Question Time, chiarimenti sulla distribuzione pasti agli educatori scolastici
La vicesindaco Marilena Pillati ha risposto questa mattina in sede di Question Time, all'interpellanza del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 Stelle) sulla distribuzione pasti agli educatori scolastici.L'interpellanza del consigliere Piazza:"Preme...
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La vicesindaco Marilena Pillati ha risposto questa mattina in sede di Question Time, all'interpellanza del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 Stelle) sulla distribuzione pasti agli educatori scolastici.
L'interpellanza del consigliere Piazza:
"Premesso che in data 5 marzo u.s. ha presentato una interrogazione per avere informazioni sul riconoscimento agli educatori scolastici del diritto al consumo del pasto in orario di refezione scolastica così come previsto nel Capitolato d’Appalto dei servizi educativi scolastici ma non ancora distribuito.
In risposta a tale interrogazione la Dott.ssa Pepe confermava che la Cooperativa il Quadrifoglio, affidataria del servizio, avrebbe distribuito il pasto agli educatori a partire dal mese di aprile.
Sembra che il pasto che verrà distribuito agli educatori consisterà solo nel primo e nel contorno. Non potranno ricevere il secondo che verrà distribuito ai bambini e che gli educatori invece non potranno ricevere.
Interpello il Sindaco e la giunta per sapere dall'Amministrazione :
- Se risulta anche all'Amministrazione che gli educatori potranno ricevere solo metà del pasto fornito ai bambini.
In caso affermativo
- Se reputi questa soluzione accettabile sia dal punto di vista etico che dal punto di vista educativo.
- Se intende intervenire per fare in modo che agli educatori venga concesso un pasto normale, equilibrato e completo.
- Se ritiene che la soluzione trovata di questo "mezzo pasto" sia rispettosa del capitolato".
La risposta della vicesindaco Marilena Pillati:
"Gentile Consigliere, il capitolato d'appalto per la gestione dei servizi integrativi e di inclusione scolastica, coerentemente con quanto previsto nel verbale sottoscritto in esito agli incontri sindacali sul tema, non prevedeva – né avrebbe potuto farlo - l'obbligo per il fornitore di fornire il pasto al proprio personale, il cui trattamento, come è noto, è regolato dai contratti collettivi di lavoro. Il capitolato, invece, sollecitava e promuoveva questa possibilità qualora l'operatore fosse in servizio nel tempo dedicato al pasto dei bambini, riconoscendo, come abbiamo detto più volte e come lei ha ricordato, il valore particolare di questo momento educativo. L'articolo B1 del capitolato prevede infatti: "Laddove il servizio dell'operatore si svolga nel tempo dedicato al pasto dei bambini, tenuto conto del riconosciuto valore educativo, l'Aggiudicataria potrà prevedere il consumo del pasto degli operatori compatibilmente con le disposizioni contrattuali vigenti, compresi gli accordi integrativi territoriali e aziendali, applicabili al proprio personale".
Le due cooperative che in Raggruppamento Temporaneo d'Impresa si sono aggiudicate l'appalto hanno in sede di gara raccolto questa sollecitazione e hanno proposto di individuare una modalità per garantire il consumo del pasto agli educatori previo accordo diretto e ad hoc con la ditta che fornisce il pasto a scuola. Coerentemente con quanto offerto in gara, il Raggruppamento Temporaneo d'Impresa ha subito avviato un percorso per dare seguito a tale possibilità, interloquendo da un lato con il fornitore del servizio di refezione e dall'altro con le organizzazioni sindacali di riferimento.
Il Raggruppamento Temporaneo d'Impresa ci ha comunicato che ha agito tenendo conto di quanto previsto nel contratti collettivi nazionali e integrativi territoriali e aziendali applicabili al proprio personale, in particolare l'accordo integrativo Territoriale Bologna, che definisce un'indennità sostitutiva di mensa. In relazione al riconoscimento di tale indennità, vengono al momento erogati settimanalmente circa 600 buoni pasto a fronte di un minimo di 7 ore di lavoro complessive giornaliere. Sulla base della soluzione al momento individuata, di cui si prevedeva l'entrata in vigore nel mese di aprile, come è stato comunicato e come lei ha ricordato nella risposta all'interrogazione, sarebbero garantiti tra buoni e pasti circa 1.100 riconoscimenti settimanali. Sostanzialmente oltre ai buoni riconosciuti in forma di indennità a coloro che non sono in servizio durante il pasto e raggiungono le 7 ore di servizio giornaliero, sarebbero forniti i pasti agli operatori in servizio durante la refezione scolastica, in affiancamento agli alunni con disabilità, indipendentemente dal numero di ore di servizio rese nella giornata. Il valore economico del pasto e quello del buono restano equivalenti, pertanto non possono essere determinati dei trattamenti differenti. Il Raggruppamento Temporaneo d'Impresa ci ha informato di avere raggiunto un accordo per fornire un menù composto dal primo piatto e dal contorno previsto nella programmazione già definita per gli alunni, secondo gli standard quantitativi delle porzioni previste per gli adulti.
