Question Time, chiarimenti sulla somministrazione di fave nelle mense di nidi e scuole
La vicesindaco con delega alla Scuola, Marilena Pillati, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Elena Foresti (Movimento 5 stelle) sulla somministrazione delle fave nelle mense di nidi e scuole. Domanda d'attualità della...
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La vicesindaco con delega alla Scuola, Marilena Pillati, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Elena Foresti (Movimento 5 stelle) sulla somministrazione delle fave nelle mense di nidi e scuole.
Domanda d'attualità della consigliera Foresti:
"Visti gli articoli di stampa apparsi in merito a quanto accaduto in un nido di Bologna, qualche giorno fa, dove un bimbo di due anni, che ha ingerito fave durante il pranzo ed è stato colpito da anemia emolitica rischiando la vita.
Visto che un semplice modo per evitare questi episodi sarebbe quello di eliminare le fave dalla dieta dei bambini che frequentano le scuole cittadine.
Pone la seguente domanda di attualità:
per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta su quanto accaduto;
per sapere se l’Amministrazione pensa di attivarsi per eliminare dalle mense scolastiche dei nidi e delle scuole dell’infanzia la somministrazione delle fave visto che il favismo è una patologia solo relativamente rara nel nostro paese".
Risposta della vicesindaco Marilena Pillati:
"Gentile consigliera, il Comune come lei sa dedica da sempre molta attenzione all'alimentazione dei bambini a partire da quelli più piccoli che frequentano i nidi d'infanzia. Più volte io stessa ho sottolineato come l'alimentazione a scuola ricopra un ruolo determinante per la diffusione di corretti stili alimentari e come sia importante abituare i bambini fin da piccoli a consumare tutti gli alimenti. In questa ottica, l'introduzione nel menu del nido delle fave, un alimento dall'elevato valore nutrizionale che contiene proteine vegetali di alto valore biologico, è stata proposta per favorire il consumo di legumi, scarsamente presenti nella nostra dieta locale, ma al contrario fortemente consigliati nell'ambito della dieta mediterranea. Oltre a una grande attenzione all'equilibrio nutrizionale dei menu nei nidi e nelle scuole, una cura particolare viene prestata alle diete speciali e, tra queste, a quelle per motivi di salute. Ogni giorno sono centinaia le diete speciali da preparare, per le quali gli operatori si attengono scrupolosamente alle indicazioni contenute nei certificati medici e seguono procedure volte a evitare ogni tipo di contaminazione, dalle conseguenze talvolta molto gravi anche se riguardano alimenti di uso comune, non solo le fave come in questo caso, ma anche le uova, il latte e altri alimenti che possono ad alcuni bambini provocare allergie.
E’ innegabile che nei nidi, frequentati da bambini molto piccoli, ancora nella fase dello svezzamento, l'alimentazione assume un particolare profilo di delicatezza che richiede una strettissima collaborazione tra il personale del nido e la famiglia. Il servizio del Comune che cura gli aspetti nutrizionali nei nidi predispone non solo i menu, ma anche tutte le indicazioni a cui si deve attenere il personale educativo e collaboratore nella preparazione, ma anche nella somministrazione dei pasti. Tra queste indicazioni ci sono, ad esempio, anche quelle che prevedono che dopo la dieta lattea, ossia a partire dai 6 mesi di età fino ai 12 mesi, vengano inseriti nella dieta solo quegli alimenti che i bambini hanno già preventivamente consumato a casa, con richiesta ai genitori di darne comunicazione al nido. Inoltre, fino al compimento del dodicesimo mese di vita del bambino, viene seguito lo schema di svezzamento proposto dal pediatra di famiglia, rispettando i tempi di introduzione e gli alimenti indicati dal pediatra. Vi è dunque nei nidi una straordinaria attenzione all'alimentazione dei bambini e l'episodio che si è verificato la settimana scorsa a cui fanno riferimento gli articoli di stampa conferma non solo che l'attenzione deve continuare a essere massima, ma soprattutto la necessità di sensibilizzare e coinvolgere le famiglie sugli aspetti nutrizionali e sanitari e sulle modalità per garantire un'efficace interazione con il nido e la scuola, evitando in tal modo ogni rischio per la salute dei bambini.
Tutto ciò premesso, non possiamo ignorare la grande attenzione che si è sviluppata attorno all'episodio avvenuto nei giorni scorsi, pertanto abbiamo valutato la momentanea sospensione di questo alimento nei menu dei nidi d'infanzia. Segnalo inoltre che nel menu di Ribo, il soggetto che gestisce il servizio di refezione nelle scuole d'infanzia, nelle scuole primarie e in alcune scuole secondarie di primo grado, le fave non sono presenti.
