Comunicati stampa

Comunicati stampa

Question Time, chiarimenti sul Bologna nella Top 10 delle città più "green"

L'assessore Valentina Orioli ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Claudio Mazzanti (Partito Democratico) su Bologna nella Top 10 delle città più "green". La risposta è stata letta in Aula dall'assessore Vir...

Data:

:


L'assessore Valentina Orioli ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Claudio Mazzanti (Partito Democratico) su Bologna nella Top 10 delle città più "green". La risposta è stata letta in Aula dall'assessore Virginia Gieri.

Domanda del consigliere Mazzanti
"In relazione agli articoli apparsi sulla stampa, relativi alla posizione di Bologna nella Top 10 delle città più "green" si chiede al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico-amministrativa su questo risultato e come intende muoversi, non solo per mantenere questa ottima posizione, ma per migliorarla ulteriormente".

Risposta dell'assessore Orioli, letta dall'assessore Gieri
"Alcune considerazioni sul rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente, a premessa della risposta di merito: il rapporto ecosistema Urbano di Legambiente, presentato lo scorso 29 ottobre a Milano, è giunto alla sua venticinquesima edizione. La definizione del rapporto è frutto di un lavoro di raccolta ed elaborazione dati serio e basato su numerose competenze che Legambiente attiva. Dal 2012 la raccolta dei dati per il rapporto avviene in collaborazione con Istat che utilizza gli stessi dati per le proprie elaborazioni sulle aree urbane italiane. Si tratta quindi di un documento da tenere in considerazione e la sua lettura offre elementi importanti agli Amministratori.
D’altro canto, se la costruzione di una graduatoria “ambientale” delle città italiane presenta un indubbio appeal mediatico dovuto alla immediatezza del messaggio, bisogna comunque considerare che ricondurre ad un unico parametro le performance ambientali delle città italiane è, per stessa ammissione di Legambiente, una forzatura che necessita di ipotesi interpretative e di assegnazione di pesi e di importanza ad un parametro piuttosto che ad un altro. Il risultato di questa graduatoria non è un parametro assoluto e oggettivo e va considerato con la dovuta attenzione".
Fatta questa premessa, il dato che restituisce il rapporto Ecosistema Urbano 2018 per la città di Bologna è molto positivo: Bologna è decima nella graduatoria delle oltre 100 città considerate ed è prima se si considerano le città grandi. Negli anni passati Bologna era stata quasi sempre superata da Venezia (che ha performance particolarmente positive sul tema della mobilità essendo inibito l’uso degli automezzi nella parte lagunare) e, in alcuni anni, da Firenze e Genova. Negli ultimi 4 anni Bologna aveva occupato posizioni più arretrate nella classifica generale (40, 50, 56, 22).
Il rapporto di Legambiente restituisce una visione di Bologna come di una città che non eccelle su nessuno dei temi ambientali analizzati ma ha prestazioni buone su molti aspetti. è al 75° posto per l’ossido di azoto e al 64° per le polveri sottili. Al 31° per la produzione di energia da fonti rinnovabili e al 25° per la presenza di alberi. L’ambito in cui si registrano i valori migliori è quello della mobilità: Bologna è al 5° posto per il numero di passeggeri del trasporto pubblico, all’11° per l’offerta di trasporto pubblico e al 7° per il tasso di motorizzazione (nel senso che i Bolognesi posseggono meno auto che in altre città).
Il rapporto restituisce anche una visione geografica interessante con la presenza di un’area di città padane (Mantova e Parma in testa) che gravitano su Milano e che, insieme a Milano, vedono i loro parametri ambientali migliorare di anno in anno più rapidamente che quelli del resto d’Italia. Credo si tratti di un elemento che merita ulteriori approfondimenti.
