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Question Time, chiarimenti sulla trasformazione dell'hub di via Mattei

L'assessore Giuliano Barigazzi ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Emily Clancy (Coalizione civica) sulla trasformazione dell'hub di via Mattei. La risposta è stata letta in Aula dall'assessore Davide Conte.Domanda de...

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L'assessore Giuliano Barigazzi ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Emily Clancy (Coalizione civica) sulla trasformazione dell'hub di via Mattei. La risposta è stata letta in Aula dall'assessore Davide Conte.

Domanda della consigliera Clancy
"Viste le notizie relative ai progetti di trasformazione della struttura di prima accoglienza di via Mattei in struttura di trattenimento per il rimpatrio, si chiede al Sindaco e alla Giunta quali informazioni in merito abbia la Giunta e se l'Amministrazione sia stata coinvolta; una valutazione politico amministrativa in merito".

Risposta dell'assessore Barigazzi letta dall'assessore Conte
"Abbiamo appreso dalla stampa di questi giorni la volontà del Viminale di volere procedere alla chiusura dell’Hub di via Mattei, non avendo avuto alcuna informazione preventiva quindi senza essere stati coinvolti su questo tema. Ricordo che l’hub Mattei è la porta d’ingresso al sistema regionale di accoglienza e che è compito del Ministero, tramite le Prefetture, provvedere alla prima accoglienza dei migranti. E' in quella sede che si svolgono le procedure di identificazione e i controlli sanitari di chi arriva ed è solo dopo quella prima fase di accoglienza che si accede al sistema di seconda accoglienza dello SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) di titolarità comunale, gestito tramite Asp oppure ai Cas (Centri di accoglienza straordinaria) in titolarità del Ministero dell’Interno tramite la Prefettura. Chiudere la porta di accesso all’intero sistema regionale ci interroga sull’avvio dei percorsi di chi comunque arriva, al di là del blocco degli sbarchi (160 persone nel 2018) e anche sulla gestione dei “dublinanti”, persone che rientrano sul territorio da altri paesi, vista la loro prima identificazione in Italia (253 nel 2018). Su questo non abbiamo avuto informazioni e dunque valuteremo, quando ci sarà più chiaro, il pensiero complessivo, ma certo non si può fare finta che queste presenze non ci siano, perché in questo caso sarebbero in esclusivo carico delle comunità locali e stiamo già facendo molto sotto questi profili; non può essere che una competenza che la legge attribuisce allo Stato diventi ulteriore compito comunale. E’ stato annunciato che uscirà un decreto che ridisciplinerá queste azioni, e quindi giudicheremo più compiutamente come procedere quando in quell’occasione capiremo le decisioni assunte dal Governo".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:42
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