Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti sul Festival della Violenza illustrata

L'assessora Susanna Zaccaria ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico) sul Festival della Violenza illustrata.Domanda della consigliera Lembi"Visti gli a...

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L'assessora Susanna Zaccaria ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico) sul Festival della Violenza illustrata.

Domanda della consigliera Lembi
"Visti gli articoli di stampa in relazione al Festival della Violenza illustrata, invita cortesemente il Sindaco e la Giunta ad esprimere una valutazione politica amministrativa sulle motivazioni a sostenere, anche quest’anno, queto Festival e chiedo di conoscere il tema principalmente indagato in questa annualità".

Risposta dell'assessora Zaccaria
"Grazie presidente, grazie consigliera Lembi, il festival La violenza illustrata è un evento che personalmente mi è molto caro, l'ho visto nascere con qualche evento, nei primi anni, che erano intorno al 25 novembre, invece sono anni che questo cartellone contiene non solo eventi organizzati da Casa delle donne, che organizza, ma gran parte degli eventi e di tutte le iniziative organizzate in città, e anche quest'anno sono più di 60 eventi. Molto semplice per me sintetizzare le ragioni per cui l'Amministrazione, ma da ben prima dell'istituzione dell'assessorato che mi è stato affidato, sostiene questo Festival, quindi non è certo recente il sostegno dell'amministrazione comunale a questo evento. questo è un festival che parla di violenza rivolgendosi ad una vastissima platea di destinatari perché lo fa coinvolgendo associazioni e istituzioni a tutti i livelli. Anche quest'anno apprendiamo, leggendo il programma, che sono coinvolte le istituzioni, le forze dell'ordine, associazioni culturali, teatrali, di giuristi, sindacati e tante altre ancora. L'obiettivo è continuare, più intensamente possibile, nella sensibilizzazione, nell'approfondire quelli che sono i temi cruciali quando parliamo di violenza sulle donne e sui minori, nell'approfondire e nel contrastare quelle che sono le criticità, la scelta di farlo con linguaggi diversi, quindi con convegni, dibattiti, mostre, presentazione di film, presentazioni di libri, workshop, quindi rivolgendosi a tanti destinatari con tanti tipi di linguaggio.
Il motivo principale per cui il festival va sostenuto non è solo la sua unicità ma perché porta con sé, da sempre questo, un messaggio: far sapere a tutte le donne che esiste una rete di istituzione e di associazioni che le può sostenere e che quindi dalla violenza si esce. Questo è il messaggio dei centri antiviolenza, questa è la disponibilità che i centri danno, ricordo, in maniera totalmente anonima e gratuita, e quindi questo festival porta con sé questo tipo di messaggio di accoglienza che è il principale motore che ha portato alla nascita e all'affermazione dei centri: questo è il motivo principale.
Il titolo è, come ha già ricordato lei consigliera, evocativa di quello che è successo nell'ultimo anno, la presa di parola collettiva delle donne ha fatto sì che sia emersa, molto forte, una richiesta anche se nata in un contesto specifico, poi estesa a diversi ambiti del mondo del lavoro, una presa di parola collettiva che chiede un cambiamento, della vita socio-economica, politica delle donne a tutti i livelli, ed è per questo che è inserita nel calendario anche la manifestazione di domani che è una manifestazione che l'Amministrazione sostiene pienamente, perché il disegno di legge Pillon, oltre che profondamente ingiusto, come lei ha segnalato, del tutto inadeguato ad una legislazione di diritto minorile e di famiglia che ha in sé già tutti gli strumenti per provvedere adeguatamente, senza che nessuna delle modifiche proposte sia necessaria o utile o adeguata, al contrario tutte queste modifiche sono estremamente dannose. Lei ha ricordato diversi punti del disegno di legge, ne ricordo un altro io, che è strettamente connesso alla violenza, il disegno di legge impone la mediazione obbligatoria per le separazioni che è vietata dalla Convenzione di Istanbul nelle situazioni dove ci sono delle condotte violente, quindi del tutto in contrasto con una legislazione internazionale, che però l'Italia ha recepito e quindi proprio denota una superficialità, ma voglio vederci una buona fede, dicendo così, o una una mala fede, proprio di contrasto e anche di volontà a dissuadere le donne dal separarsi, questo è il mio personale pensiero rispetto al disegno di legge. Detto questo solo un'altra brevissima annotazione, mi limito soltanto a dire ai consiglieri, di dare un'occhiata al programma, alla varietà delle iniziative, il programma è disponibile sul sito di Casa delle donne ma l'ufficio Pari opportunità ha anche delle copie cartacee qualora vi fossero utili. Vi chiedo di guardare la varietà dei temi e dei soggetti coinvolti, l'altra cosa che tengo a sottolineare è che, come sempre tutti gli anni avviene, in occasione della presentazione del Festival, Casa delle donne diffonde i dati al 31 dicembre, dei dati di accoglienza rispetto tutti progetti di Casa delle donne, sia quelle relative ai femminicidi dell'anno precedente. Sono dati che purtroppo non sono in calo, di questo io devo prendere atto, i dati di ospitalità delle case sono più o meno costanti negli anni, i dati, nella proporzione tra le donne, rispetto alla loro nazionalità, visto che di nazionalità tanto si parla, il 70% delle donne continuano ad essere italiane, solo il 30% sono donne straniere, questo io ci tengo sempre a sottolinearlo, sono dati costanti ormai da tanti anni, questo ci spinge a tener ben presente che, nonostante tutte le azioni messe in campo, non possiamo arretrare di mezzo passo, dobbiamo continuare a parlare di violenza il più possibile, a tutti i livelli, che la la sensibilizzazione su questo tema è assolutamente ancora estremamente necessaria, anche i dati sono consultabili, vi invito a guardarli, anche i dati dei femminicidi rimangono, purtroppo, molto alti e non c'è situazione di violenza che non possa potenzialmente sfociare in un femminicidio, anche questo noi bisogna che lo teniamo presente, non ci sono violenze che ci fanno "sentire al sicuro" da questa possibile epilogo. Quindi questa è un'occasione, come sempre, un momento, non sono la giornata del 25 novembre perché il festival dura anche quest'anno circa un mese, cerchiamo di utilizzare questo mese per continuare ad approfondire e continuare a sviluppare azioni per tutto il resto dell'anno".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:43
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