denunciare quando avvengono questi atti, non è l'unico che, devo dire, in questi anni ha riguardato me direttamente, come tantissime altre persone che sono qui in quest'aula, quindi non c'è niente di speciale in quello che è successo.
Credo che invece di eccezionale ci sia il momento in cui stiamo vivendo, per cui al di là della parte politica cui apparteniamo credo che, almeno a Bologna, dovremmo avere l'orgoglio di essere una città democratica, senza paura, che pensa che gli occhi possono rimanere aperti e anche i porti, anche se non abbiamo il mare, come qualcuno diceva, in fondo noi tanti migranti li abbiamo accolti, non abbiamo paura delle persone di colore, e credo che, se non vogliamo raccontarci come gli Stati Uniti degli anni '50, forse tutti quanti dovremmo mettere da parte le parole intolleranti e razziste, parlare dei problemi delle persone, senza pensare che le persone diverse da noi siano qualcosa da respingere, su questo io personalmente lavorerò a prescindere dal mio ruolo istituzionale, innanzitutto come cittadino, come padre di famiglia e come persona che è iscritta a un partito, che si chiama democratico, che spesso critica, ma che devo dire, in questa occasione, ha dimostrato a partire dal suo segretario nazionale, dal capogruppo alla Camera, ai tanti rappresentanti a prescindere dalle correnti, grande solidarietà e grande impegno. Spero che queste due giornate un po' difficili siano due giornate utili a ragionare su questi fatti e non semplicemente a portare sui giornali uno di noi".

Altre informazioni

Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:42
Back to top