Comunicati stampa

Comunicati stampa

Question Time, chiarimenti sulla Carta dei diritti dei riders

L'assessore al Lavoro Marco Lombardo ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Andrea Colombo (Partito democratico) sulla Carta dei diritti dei riders. Domanda d'attualità del consigliere Colombo:"In relazione alle notizie di...

Data:

:

L'assessore al Lavoro Marco Lombardo ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Andrea Colombo (Partito democratico) sulla Carta dei diritti dei riders.

Domanda d'attualità del consigliere Colombo:
"In relazione alle notizie di stampa allegate, in merito alla proposta, formulata dall'amministrazione comunale alla "Union Riders Bologna", di pervenire alla redazione di una "Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano";
chiede al Sindaco e alla Giunta:
quali sono gli obiettivi politico-amministrativi che la Giunta intende perseguire con questa proposta di "Carta", quali sono i possibili contenuti in corso di valutazione, e quale iter di confronto con le parti sociali immagina di condurre per arrivare alla più ampia condivisione possibile con tutti i soggetti interessati, ossia la Union Riders Bologna, i sindacati e le piattaforme digitali;
se la Giunta, nel coordinamento fra i diversi assessorati coinvolti e partecipanti al tavolo, intenda proporre anche un pacchetto di misure di sua diretta competenza, utili a migliorare in modo più immediato le condizioni di lavoro dei riders, considerando che di fatto il loro luogo di lavoro sono le strade della città, relativamente alla sicurezza stradale e alla mobilità ciclabile".

Risposta dell'assessore Lombardo:

"Ringrazio il consigliere per la domanda. Come diceva il consigliere Colombo nella domanda proseguono gli incontri con i riders, la novità non è solo la presentazione di questa bozza di Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale, ma il fatto che ci fossero diversi assessori, in particolare ricordo la presenza dell'assessore Priolo, dell'assessore Lepore e dell'assessore Aitini ai tavoli con i riders e con le organizzazioni sindacali. Noi abbiamo impostato il tema in maniera complessiva, ricordando che l'economia collaborativa, di cui le piattaforme fanno parte, creano opportunità sia per i consumatori sia per gli imprenditori. Ricordo che nel 2014 nel panorama europeo sono stati generati 5 milioni di posti di lavoro, costituiti però per il 20% da nuove forme di lavoro non standardizzate e che quindi le piattaforme di collaborazione possono rappresentare un modello di imprese che coniughi opportunità di occupazione, ma che ha bisogno anche di una regolazione condivisa, perché altrimenti si rischia di sollevare questioni relative all'applicazione di un quadro normativo esistente che evidentemente non risponde pienamente a quelle che sono le nuove forme di lavoro, creando delle situazioni e delle zone grigie soprattutto in termini di diritti e di sicurezza dei lavoratori. Quindi abbiamo inteso proporre come elemento di riflessione e discussione questa bozza che adesso aspetta le risposte, innanzitutto dei sindacati e dei riders. Colgo l'occasione per dire che sono contento che l'Union Riders abbia apprezzato la bozza e abbia chiesto ai lavoratori che ne fanno parte di esprimersi sul testo, che vuole essere una proposta, quindi in realtà è aperta alle riflessioni che arriveranno sia dagli Union Riders sia dalle organizzazioni sindacali.
Per entrare nel dettaglio, però ricordando che appunto si parla di una bozza, gli obiettivi specifici sono: migliorare l'accesso dei lavoratori alle informazioni concernente le loro condizioni di lavoro, migliorare le condizioni di lavoro di tutti i lavoratori a prescindere dal tipo subordinato o autonomo di rapporto di lavoro, ricordo quello che ho già detto in questa sede e cioè che la qualificazione giuridica del rapporto non compete all'Amministrazione pubblica che però ha strumenti per garantire dei diritti fondamentali; promuovere lo sviluppo di pratiche di contrattazione collettiva e di dialogo sociale tra imprese e rappresentanza dei lavoratori digitali nel contesto urbano; migliorare la trasparenza e il mercato del lavoro digitale senza imporre oneri eccessivi alle imprese. Dentro ci sono degli obblighi di informazione, un meccanismo sul rating reputazionale, perché noi crediamo che anche come si formi il rating di questi lavoratori e come possa essere trasferito da una piattaforma all'altra sia un tema importante; il diritto a un compenso equo e dignitoso che comprende anche delle forme integrative nei casi per esempio di condizioni climatiche avverse, in casi di lavoro durante le festività; non discriminazione, diritto alla salute, alla sicurezza anche con obblighi di assicurazione che, voglio ricordare, sono molto importanti perché è vero che le piattaforme digitali sono lo strumento nel quale si verifica il lavoro, ma è anche vero che le strade sono le piattaforme della nostra città in cui si realizzano queste attività; la tutela della privacy e tutta una serie di altre disposizioni che non posso leggere per una questione di tempo.
Cerchiamo una soluzione che sia politica e che possa fare si che le piattaforme digitali insieme alle organizzazioni sindacali, insieme ai lavoratori e ai riders, possano sedersi intorno a un tavolo sapendo che oggi abbiamo il tema dei riders, ma che a noi interessa a 360 gradi il tema dei lavoratori digitali, perché l'aumento delle piattaforme, anche con nuove realtà che arriveranno nel nostro territorio, ci deve porre un tema su qual è uno standard minimo di tutela sulla sicurezza, sulla dignità e i diritti dei lavoratori. Verranno prese in considerazione delle misure anche dal punto di vista della mobilità, so che l'assessore Priolo si sta interessando di questo punto, anche coinvolgendo i riders e per esempio gli autisti di Tper, che dovranno essere coinvolti anche in questo percorso per capire in che modo possono coesistere queste realtà diverse sulle nostre strade, a garanzia dei diritti e della sicurezza dei lavoratori.
Mi auguro che al più presto ci sia la sottoscrizione di questa Carta e che posano le piattaforme sedersi a questo tavolo. Auspico che da questo punto di vista ci sia un coinvolgimento da parte di tutte le città metropolitane, perché è evidente che noi a Bologna abbiamo deciso di prendere di petto questo argomento e di affrontarlo dal punto di vista normativo, giuridico, amministrativo e politico, ma è importante che su questo ci sia il coinvolgimento delle altre città metropolitane e che il tema venga affrontato con una modifica della normativa a livello europeo, dove so che c'è una proposta direttiva che ci darebbe anche degli strumenti nuovi, importanti per fare in modo che la crescita dell'economia collaborativa non avvenga a discapito dei diritti dei lavoratori".

Altre informazioni

Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:40
Back to top