Il consigliere Mazzanti pone la questione su come “migliorare ulteriormente questa posizione”. Legambiente stessa, nella premessa del rapporto a firma del presidente Stefano Ciafani, parla di “andamento (troppo) lento”. Il rapporto sottolinea in più occasioni come a fronte dei progresso che di anno in anno si registra, resta sempre una grande distanza fra le città italiane e le realtà europee anche rispetto al raggiungimento di parametri indicati dalla normativa. Già nel rapporto 2009 Legambiente parlava di “città italiane più tartarughe che lepri”. Quindi l’immagine che esce dal lavoro di Legambiente è che la direzione intrapresa sia giusta ma sia necessario accelerare il passo in modo significativo.
D’altronde la fatica delle città italiane è dovuta anche ad una cronica mancanza di politiche urbane coordinate da parte dei governi nazionali. Citando nuovamente l’introduzione al rapporto: “Serve [...] un governo delle città a livello nazionale: […] una politica governativa trasversale sulla riconversione ecologica delle città che guidi in modo sinergico le azioni dei vari dicasteri a vario titolo coinvolti, dall’Ambiente alle Infrastrutture, dalla Salute ai Trasporti, fino ad arrivare allo Sviluppo economico”.
In questa ottica si sta muovendo anche ASVIS che da alcuni anni promuove l’applicazione in Italia dei Sustainable Development Goals (SDGs) definiti dall’ONU nel 2015. ASVIS richiama l’attenzione sulla necessità di adottare una Agenda Urbana Nazionale basata sugli SDGs. Questo richiamo ad ASVIS è importante perché, proprio in collaborazione con ASVIS e con il Comune di Bologna, la Città Metropolitana di Bologna ha elaborato e sottoscritto, insieme alle altre città metropolitane italiane, la Carta di Bologna per l’ambiente in occasionane del G7 Ambiente che si è tenuto a Bologna nel giugno 2017. Con la sottoscrizione della carta le città hanno individuato ambiti specifici di lavoro per affrontare le principali priorità in materia ambientale e fissato obbiettivi concreti da raggiungere. Sempre nello spirito della Carta le città metropolitane sollecitavano una maggiore collaborazione con il governo per creare sui temi ambientali quel lavoro di squadra venuto a mancare negli anni passati.
Quindi, per essere molto chiari, se vogliamo fare di più e più in fretta occorre un forte coordinamento ed un maggiore sostegno (anche economico) delle politiche e delle azioni a livello nazionale. E non mi riferisco al solo Ministero dell’Ambiente, perché le politiche “ambientali” sono trasversali a molti settori.
Tornando a Bologna e agli SDGs, la città sta conformando le proprie attività di pianificazione per garantire una prospettiva solida e di ampio respiro alle politiche ambientali. In questa linea si inserisce il PUMS, in corso di approvazione, che ha conformato le strategie di un futuro sviluppo della mobilità bolognese agli obiettivi ambientali della Carta, come pure il PUG che il Comune sta predisponendo e che integrerà, in una visione complessiva di promozione della rigenerazione urbana e contenimento del consumo di suolo, i contenuti dei piani di settore approvati dal Consiglio negli ultimi anni fra cui il PAES, sui temi energetici, ed il Piano di Adattamento, sul tema dei cambiamenti climatici.
Quindi è su questo versante che la città cercherà di accelerare il suo percorso verso la sostenibilità mantenendo comunque alta l’attenzione nei confronti della attività amministrativa quotidiana e delle criticità ambientali che di volta in volta ci si trova ad affrontare.
Concludo con una curiosità: Legambiente immagina, a pagina 25 del rapporto, una “sfida”, organizzata come un campionato di calcio, fra le grandi città italiane basata proprio sul progresso nel raggiungimento degli SDGs. Bologna vince di misura il match con Firenze e, con largo vantaggio quello successivo con Napoli. Perde però nella finale contro Milano. Quindi un ottimo posizionamento di Bologna ed una conferma di Milano come della città che ha mostrato, negli ultimi anni, una capacità di innovazione e di collegamento alle tendenze europee ed internazionali che la rendono un riferimento anche su alcuni temi della sostenibilità".

Altre informazioni

Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:43
Back to top