Tale interlocuzione al momento, contrariamente a quanto prevedibile, non si è ancora conclusa anche se è alle fasi finali. Siamo certamente impegnati a comprendere i termini specifici di questi accordi, sia sul piano tecnico in relazione alle previsioni contrattuali, che su quello politico tenuto conto della rilevanza che più volte abbiamo dichiarato assume questo aspetto. Il nostro intento è quello di facilitare una efficace conclusione della questione, senza però poterci sostituire alle parti in causa".
L'interpellanza del consigliere Piazza:
"Premesso che in data 5 marzo u.s. ha presentato una interrogazione per avere informazioni sul riconoscimento agli educatori scolastici del diritto al consumo del pasto in orario di refezione scolastica così come previsto nel Capitolato d’Appalto dei servizi educativi scolastici ma non ancora distribuito.
In risposta a tale interrogazione la Dott.ssa Pepe confermava che la Cooperativa il Quadrifoglio, affidataria del servizio, avrebbe distribuito il pasto agli educatori a partire dal mese di aprile.
Sembra che il pasto che verrà distribuito agli educatori consisterà solo nel primo e nel contorno. Non potranno ricevere il secondo che verrà distribuito ai bambini e che gli educatori invece non potranno ricevere.
Interpello il Sindaco e la giunta per sapere dall'Amministrazione :
- Se risulta anche all'Amministrazione che gli educatori potranno ricevere solo metà del pasto fornito ai bambini.
In caso affermativo
- Se reputi questa soluzione accettabile sia dal punto di vista etico che dal punto di vista educativo.
- Se intende intervenire per fare in modo che agli educatori venga concesso un pasto normale, equilibrato e completo.
- Se ritiene che la soluzione trovata di questo "mezzo pasto" sia rispettosa del capitolato".
La risposta della vicesindaco Marilena Pillati:
"Gentile Consigliere, il capitolato d'appalto per la gestione dei servizi integrativi e di inclusione scolastica, coerentemente con quanto previsto nel verbale sottoscritto in esito agli incontri sindacali sul tema, non prevedeva – né avrebbe potuto farlo - l'obbligo per il fornitore di fornire il pasto al proprio personale, il cui trattamento, come è noto, è regolato dai contratti collettivi di lavoro. Il capitolato, invece, sollecitava e promuoveva questa possibilità qualora l'operatore fosse in servizio nel tempo dedicato al pasto dei bambini, riconoscendo, come abbiamo detto più volte e come lei ha ricordato, il valore particolare di questo momento educativo. L'articolo B1 del capitolato prevede infatti: "Laddove il servizio dell'operatore si svolga nel tempo dedicato al pasto dei bambini, tenuto conto del riconosciuto valore educativo, l'Aggiudicataria potrà prevedere il consumo del pasto degli operatori compatibilmente con le disposizioni contrattuali vigenti, compresi gli accordi integrativi territoriali e aziendali, applicabili al proprio personale".
Le due cooperative che in Raggruppamento Temporaneo d'Impresa si sono aggiudicate l'appalto hanno in sede di gara raccolto questa sollecitazione e hanno proposto di individuare una modalità per garantire il consumo del pasto agli educatori previo accordo diretto e ad hoc con la ditta che fornisce il pasto a scuola. Coerentemente con quanto offerto in gara, il Raggruppamento Temporaneo d'Impresa ha subito avviato un percorso per dare seguito a tale possibilità, interloquendo da un lato con il fornitore del servizio di refezione e dall'altro con le organizzazioni sindacali di riferimento.
Il Raggruppamento Temporaneo d'Impresa ci ha comunicato che ha agito tenendo conto di quanto previsto nel contratti collettivi nazionali e integrativi territoriali e aziendali applicabili al proprio personale, in particolare l'accordo integrativo Territoriale Bologna, che definisce un'indennità sostitutiva di mensa. In relazione al riconoscimento di tale indennità, vengono al momento erogati settimanalmente circa 600 buoni pasto a fronte di un minimo di 7 ore di lavoro complessive giornaliere. Sulla base della soluzione al momento individuata, di cui si prevedeva l'entrata in vigore nel mese di aprile, come è stato comunicato e come lei ha ricordato nella risposta all'interrogazione, sarebbero garantiti tra buoni e pasti circa 1.100 riconoscimenti settimanali. Sostanzialmente oltre ai buoni riconosciuti in forma di indennità a coloro che non sono in servizio durante il pasto e raggiungono le 7 ore di servizio giornaliero, sarebbero forniti i pasti agli operatori in servizio durante la refezione scolastica, in affiancamento agli alunni con disabilità, indipendentemente dal numero di ore di servizio rese nella giornata. Il valore economico del pasto e quello del buono restano equivalenti, pertanto non possono essere determinati dei trattamenti differenti. Il Raggruppamento Temporaneo d'Impresa ci ha informato di avere raggiunto un accordo per fornire un menù composto dal primo piatto e dal contorno previsto nella programmazione già definita per gli alunni, secondo gli standard quantitativi delle porzioni previste per gli adulti.
Tale interlocuzione al momento, contrariamente a quanto prevedibile, non si è ancora conclusa anche se è alle fasi finali. Siamo certamente impegnati a comprendere i termini specifici di questi accordi, sia sul piano tecnico in relazione alle previsioni contrattuali, che su quello politico tenuto conto della rilevanza che più volte abbiamo dichiarato assume questo aspetto. Il nostro intento è quello di facilitare una efficace conclusione della questione, senza però poterci sostituire alle parti in causa".