Question Time, chiarimenti sul Registro tumori
L'assessore alla Sanità, Giuliano Barigazzi, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Movimento 5 stelle) sul Registro tumori. Domanda d'attualità della consigliera Palumbo"Premesso che l'Azienda...
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L'assessore alla Sanità, Giuliano Barigazzi, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Movimento 5 stelle) sul Registro tumori.
Domanda d'attualità della consigliera Palumbo
"Premesso che l'Azienda USL di Ferrara ha attivato già dal 1991 il registro tumori AVEC, mentre l'Azienda USL di Bologna è priva di questo registro e non ha quindi a disposizione i dati completi sull'incidenza dei tumori nel territorio della Provincia di Bologna.
Visti gli articoli di stampa relativi al fatto che nonostante la Regione Emilia Romagna abbia previsto l ’istituzione del Registro Tumori dell’Emilia-Romagna ad oggi ancora non è stato istituito.
Pone la seguente domanda di attualità:
per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sul tema;
per sapere cosa pensa l'Amministrazione del fatto che nonostante l'Istituto Ramazzini abbia donato il proprio registro tumori all'AUSL di Bologna questo non sia ancora stato messo a disposizione delle istituzioni pubbliche;
per sapere dall’Amministrazione se non ritenga utile sollecitare la Regione Emilia-Romagna affinché si attivi in tempi brevi per istituire questo registro".
Risposta dell'assessore Barigazzi
"Ringrazio la consigliera per la domanda, mi ero già mosso autonomamente e continuerò a farlo perché il tema è molto rilevante. Ho sentito il dottor Pandolfi del Dipartimento di Sanità pubblica, in realtà l'Istituto Ramazzini non ha un registro tumori, ha un registro della mortalità, che è diverso, e secondo me anche nelle altre province parliamo più di registro della mortalità che di registro tumori. Come sa la differenza è sul fatto che i registri della mortalità ci dicono qualcosa sull'esito finale di una malattia, ma non ci dicono per esempio tutti quei casi in cui dalla malattia si guarisce, cosa che io posso ricostruire solo dalle schede di dimissione ospedaliera, cosa che l'Asl sta facendo perché per esempio sulle neoplasie del seno, in cui fortunatamente gli esiti di guarigione sono altissimi non li trovo ovviamente nei registri della mortalità ma riesco a ricostruirli dalle schede di dimissione.
Il dottor Pandolfi mi ha detto che appunto in realtà fin dal 1959 Asl e Ramazzini hanno fatto questo lavoro congiunto e mi diceva anche di una possibilità di utilizzare quel registro tumori del Ramazzini viene utilizzato dall'Asl e viene addirittura reso disponibile per rispondere alle esigenze di conoscenze espresse dalle istituzioni pubbliche, quindi anche i profili di salute stesso che sta realizzando l'Azienda vengono proprio formati anche sulla base di quei registri e vengono messi a disposizione di chi li vuole, e questa mi sembra che sia una buona notizia.
L'altra domanda, e questo mi sembra il vero tema, sulla possibilità di istituire un registro tumori. I problemi sulla privacy vengono dati dal fatto che ancora non è completato l'iter di approvazione della legge 221, quella nazionale e quella che reca l'istituzione dei sistemi di sorveglianza e dei registri di mortalità, di tumori e di altre patologie. Un iter di approvazione che prevede poi l’approvazione del Garante, della Conferenza Stato-Regioni, del Consiglio di Stato e del Presidente della Repubblica. Sono moderatamente ottimista sui tempi brevi dell'approvazione di questo regolamento.
Mentre, sempre stamattina, da una indagine veloce con il livello regionale, mi pare una buona notizia che si stia invece avviando un percorso per approvare un registro regionale, dopo l’approvazione della Legge Regionale 9 del giugno 2017, e si stia definendo un regolamento regionale, che sarà poi adeguato quando quello nazionale sarà approvato. Questo mi sembra un percorso che si è rimesso in moto, ma che senza quel livello nazionale che dicevo non è del tutto completato. Però permetterebbe quello che diceva lei, almeno redigere quel regolamento che ci darebbe provvisoriamente un registro di quel tipo, per poi aspettare l'irter nazionale che auspico e che tutti potremmo chiedere nelle sedi competenti, in Parlamento, che sia accelerato, perché resta impossibile l’accesso dei dati personali senza il consenso dell’interessato. Concordo con lei sulla necessità di avere al più presto questo risultato, per poter avere più capacità di programmare l'attività sanitaria di prevenzione e di fare dei profili di salute su cui compiere e fondare delle politiche di prevenzione e di medicina d'iniziativa molto più mirate".