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Question Time, chiarimenti sulla partecipata Interporto

L'assessore alle Partecipazioni societarie, Davide Conte, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Massimo Bugani (Movimento 5 stelle) sulla società partecipata Interporto.Domanda d'attualità del consigliere Bugani"Vi...

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L'assessore alle Partecipazioni societarie, Davide Conte, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Massimo Bugani (Movimento 5 stelle) sulla società partecipata Interporto.

Domanda d'attualità del consigliere Bugani
"Visti gli articoli apparsi sulla stampa in merito al fatto che la Città Metropolitana non venderà più le proprie quote di interporto ( pari al 17,5%).
Visto che con delibera di Consiglio P.G. n. 308244//2017 sulla revisione straordinaria delle partecipazioni societarie possedute dal Comune, viene prevista la dismissione di alcune partecipate, fra cui la Società Interporto Bologna S.p.a, in quanto non essenziali ai fini del perseguimento delle finalità istituzionali del Comune; pone la seguente domanda di attualità: per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sul tema; per sapere dal Sindaco che avrebbe voluto imboccare la via della dismissione per la Società Interporto, cosa pensa di fare alla luce di quanto emerso a livello metropolitano".

Risposta dell'assessore Conte
"Grazie consigliere è sempre importante portare l'attenzione sulle nostre partecipate e aprire dei ragionamenti, sono in corso in questi giorni le assemblee ed effettivamente i risultati delle nostre partecipate sono tutti risultati positivi, questo è sempre bello raccontarlo in sede di Consiglio, ci vediamo troppo spesso per parlare di problemi, ogni tanto è anche bello ricordarci che le cose stanno funzionando, questo anche grazie alla funzione di controllo che il Consiglio esercita e le verifiche che i consigli compiono.
Nello specifico torno alla domanda dicendole che, facendo un passo indietro, il Consiglio Provinciale nel 2013 aveva approvato la dismissione della società, definita non più necessaria per il perseguimento delle finalità istituzionali; su questa base l'allora Provincia ha effettuato due tentativi successivi di vendita delle azioni mediante procedure aperte. La prima asta si è svolta il 16 settembre 2013, congiuntamente al Comune di Bologna. In data 10 giugno 2014 il secondo tentativo di gara ha coinvolto anche la Camera di Commercio di Bologna. Per la seconda volta l'asta è andata deserta.
Successivamente il Consiglio metropolitano, con delibera n. 26 del 10 giugno 2015, dopo aver preso atto del fallimento dei due tentativi di vendita del pacchetto azionario sopra illustrate, ha confermato la decisione di procedere alla dismissione, in continuità con le precedenti decisioni, prevedendo tuttavia che tale cessione venisse posticipata in ragione del consolidamento della società, in attuazione del piano industriale 2014-2020, e della definizione di un chiaro posizionamento strategico, per consentire di acquisire l'interesse del mercato.
La società ha approvato in seguito il piano strategico 2016 – 2018 con il quale il Consiglio di Amministrazione ha inteso dare un forte orientamento della società allo sviluppo del business dei servizi alle imprese insediate nell’area interportuale, continuando ad investire in nuove infrastrutture logistiche e delineando nell’arco di piano un percorso per incrementare il fatturato di nuovi servizi, per sostituire nel tempo le fonti di reddito derivanti principalmente da operazioni immobiliari..
In data 31 maggio 2017, poi, il Sindaco metropolitano ha istituito il Tavolo Tecnico Interistituzionale per l' elaborazione dell'Accordo Territoriale per “ll polo funzionale di Interporto di Bologna”. Le tematiche che l'accordo territoriale dovrà disciplinare sono le seguenti:
– sviluppo dell'intermodalità delle merci e potenziamento della piattaforma ferroviaria;
– miglioramento dell'accessibilità pubblica e privata delle merci e delle persone;
– prospettive di sviluppo e ampliamento del Polo;
– potenziamento delle relazioni con il territorio metropolitano, in particolare con altre piattaforme intermodali regionali;
– sostenibilità e qualificazione ambientale del Polo;
– potenziamento e valorizzazione dei servizi interni del Polo.
L'Accordo costituisce un fatto nuovo amministrativo di innegabile rilievo rispetto alla situazione preesistente. Il Piano di revisione straordinaria delle partecipazioni della Città Metropolitana ha pertanto previsto il mantenimento della partecipazione in Interporto, ai sensi del vigente dlgs. 175/2016. E' evidente che le motivazioni addotte per il mantenimento dalla Città Metropolitana hanno il loro fondamento nella natura giuridica dell'ente, definito ente territoriale di area vasta dalla legge 56/2014, dotato di specifiche funzioni, nonché nel percorso illustrato per l'elaborazione dell'Accordo Territoriale. Le stesse motivazioni non hanno ragione di essere addotte dal Comune di Bologna, che deve valutare, per il mantenimento delle proprie partecipazioni la stretta connessione con le proprie finalità istituzionali ed il proprio territorio, oltre alle altre condizioni previste all'art. 4 del decreto sopra citato".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:41
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