Comunicati stampa

Comunicati stampa

Question Time, chiarimenti sulla situazione in viale Masini

L'assessore Giuliano Barigazzi, ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità delle consigliere Amelia Frascaroli (Città comune)) e Elena Foresti (Movimento 5 stelle) sulla situazione in viale Masini.Dom...

Data:

:


L'assessore Giuliano Barigazzi, ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità delle consigliere Amelia Frascaroli (Città comune)) e Elena Foresti (Movimento 5 stelle) sulla situazione in viale Masini.

Domanda della consigliera Frascaroli
"Con riferimento agli articoli di stampa in merito allo “sgombero dei cartoni” dai portici fra viale Masini e via Barozzi e il conseguente allontanamento con denuncia dei senzatetto da parte delle Forze dell’Ordine presenti; tenuto in considerazione che nei giorni scorsi, in altri luoghi della città, si sono verificate situazioni analoghe si chiede al Sindaco e alla Giunta quali sono le prassi e le scelte che sottendono a queste azioni; quali sono le scelte e le prassi normalmente adottate dai servizi sociali nei confronti delle persone che trovano rifugio in strada".

Domanda della consigliera Foresti
"Visti gli articoli apparsi sulla stampa ed il servizio di ETV, in merito alle multe emesse nei confronti di senzatetto con il relativo sequestro dei loro cartoni utilizzati come giaciglio. Si pone la seguente domanda d’attualità: per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica sull’argomento. Per sapere se l’Amministrazione ritenga che queste azioni siano risolutive. Per sapere se l'Amministrazione pensa di seguire altre vie per risolvere definitivamente il problema sia per le persone che vivono condizioni disagevoli sia per i cittadini che di riflesso vivono il disagio di queste persone".

