Question Time, chiarimenti sul superamento dei limiti di polveri sottili
L'assessore all'Ambiente, Valentina Orioli, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico) sul superamento dei limiti di polveri sottili registrato nel 2017 e nei primi giorni di quest'anno. Domanda...
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L'assessore all'Ambiente, Valentina Orioli, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico) sul superamento dei limiti di polveri sottili registrato nel 2017 e nei primi giorni di quest'anno.
Domanda d'attualità del consigliere Errani
"Letti gli articoli di stampa relativi allo sforamento dei limiti di legge di polveri sottili (PM10) registrati da ARPA e nel 2017 (40) e in particolare nei primi giorni del 2018 (3), domando al Sindaco e alla Giunta una valutazione politica sulle iniziative che l’Amministrazione comunale intende intraprendere per limitare e diminuire i livelli delle polveri sottili (PM10) e favorire una politica e interventi a tutela dell’ambiente e della nostra salute".
Risposta dell'assessore Orioli
"Devo fare una breve premessa necessaria per mettere a fuoco la dimensione di questo problema. Il tema della qualità dell’aria riguarda tutto il bacino Padano e la soluzione può arrivare solo da una riduzione complessiva di tutte le emissioni sul territorio delle Regioni interessate.
Questo lo dico, l'ho detto in tutte le occasioni in cui ne abbiamo parlato anche rispondendo a diverse domande, ma ci tengo a ribadire questa premessa e a sottolinearla perché rappresenta il punto di partenza di ogni riflessione seria, costruttiva e non demagogica.
Sono due gli effetti che si combinano. Da un lato la presenza di fenomeni atmosferici quali l’inversione termica che impediscono la dispersione degli inquinanti al di fuori della pianura Padana.
Dall’altro il fatto che gran parte delle PM10 rilevate sono frutto di reazioni chimiche che avvengono in atmosfera con altri inquinanti e vengono quindi prodotte in luoghi anche distanti dai punti di emissione.
A prova di questo ci sono i dati, per alcuni aspetti sono dati sorprendenti, che Arpae misura ad esempio nella centralina di San Pietro Capofiume, centralina considerata di “fondo rurale” e collocata distante da tutte le sorgenti in una piccola frazione del Comune di Molinella.
La centralina di San Pietro Capofiume ha rilevato lo scorso 22 dicembre 62 microgrammi/m3 di PM10 mentre quella di Porta San Felice, collocata in pieno traffico, lo stesso giorno ne misurava 50. Il 23 dicembre San Pietro era a 45 e San Felice a 34. Il 24 dicembre, 47 microgrammi contro 26. E così via.
I provvedimenti emergenziali previsti dal Pair, a seguito di un superamento consecutivo di 4 giorni del valore limite di PM10 in qualunque centralina del territorio metropolitano, sono stati applicati nel novembre dello scorso anno: anche in quel caso i valori registrati presso le centraline di San Pietro Capofiume e San Lazzaro di Savena hanno giocato un ruolo fondamentale nel conteggio del superamento.
Ancora, il numero di superamenti del limite di concentrazione giornaliera di PM10 è risultato, per il 2017, superiore nella centralina di San Pietro Capofiume che non in quella di Porta San Felice. Per buona parte delle stazioni di monitoraggio presenti sul territorio regionale, con eccezione delle provincie di Ravenna e Forlì-Cesena, il numero di superamenti è superiore a quello registrato nelle centraline ubicate in area urbana.
Il fatto che si verifichino periodi in cui una centralina di fondo misura livelli superiori a una centralina di traffico è indicativo del fatto che l’azione locale è necessaria ma non è risolutiva per ridurre le concentrazioni di PM10. Di questo tenore è anche il rapporto “Ecosistema Urbano 2017” sulla qualità ambientale nelle città, redatto da Legambiente, dove si dice addirittura che “è necessario passare a un piano nazionale per riportare la qualità dell’aria a livelli accettabili e non nocivi per la salute”.
Per questo motivo è necessario un coordinamento delle azioni locali. Questo coordinamento a Bologna è costituito dal Pair della Regione Emilia Romagna e dall’ accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino Padano sottoscritto nel giugno 2017.
Al Pair e all’accordo si conformano le limitazioni al traffico che stiamo applicando, nel breve, e gli obiettivi del PUMS, che il Comune di Bologna e la Città metropolitana stanno preparando e che ha assunto obiettivi ambiziosi su 2 orizzonti temporali diversi: riduzione del 20% dei flussi di traffico nei centri abitati al 2020; riduzione delle emissioni di gas serra nel settore della mobilità di almeno il 40% entro il 2030 e creazione delle condizioni affinché successivamente possano continuare a diminuire per raggiungere livelli minimi entro il 2050.
Nell’immediato però noi dobbiamo comunque lavorare per diffondere la consapevolezza sul tema dell’inquinamento e per coinvolgere attivamente quante più persone possibili. Come avevo già avuto occasione di anticipare, stiamo lavorando con Urban Center ad un progetto che parte da questi presupposti. Il Comune ha il dovere di informare i cittadini sullo stato della qualità dell’aria oltre che sulle misure emergenziali da attuare. L’informazione sulla qualità dell’aria oggi è concentrata soprattutto sull’attuazione del Pair e sulle misure di limitazione alla circolazione, oltre che sui provvedimenti emergenziali, ma non crea un coinvolgimento/sensibilizzazione costante sul fenomeno.
Nel Piano e nelle campagne informative realizzate finora poche informazioni sono fornite sui comportamenti individuali da attuare per ridurre i rischi di esposizione, in particolare durante le emergenze. Ultimamente però sono nate diverse iniziative dal basso come, Aria Pesa, ma anche progetti istituzionali, come il progetto Horizon Iscape, che è guidato dall'Università di Bologna, che prevedono il coinvolgimento attivo dei cittadini nella misurazione della qualità dell’aria. Noi guardiamo con molta attenzione a questi progetti e riteniamo che costituiscano delle iniziative importanti per diffondere e radicare la consapevolezza di cui parlavo prima.
Su questi presupposti, appunto, stiamo costruendo un progetto di diffusione che sarà completato nei prossimi giorni e del quale provvederemo a dare adeguata comunicazione".