Question Time, chiarimenti sul corso antidiscriminazione per agenti della Polizia Municipale
L'assessora Susanna Zaccaria ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità del consigliere Francesco Sassone (Forza Italia) e della consigliera Emily Clancy (Coalizione civica) sul corso antidiscriminazione per...
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L'assessora Susanna Zaccaria ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità del consigliere Francesco Sassone (Forza Italia) e della consigliera Emily Clancy (Coalizione civica) sul corso antidiscriminazione per agenti della Polizia Municipale.
Domanda del consigliere Sassone
"Facendo seguito a quanto apparso in questi giorni sugli organi d'informazione sul "Corso antirazzista per i vigili. Un islamico e un sinti tra i prof" voluto dal Comune e affidato all'associazione EOS, si chiede al Signor Sindaco il proprio pensiero politico in merito e se non ritenga una scelta simile offensiva per il personale dipendente dell'amministrazione che, nell'esercizio delle proprie funzioni, ha sempre rispettato il prossimo in qualsiasi genere e forma".
Domanda della consigliera Clancy
"Viste le notizie relative al corso di aggiornamento rivolto agli operatori della Polizia Municipale del Comune di Bologna dedicato al tema delle discriminazioni, si chiede al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico amministrativa in merito, se l'Amministrazione intenda estendere iniziative di questo tipo ad altri operatori comunali, in particolare che abbiano contatto con il pubblico, e ad altre tematiche come le discriminazioni di genere".
Risposta dell'assessora Zaccaria
"Grazie Presidente, a fronte di una evidente strumentalizzazione di questa iniziativa cercherò di seguire un filo logico, nonostante questa evidenza clamorosa. Per prima cosa tengo a dire che è evidente che nessuno, in nessun momento, neanche per un secondo, ha pensato che il nostro Corpo di Polizia Municipale fosse razzista. Così come quando abbiamo proposto, e già fatto, un corso sempre alla Polizia Municipale per un contrasto alla violenza nessuno si è offeso venendoci a dire che li abbiamo accusati di essere violenti...Qui siamo all'evidenza. Tutto nasce da titoli di giornali in cui si parla di 'corso antirazzista', frase che non è minimamente contenuta nei documenti ufficiali. Tolta di mezzo l'evidenza, però, riporterei su un piano di realtà, anche se non va molto di moda, quello che è questo corso, così cerchiamo di chiarire, se posso dare un contributo un po' concreto. Intanto il corso nasce all'interno del Piano di Azione Locale che contiene appunto delle azioni individuate insieme ai nostri dipendenti pubblici nell'ambito del progetto europeo Amitie Code di cui il Comune era capofila. All'esito dei laboratori che hanno visto la partecipazione di più di trenta dipendenti tra Comune, Asp, Asl, Regione, Città Metropolitana e altri Comuni dell'area metropolitana, è emersa la necessità di un'azione trasversale (il Pal è stato presentato in commissione, quindi lo sapete) di formazione per gli operatori, che prescinde da qualunque accusa di alcunché, ma proprio per condividere la necessità di affrontare dei lavori complessi. Il lavoro più complesso è quello di avere a che fare con la cittadinanza in una società multiculturale che nella nostra città vede la presenza di più di 140 nazionalità. Ora, saremmo superficiali se dessimo per scontato che sia un lavoro facile, mentre questo corso nasce dall'idea che tutti i nostri operatori, a maggior ragione chi ha a che fare con le persone, ma in generale tutti, debbano avere a disposizione i migliori strumenti perché la formazione è una grandissima ricchezza per qualunque professionista, per qualunque figura professionale. Questo è lo spirito. Nessuno di noi ha lontanamente pensato che il Corpo di Polizia Municipale di Bologna fosse razzista: lo ribadisco perché sono io a essere profondamente offesa dalle accuse che le opposizioni ci stanno muovendo. E' evidente che solo perché abbiamo toccato la questione dei migranti è nata questa polemica. Ci tengo a dire che il Pal ha due obiettivi. Uno è certamente migliorare la qualità per i cittadini stranieri, certamente la gran parte delle azioni mira a far sì che siamo in grado di fornire di servizi migliori. Se voi andate a leggere i documenti, vedrete che c'è molta sensibilità proprio per i dipendenti, perché naturalmente nasce nell'ambito del laboratorio svolto con i dipendenti. Quindi la richiesta della formazione specifica viene fatta per affrontare una società multiculturale. Il coinvolgimento di rappresentanti della comunità islamica e della comunità rom e sinti, è perché questi, come è stato sottolineato chiaramente in un modo che non mi trova d'accordo ma è realistico, fanno parte della nostra comunità. E quindi se io devo andare a studiare la società per come è oggi, non per come le destre vorrebbero che fosse, ma per come è veramente su un piano di realtà, devo andare a vedere chi c'è. Visto che parliamo di cose astratte, questi strumenti che vogliamo mettere a disposizione non sono astratti. Un esempio tra tutti: in tante situazioni, tante figure professionali hanno a disposizione dei mediatori culturali, la Polizia Municipale ancora no. Non è giusto? Dobbiamo dare per scontato che tutti i nostri agenti parlino dieci lingue? E' un'offesa parlare una lingua sola e trovarsi di fronte una persona che parla solo arabo e dover intervenire e non sapere come fare? Quindi vogliamo mettere a disposizione degli strumenti di supporto e di sostegno. Questo è lo spirito con cui è nato questo corso, è lo spirito con cui era nato quello per la formazione contro la violenza, è lo spirito con cui diversi anni fa la Polizia Municipale ha fatto la formazione sulla tutela Lgbt. Credo che nessuno si sia sentito accusato di essere omofobo: sono questioni che è necessario conoscere nel miglior modo possibile. Per concludere le risposte, parallelamente a questo corso, anche se ancora la polemica non c'è stata e me la aspetto, c'è già un altro corso che riguarda per i motivi che ho cercato di spiegare, sia gli uffici Urp che altri uffici dei sei quartieri di Bologna, proprio perché come dicevo stiamo cercando di aiutare e sostenere chi fa la parte più difficile del lavoro amministrativo, cioè chi si trova di fronte fisicamente il cittadino. Quindi partirà in tutti e sei i quartieri per tutto il personale, e sono circa altre 130 figure che possono usufruire di questa formazione, un corso parallelo con contenuti che, tengo molto a sottolinearlo, partono da piani di realtà, non dalla strumentalizzazione di alcuni titoli di giornali che hanno purtroppo dato il fianco a questa polemica che francamente mi sembra inaccettabile".