Risposta dell'assessore Barigazzi
"Ritengo che gli episodi che sono accaduti siano talmente marginali dal punto di vista sociale, perché evidentemente possono essere efficaci solo se quelle condizioni ci narravano di una qualche illegalità, quindi se le situazioni sono illegali o le persone che erano lì erano in una situazione di illegalità hanno qualche senso, se no è evidente che altrimenti dal punto di vista sociale, quello che adesso racconto è del tutto diverso. Proverei a dirla così: noi abbiamo, nel 2017 incontrato 3724 persone attraverso i servizi sociali a bassa soglia, è questo il grande lavoro che facciamo e che è spesso invisibile, con il quale governiamo i fenomeni di fragilità e di povertà assoluta, di carattere molto ampio, di questi, un terzo sono stanziali a Bologna, altre sono persone che passano a Bologna e che, se non avessimo e non facessimo il lavoro sociale che facciamo, la città se ne accorgerebbe in maniera molto ma molto diversa. Quindi, prima questione: questo Comune si occupa principalmente, attraverso 23 servizi che ha dato in gestione all'Asp, di progettare percorsi personalizzati per tutte le persone che incontriamo in stato di fragilità, è un lavoro che, ha ragione Amelia Frascaroli, è enorme, è questa la caratteristica distintiva di questo Comune, non altre, perché senza questo lavoro ovviamente in strada ci sarebbero moltissime altre persone. In strada oggi ci sono circa un centinaio di persone che noi conosciamo, tutte personalmente, e tutte monitoriamo ma soprattutto, con tutte iniziamo dei percorsi di autonomia e di crescita che, è evidente, sono molto diversi fra loro, perché queste persone sono diverse, dobbiamo smetterla di parlare di "povertà" e di "fragilità" come un concetto astratto, mentre lì ogni persona è diversa dall'altra, sono solo accomunate dall'essere, in una condizione di estrema fragilità, di estremo bisogno, a cui spesso si accompagnano anche problematiche di carattere sanitario, di carattere psichico a volte, e quindi il modello che noi abbiamo scelto, vi prego di considerare, è proprio che abbiamo operato un cambiamento di senso ai nostri servizi, siamo passati da quelle che sono pure prestazioni ad adottare azioni che vanno al di là di fornire risposte emergenziali e cercare di valorizzare tutte le competenze che queste persone hanno, spesso estremamente residuali, altrimenti non sarebbero in quella situazione, per rinforzare dei processi di inclusione, lavorando spesso invece anche con i cittadini, con le associazioni, con la comunità che ci danno una grossa mano su questo, attraverso 23 servizi che abbiamo affidato all'Asp, io ne voglio ricordare tre, ma questo è il concetto generale su cui noi stiamo facendo il lavoro sociale di bassa soglia. Poi è vero che lì dentro, quando parliamo di persone che sono in strada, ci possono essere anche persone che, pur vivendo in strada in condizioni precarie, compiono delle azioni illegali, non c'è dubbio, credo che siano quelle, che credo che siano intercettate in quei giorni, che hanno modalità aggressive nella richiesta di denaro e sono spesso le persone che, tra l'altro, non hanno nessuna relazione con i servizi sociali.
Poi abbiamo, sempre lì all'interno, quindi quella è un'area di illegalità che è un'altra storia, non è che perché vivono in strada sono immediatamente all'interno di quel ragionamento che facevo, poi ci sono persone che rifiutano l'intervento sociale, ma anche su queste, vi informo, che i servizi continuano non solo a monitorare la situazione ma anche a mantenere una relazione forte perché spesso anche con queste persone, che sono chiamate in gergo "irriducibili", siamo riusciti ad arrivare ad un obiettivo di presa in carico e addirittura, spesso, di accoglienze in struttura alloggiativa. Ci sono persone storiche, in questa città, che conosciamo per nome cognome che ultimamente siamo riusciti a far andare in strutture alloggiative alla sera invece di farle stare a dormire sotto un portico alla notte, ci vuole del tempo con queste. Come vedete ci sono tre livelli, sono dei livelli collegati a quest'idea della personalizzazione del servizio, di governo del fenomeno, la ricerca di tutte le autonomie possibili che hanno per farle uscire da quella condizione e iniziare altri percorsi di vita, per quanto possibile, una parte di persone in strada, un centinaio, che comunque monitoriamo e che siamo riusciti a portare dentro, nelle strutture di accoglienza, una parte di irriducibili con cui il lavoro sociale continua il suo lavoro, ma che ha tempi diversi naturalmente da quello che magari un cittadino può richiedere se se lo trova lì sotto il portico, o lungo la via.
Noi abbiamo tre servizi con cui facciamo e svolgiamo questo grosso lavoro, l'Help Center che voi sapete, è proprio composto da azioni di ascolto e di costruzione di relazioni ed informazioni di orientamento ai servizi e di ricostruzione di progettualità mirata alle persone senza dimora, sta aperto 365 giorni all'anno, dà ascolto a tutte le persone che si affidano a quel servizio, alla possibilità di assegnare i posti letto, sia a “La locomotiva” che in “Casa Willy ”, aperta 365 giorni l'anno, che sono i due servizi che noi dedichiamo a svolgere attività di accoglienza di prossimità serale e notturno, la "Locomotiva" si compone di dieci moduli abitativi, anche quelle per una quarantina di persone, uomini e donne maggiorenni e che garantisce agli ospiti un supporto orientativo settimanale. Oltre a queste tre abbiamo l'unità di strada che è un servizio di strada rivolto proprio ai senza dimora presenti sul territorio, anche in modo sporadico e transitorio sul territorio, perché anche di quelli ci occupiamo, altrimenti sarebbero in strada e le conseguenze si vedrebbero, l'unità di strada si occupa delle persone spesso caratterizzate da dipendenze patologiche da sostanze psicoattive, ma anche da problematiche differenti, anche di carattere sanitario, come dicevo, ma anche economico e culturale.
Noi abbiamo, anche qua, un'attività stanziale e un'attività mobile di strada che è svolta sia a piedi sia attraverso mezzi, in più abbiamo strutture dedicate a percorsi individuali, l'accoglienza di persone con bisogni sanitari, l'accoglienza con modalità Housing led, sono sono luoghi di vita in cui quelle persone imparano a riappropriarsi delle dimensione di una casa, cosa che spesso non hanno più, il programma Housing First, che al momento ha 73 persone accolte in appartamenti, cinque laboratori di comunità dove le persone senza fissa dimora fanno attività con persone residenti nei luoghi dove i laboratori insistono, e un laboratorio dedicato al reinserimento lavorativo, tra l'altro stanno arrivando dei fondi stanziati nel decreto Gentiloni, il vecchio "Fondo povertà" che noi destineremo all'irrobustimento di tutte queste attività, oltre alle altre che ho elencato. Da ultimo, una cosa che ha detto Amelia Frascaroli e che io voglio ricordare perché è un progetto a cui tengo molto, "hai proprio ragione" stiamo provando a lavorando su 300 persone di strada, ad una mappa che raccolga in modo dinamico queste persone, perché più o meno poi sempre gli stessi posti in cui risiedono, ma vorremmo all'interno di questa mappa mettere dentro tutte le segnalazioni dei cittadini, a cui abbiamo iniziato a rispondere, in cui diremo cosa facevamo su quella persona. Quando abbiamo cominciato a rispondere con tutte le cose che elencavo oggi, mi sono reso conto che abbiamo un gap nel raccontare queste cose in maniera chiara, non in maniera propagandistica, ma per raccontare quest'enormità, questa capillarità del lavoro che vi esprimevo prima, e davvero, come avete visto, diffusissimo, e con un cambiamento di senso proprio, non le accolgo e basta, ci faccio pure i progetti per ognuno diversi, e allora abbiamo pensato di mettere in piedi, e speriamo di farlo partire entro la fine dell'anno, un servizio che, per ogni segnalazione che ci arriva, raccontiamo tutto quello che su quella precisa persona si fa e quindi, sì, vorremmo mettere in piedi questa idea di cominciare anche a riprendere le relazioni e a far capire che cosa si fa, anche in maniera puntuale, con i singoli cittadini che lo richiedono perché io credo che spesso queste persone sono quelle che non hanno niente a che fare con i servizi o sono anche quelle in transito, o addirittura sono gruppi che si ruotano per ritornare in città e occupare quel posto lì per fare la questua a chiedere il denaro ai semafori, ma il 98% degli interventi sono invece su queste persone che ho provato sommariamente a raccontarvi adesso".

Altre informazioni

Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:43
Back to top