Voglio infine cogliere questa occasione per esprimere la nostra vicinanza ai genitori che hanno nei giorni scorsi vissuto quella brutta esperienza e al loro bambino".
Domanda d'attualità della consigliera Foresti:
"Visti gli articoli di stampa apparsi in merito a quanto accaduto in un nido di Bologna, qualche giorno fa, dove un bimbo di due anni, che ha ingerito fave durante il pranzo ed è stato colpito da anemia emolitica rischiando la vita.
Visto che un semplice modo per evitare questi episodi sarebbe quello di eliminare le fave dalla dieta dei bambini che frequentano le scuole cittadine.
Pone la seguente domanda di attualità:
per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta su quanto accaduto;
per sapere se l’Amministrazione pensa di attivarsi per eliminare dalle mense scolastiche dei nidi e delle scuole dell’infanzia la somministrazione delle fave visto che il favismo è una patologia solo relativamente rara nel nostro paese".
Risposta della vicesindaco Marilena Pillati:
"Gentile consigliera, il Comune come lei sa dedica da sempre molta attenzione all'alimentazione dei bambini a partire da quelli più piccoli che frequentano i nidi d'infanzia. Più volte io stessa ho sottolineato come l'alimentazione a scuola ricopra un ruolo determinante per la diffusione di corretti stili alimentari e come sia importante abituare i bambini fin da piccoli a consumare tutti gli alimenti. In questa ottica, l'introduzione nel menu del nido delle fave, un alimento dall'elevato valore nutrizionale che contiene proteine vegetali di alto valore biologico, è stata proposta per favorire il consumo di legumi, scarsamente presenti nella nostra dieta locale, ma al contrario fortemente consigliati nell'ambito della dieta mediterranea. Oltre a una grande attenzione all'equilibrio nutrizionale dei menu nei nidi e nelle scuole, una cura particolare viene prestata alle diete speciali e, tra queste, a quelle per motivi di salute. Ogni giorno sono centinaia le diete speciali da preparare, per le quali gli operatori si attengono scrupolosamente alle indicazioni contenute nei certificati medici e seguono procedure volte a evitare ogni tipo di contaminazione, dalle conseguenze talvolta molto gravi anche se riguardano alimenti di uso comune, non solo le fave come in questo caso, ma anche le uova, il latte e altri alimenti che possono ad alcuni bambini provocare allergie.
E’ innegabile che nei nidi, frequentati da bambini molto piccoli, ancora nella fase dello svezzamento, l'alimentazione assume un particolare profilo di delicatezza che richiede una strettissima collaborazione tra il personale del nido e la famiglia. Il servizio del Comune che cura gli aspetti nutrizionali nei nidi predispone non solo i menu, ma anche tutte le indicazioni a cui si deve attenere il personale educativo e collaboratore nella preparazione, ma anche nella somministrazione dei pasti. Tra queste indicazioni ci sono, ad esempio, anche quelle che prevedono che dopo la dieta lattea, ossia a partire dai 6 mesi di età fino ai 12 mesi, vengano inseriti nella dieta solo quegli alimenti che i bambini hanno già preventivamente consumato a casa, con richiesta ai genitori di darne comunicazione al nido. Inoltre, fino al compimento del dodicesimo mese di vita del bambino, viene seguito lo schema di svezzamento proposto dal pediatra di famiglia, rispettando i tempi di introduzione e gli alimenti indicati dal pediatra. Vi è dunque nei nidi una straordinaria attenzione all'alimentazione dei bambini e l'episodio che si è verificato la settimana scorsa a cui fanno riferimento gli articoli di stampa conferma non solo che l'attenzione deve continuare a essere massima, ma soprattutto la necessità di sensibilizzare e coinvolgere le famiglie sugli aspetti nutrizionali e sanitari e sulle modalità per garantire un'efficace interazione con il nido e la scuola, evitando in tal modo ogni rischio per la salute dei bambini.
Tutto ciò premesso, non possiamo ignorare la grande attenzione che si è sviluppata attorno all'episodio avvenuto nei giorni scorsi, pertanto abbiamo valutato la momentanea sospensione di questo alimento nei menu dei nidi d'infanzia. Segnalo inoltre che nel menu di Ribo, il soggetto che gestisce il servizio di refezione nelle scuole d'infanzia, nelle scuole primarie e in alcune scuole secondarie di primo grado, le fave non sono presenti.
Voglio infine cogliere questa occasione per esprimere la nostra vicinanza ai genitori che hanno nei giorni scorsi vissuto quella brutta esperienza e al loro bambino".