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Question Time, chiarimenti sull'aumento delle autovetture in circolazione e gli effetti sull'inquinamento

L'assessore alle Politiche per la mobilità Irene Priolo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Massimo Bugani (Movimento 5 stelle) sull'aumento delle autovetture in circolazione e ...

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L'assessore alle Politiche per la mobilità Irene Priolo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Massimo Bugani (Movimento 5 stelle) sull'aumento delle autovetture in circolazione e gli effetti sull'inquinamento.

La domanda del consigliere Bugani
Visti gli articoli di stampa in merito all’aumento del 5% di autovetture e al fatto che i mezzi più inquinanti continuano a circolare;
Poiché tra gli obiettivi indicati nel Pums c’è quello di escludere progressivamente i mezzi inquinanti dal centro di Bologna e consentire l’accesso in centro solo ai veicoli elettrici
Pone la seguente domanda di attualità
Per conosce il pensiero del Sindaco e della Giunta sul tema, nonché se non ritenga sia necessaria una seria politica sulla mobilità urbana, nonché dare l’esempio non utilizzando i mezzi comunali non elettrici nel centro storico.

La risposta dell'assessore Priolo
"Il concetto è il seguente e quindi provo comunque ad attualizzare la risposta, i processi di cambiamento devono essere accompagnati, ovviamente non possono essere improvvisati e non possono, da questo punto di vista, avere un effetto immediato ma hanno una finestra, come diceva lei consigliere, temporale all'interno della quale poter collocare le azioni da prevedere.
Siccome il tema sono le auto nella la domanda, i mezzi inquinanti, quindi il fatto che c'è un +5% di immatricolazione che va verso i mezzi sostenibili, in realtà un dato interessante è che dal 2005 al 2016 siamo passati dal 5,82% di mezzi a metano/gpl/elettrice/ibride, al 2016 con il 18,87%, quindi Bologna si colloca già in una percentuale molto alta, però non basta. Da questo punto di vista è ovvio che bisogna intanto saper prevedere quello che è il futuro, non è che voglia avere la sfera di cristallo, non è così, però almeno saper leggere quelle che sono le tendenze, interpretarle e poi dopo fare in modo che il Piano della mobilità sia conseguente. Una tendenza che noi abbiamo oggi molto chiara ed evidente è che i giovani non hanno più un'auto in proprietà e scelgono di non avere un veicolo in proprietà, i giovani scelgono di poter utilizzare tutti i mezzi del trasporto pubblico complementare che vengono messi a disposizione, perché hanno un altro approccio, un altro stile di vita, preferiscono spostarsi tra le città e non all'interno della città, all'interno della città prendono bici, macchine condivise, autobus. Questa è una tendenza che è già presente oggi, i giovani stanno già scegliendo questo. La sfida vera è quella di accompagnare invece chi rientra in un range di età più alto, che oggi ha la macchina di proprietà e che non ha adeguate alternative alla dismissione del vicolo privato, all'interno del quale si collocano evidentemente anche gli euro zero di cui parlava l'articolo che lei citava, secondo me con alcune inesattezze, perché non possono più essere imputati ai mezzi commerciali, come centro storico, perché noi abbiamo assunto la decisione di ritirare i contrassegni per cui i mezzi commerciali inquinanti in centro non potranno proprio più girare, è ovvio che verso i cittadini è un processo che va accompagnato. Il bike sharing di cui parleremo dopo, il car sharing che parte a settembre, il potenziamento del trasporto pubblico sono la possibilità di mettere di fronte a delle scelte alternative è ovvio che, per chi si pone di fronte alla necessità di dover cambiare un veicolo privato, si può porre nella scelta di dire "vediamo se abbiamo un'alternativa" ed è altrettanto ovvio che questo è più corretto e coerente quando si hanno due veicoli e se ne deve dismettere uno, perché quando ce n'è soltanto uno è più complicato.
Ma già noi abbiamo il 50% di contrassegni in città che sono di potenziali due veicoli, dei 32.000, la metà dei residenti ha più di due veicoli, il tema è come accompagnare questo processo, non è banale, non è semplice e deve essere anche un processo equo perché i dati, è vero che dimostrano che chi ha un reddito più basso è quello che possiede l'auto più inquinante, quindi il tema è anche come fare in modo che il processo sia più equo, è evidente che se un cittadino privato dismette il veicolo proprio, che ha un costo medio di 4000/4500 euro all'anno, e con questi soldi può scegliere di avere un car sharing efficiente che nel modello per esempio elettrico è un modello free floating che però consente di essere molto sostenibile, ma Enjoy per esempio metterà a disposizione per esempio anche i mezzi cargo, e quindi da questo punto di vista, se uno deve fare un trasloco, comunque può prendere un'auto in modalità condivisa, che è una cosa molto importante, allora, ripeto, il processo va accompagnato, altresì in altre città questo processo è accompagnato con degli incentivi alla dismissione, tutte queste cose sono gli ingredienti che vanno nel Piano della Mobilità Sostenibile. E' facile? No, non è facile, è molto difficile seguire la transizione, però, il consigliere Bugani lo diceva, le città stanno andando in questa direzione, lo dice anche Il sole 24 ore questa settimana, già Parigi e tutte le altre città si stanno settando il questo modo, Milano il prossimo anno partirà con la ZTL ambintale, cioè, non è che siamo nella fantascienza, ve lo voglio dire, leggere le tendenze è perché probabilmente noi dovremo avere la capacità, e questa è la sfida che dovremo iniziare a interpretare a settembre, la capacità di fare in modo che il Piano della Mobilità Sostenibile sia presentato nelle sue esternalità sociali positive, perché un piano della mobilità è sostenibile nella accezione della sostenibilità non soltanto ambientale ma sociale, cioè il Piano della mobilità deve diventare uno strumento di redistribuzione del reddito dei nostri cittadini e di miglioramento della qualità della vita, se riusciamo a collocarlo in quella dimensione allora abbiamo scelto il senso più ampio che possiamo dare il Piano della Mobilità Sostenibile, se non riusciamo a farlo vuol dire che noi stiamo gestendo il presente con dei piccoli correttivi, però le sfide che le città si stanno ponendo sono queste, è ovvio che dobbiamo farci carico dei cittadini che sono più in difficoltà, e questa è la sfida più complicata, però ci sono politiche che si possono mettere in campo che ci aiutano in questo processo. Io sono anche molto fiduciosa rispetto al Car sharing che si sta facendo avanti e che dovrà essere letto. Le dinamiche e questo anno di test fondamentale cambiano molti i flussi e i flussi vanno analizzati, i dati sono molto importanti e quindi, riprendo quello che ho detto al consigliere Venturi, è ovvio che ci sono cittadini che sono necessariamente obbligati ad usare la macchina, dipende dal lavoro che fanno, dagli spostamenti che fanno, nessuno sta dicendosi "ti vieto di usare il tuo mezzo" però, se ne hai due, su uno di questi puoi fare una scelta, quello che tu mi lasci parteggiato per 15 giorni, quando riesci, magicamente, perché sei stato fortunato a trovare una sosta in centro, ed allora è su quello che noi dobbiamo andare a intercettare il nuovo bisogno per cambiare le politiche, questo non è semplice però il dato che vi ho sempre dato è 32.000 contrassegni a fronte di 8000 posti auto in centro, qualcosa che dobbiamo aggiustare c'è da questo punto di vista, quindi, il Piano della mobilità sul quale stiamo facendo degli approfondimenti dovrebbe andare in questa direzione e spero che a settembre se ne possa parlare in maniera serena".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:42
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