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Question Time, chiarimenti sulla Carta dei diritti dei lavoratori digitali

L'assessore Marco Lombardo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Michele Campaniello (Partito Democratico) sulla Carta dei diritti dei lavoratori digitali.Domanda del consigliere Campani...

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L'assessore Marco Lombardo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Michele Campaniello (Partito Democratico) sulla Carta dei diritti dei lavoratori digitali.

Domanda del consigliere Campaniello
"Visti gli articoli di stampa in merito alla carta dei diritti dei lavoratori digitali che sembra non essere rispettata da alcune piatteforme firmatarie, oltre al fatto che la carta andrebbe estesa a tutte le piattaforme; chiedo al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico-amministrativa in merito a questo problema e quale misure intende porre in essere per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori interessati".

Risposta dell'assessore Lombardo
"Ringrazio il consigliere Campaniello per aver posto all'attenzione dei lavori del Consiglio la situazione sul tema dei rider e quindi della "Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano" che, come il consigliere ricordava, è stato il primo caso in Italia e in Europa di accordo metropolitano sulla gig economy nel settore del food delivery. La domanda mi dà l'occasione di affrontare due questioni: una è il tema della trattativa nazionale, l'altra è il tema dell'applicazione della Carta a Bologna, e pongo entrambi i temi perché credo che ci sia una rilevante interrelazione tra le due questioni.
Per quanto riguarda il tavolo nazionale siamo ancora al punto di partenza: nessun passo in avanti dopo mesi. Non lo dico io, lo dicono i rider che l'altro ieri hanno partecipato al tavolo di Roma. E, a mio avviso, quello che è stato valutato anche come un passo in avanti, cioè il fatto che ci siano delle proposte e che da lì magari si possa arrivare ad una proposta ad hoc da parte del Governo, io invece lo considero un passo indietro. Perché? Perché si è perso del tempo. Oramai ho rinunciato all'idea di dare la mia disponibilità di andare a quel tavolo, perché ho capito che non verrà raccolta, e allora mi permetto di dire alcune cose, tipo che, se volevamo risparmiare sei mesi, ve lo dicevo già adesso quali potevano essere le proposte di AssoDelivery da una parte e di Sgnam e Mymenu dall'altra, perché erano già presenti quando abbiamo interloquito con loro sei mesi fa. E in questi sei mesi che cosa è successo? E' successo che un ciclofattorino è morto in Toscana senza che nessuno abbia detto niente. Vi ricorderete invece che quando questa discussione era oggetto di dibattito pubblico, un infortunio, molto grave, accaduto a Milano, ma che non aveva fortunatamente comportato il decesso del rider, era finito su tutte le pagine dei giornali. Anzi, in questo caso è successo che, da una parte la rappresentanza delle piattaforme che rappresenta oltre il 90% del mercato, ha determinato anche una diversa composizione, perché, come veniva ricordato, Foodora ha abbandonato il mercato italiano ed è stata "mangiata" - scusate il gioco di parole - da Glovo. Questo pone una questione rispetto ai 2000 riders che, come lei diceva correttamente, non si tratta di licenziamenti semplicemente perché non sono stati mai assunti. Così come l'idea che ci fosse una proposta da parte di Domino's Pizza, anche lì c'erano state delle interlocuzioni e sappiamo che Domino's Pizza ha la possibilità di proporre un contratto di tipo subordinato, ma perché il modello di organizzazione è diverso, lì non parliamo semplicemente di piattaforme di delivery food, ma parliamo di un'altra organizzazione del lavoro.
Quindi io penso che si sia perso terribilmente del tempo e il nodo rimane sempre quello, non solo della tutela dei diritti, per i quali penso che gli standard minimi previsti dalla Carta continuino ad essere ancora utili e, anzi, possono essere aggiornati con il tema del riconoscimento degli obblighi assicurativi Inail ed Inps, ma c'è anche il tema salariale sul quale è evidente che ci sono delle posizioni diverse e, nel frattempo, il percorso e il contratto collettivo nazionale sulla logistica, che potrebbe essere applicato; cosa che al momento in cui noi discutevamo la Carta non c'era. In realtà la mediazione che il Governo si è preso l'impegno di fare entro dicembre, poteva essere raggiunto in maniera molto più semplice, se già da prima fossero state ascoltate le nostre esperienze, perché sapevamo che quelle erano le proposte. Da un lato c'è chi chiede il riconoscimento del lavoro dei rider con contratti di lavoro subordinato, dall'altro c'è chi li riconosce come lavoratori autonomi, occasionali, a partita iva o altro, è quindi questa l'interrelazione. Il tavolo di Roma ha inevitabilmente messo in una situazione di stallo anche la possibilità di estendere la Carta di Bologna alle piattaforme che non hanno dato disponibilità.
Altro punto è invece l'applicazione della Carta a Bologna, perché noi abbiamo sempre detto che quella riguarda il tema del lavoro digitale, che è una trasformazione enorme del mercato del lavoro di cui ancora evidentemente in Italia non abbiamo preso consapevolezza, parlo anche dell'impatto in termini occupazionali, in termini economici e in termini di tutele, e in questi mesi non siamo stati fermi, perché stiamo valutando, stiamo lavorando sulla possibilità di applicare la Carta dal food delivery, ad altri algoritmi che utilizzano le piattaforme per lavori all'interno della gig economy.
Veniamo al tema dell'applicazione. Noi abbiamo ascoltato sia le imprese, le piattaforme firmatarie, che oggi hanno creato Meal srl (costituita da Sgnam e Mymenu), un'importante realtà del nostro territorio, sia Riders Union; i rider li ho incontrati proprio una settimana fa, annunciando che entro fine novembre convocheremo il tavolo con tutte le parti, quindi evidentemente anche con le organizzazioni sindacali, per fare il punto rispetto all'adempimento degli obblighi previsti, perché, da un lato i rider hanno avanzato una richiesta di verifica sul tema salariale, dall'altro c'è l'interlocuzione con le piattaforme. Noi valuteremo tutte le posizioni per vedere se ci sono stati eventuali inadempimenti della Carta, ma per vedere anche, visto che vengono previste delle misure di disincentivo anche alle piattaforme che non hanno sottoscritto la Carta, quali misure noi possiamo utilizzare, avendo la consapevolezza che stiamo andando verso la stagione invernale e che quindi la stagione invernale è quella che rischia di mettere più in pericolo la sicurezza dei lavoratori. Da questo punto di vista posso assicurarle che tutte le misure che l'Amministrazione Comunale ha nella sua sfera delle competenze, perché è evidente che per noi il bacino e il perimetro delle sfere delle competenze previste dalla legge è un perimetro vincolante, tutte le misure che noi possiamo mettere in campo cercheremo di metterle per garantire che la sicurezza dei lavoratori non venga mai messa in discussione, soprattutto alle porte della stagione invernale".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:43
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