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Question Time, chiarimenti sulla tecnologia 5G

L'assessore Marco Lombardo ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Gruppo misto - Nessuno resti indietro) sulla tecnologia 5G. Domanda della consigliera Palumbo"Visti...

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L'assessore Marco Lombardo ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Gruppo misto - Nessuno resti indietro) sulla tecnologia 5G.

Domanda della consigliera Palumbo
"Visti gli articoli di stampa apparsi in merito alla presentazione dei risultati relativi al primo anno di sperimentazione della tecnologia 5G avviata nella città di Milano.
Premesso che il 5G opererà su frequenze più elevate di quelle sino ad ora utilizzate dai sistemi di radiotelefonia (superiori ai 30GHz) e renderà necessaria l’installazione in area urbana di numerosissimi micro-ripetitori (con aumento della densità espositiva) a causa degli ostacoli alla trasmissione lineare di questo particolare tipo di segnale da parte di palazzi e aree verdi. Più di 180 scienziati e medici provenienti da 37 paesi, stanno proponendo una moratoria per il roll-out della quinta generazione - la 5G - della telecomunicazione, fino a quando i potenziali pericoli per la salute umana e l'ambiente saranno stati completamente studiati da scienziati indipendenti dall'industria. In data 7 luglio ultimo scorso è apparsa sulla stampa una lettera dove la Dott.ssa Fiorella Belpoggi, Direttrice Area Ricerca Istituto Ramazzini, intervenendo su questo tema ha annunciato la sua disponibilità a collaborare con l’Amministrazione comunale per la futura pianificazione della rete 5G.
Pone la seguente domanda di attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sul tema. Per sapere dall'Amministrazione quali azioni intenda mettere in atto in merito alla futura sperimentazione di questa nuova tecnologia nella nostra città".

Risposta dell'assessore Lombardo
"Grazie consigliera per la domanda che ci pone, perché è sicuramente di interesse. Come lei stessa ha affermato, il tema della tecnologia 5G sta per sbarcare nelle nostre città, sarà operativo entro il 2020 e nel 2019 prevede già la copertura di alcune città pilota tra cui Milano, Torino, Roma, Napoli e Bologna. È evidente che nel momento in cui si va a potenziare la tecnologia, e anche l'applicazione industriale della tecnologia, penso a 'internet of things', internet delle cose, ai big data, è chiaro che anche la capacità di trasmissione dei dati che questa innovazione tecnologica pone richiede una velocità di trasmissione di questi dati ma anche una sicurezza, visto che il tema della cyber security riguarda in particolare le infrastrutture digitali, per questo motivo ci interessa molto il tema delle infrastrutture digitali e la loro sicurezza nelle aree urbane. Noi cogliamo positivamente l'innovazione tecnologica che la linea del 5G può portare nel nostro territorio e nella nostra città, e siamo contenti che questo tipo di investimento si faccia in via sperimentale nella città di Bologna, per le opportunità economiche che può dare e non solo. Ciononostante siamo attenti anche a qual è l'impatto di questa trasmissione di grosse quantità di dati ad altissima velocità e a bassa latenza sul tema della salute, è questo era l'altro tema che poneva nella sua domanda. Su questo abbiamo avuto occasione di discutere anche in alcune commissioni consiliari, mi ricordo, sul fatto che il tema del rispetto della normativa e del rispetto del principio di precauzione, per come interpretato dalla giurisprudenza comunitaria e dalla Corte di giustizia, fosse uno degli elementi che questa Amministrazione tiene in considerazione. Del resto si ricorderà che c'era stata anche la discussione sull'installazione, per esempio di linee del 4G, c'erano stati dei comitati di cittadini che avevano posto delle critiche e, pur nella limitata competenza dell'amministrazione comunale noi faremo tutto quanto in nostro potere, perché bisogna ricordare che l'amministrazione comunale non ha una competenza specifica con poteri interdittivi rispetto alla localizzazione, ha delle valutazioni che può fare, e soprattutto ha il compito di poter mettere i cittadini e le imprese in un tavolo di discussione per cercare di operare un corretto bilanciamento tra la libertà di iniziativa economica da un lato e dall'altro di tutela dei cittadini che richiedono ovviamente delle misure sanitarie di controllo.
Rispetto al dato che lei pone, mi preme segnalare il fatto che la preoccupazione di 180 scienziati medici provenienti dai 37 Paesi favorevole alla moratoria per il roll out della quinta generazione, in realtà si basano anche su dei dati che riguardano il sistema in tutti i Paesi del mondo, e lo voglio ricordare perché mi sembra utile, anche per evitare degli allarmismi, che i limiti di esposizione in Italia sono notevolmente più bassi rispetto a quelli degli altri Paesi. Siamo a un livello inferiore della metà, rispetto per esempio alla Germania, osserviamo un limite di spedizione di 2600 MHz, siamo addirittura a un terzo dei livelli tedeschi o della Scandinavia, per dire dei Paesi che, come lei sa, ci tengono molto alla tutela della salute. I dati del Ramazzini inoltre sono stati fatti con un livello di esposizione ai ratti che è il livello massimo consentito. Questo che cosa significa? Che cosa riscontrano quei dati? Un aumento statisticamente significativo dell'incidenza degli schwannomi cardiaci e un aumento non statisticamente significativo dell'incidenza di iperplasia delle cellule di schwann e dell'incidenza dei tumori biliari. Questo per dare dei dati corretti di informazione rispetto ai cittadini, e precisando che, comunque, quanto sopra espresso, non esclude che debba continuare ad esserci un percorso di continua attenzione e di consapevolezza diffusa da applicare anche ai processi di concertazione tra comuni e gestori. Tanto è vero che rispetto alle singole richieste che tutte le piattaforme potranno farci, insieme con il collega Barigazzi, stiamo predisponendo un tavolo di lavoro con i gestori, a partire evidentemente ormai dal 2019, ma dall'inizio del 2019, per comprendere l'evoluzione tecnologica dei sistemi, perché lei sa che questi microimpianti in alcuni casi possono essere sostituiti, in altri no. Vogliamo chiedere anche dei dati tecnici sulla possibilità di sostituzione di questi impianti, perché è evidente che favoriremmo la sostituzione piuttosto che la creazione di nuovi microimpianti, e per verificare la compatibilità con il contesto urbano in modo da avere una geolocalizzazione anche di questi impianti che tenga conto di una diffusione, e che non comporti preoccupazione per i cittadini. È evidente che tutta questa situazione è oggetto di approfondimento e terremo in dovuta considerazione, sulla base del principio di precauzione ma anche sulla base della nostra etica e della nostra coscienza, tutti i dati statistici, scientifici e medici che possano in qualche modo portare il tema della tutela della salute, e quindi anche della tutela dell'ambiente e della sicurezza dei cittadini, dentro le valutazioni che andranno fatte per far sì che la diffusione della tecnologia del 5G possa essere compatibile e possa non andare a detrimento ovviamente della sicurezza e della tutela della salute dei cittadini".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:43
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