Question Time, chiarimenti sui luoghi di culto islamici
L'assessore all'Urbanistica Valentina Orioli ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Umberto Bosco (Lega nord) sui luoghi di culto islamici. La domanda del consigliere Bosco "Alla luce deg...
Data:
:
L'assessore all'Urbanistica Valentina Orioli ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Umberto Bosco (Lega nord) sui luoghi di culto islamici.
La domanda del consigliere Bosco
"Alla luce degli articoli di stampa in allegato si chiede il parere della Giunta, in particolare si chiede se, a fronte della diffusa e crescente diffidenza da parte dei gestori dei luoghi di culto islamici, intenda avanzare controlli su quelli presenti in città. In particolare si chiede se intenda vigilare e sanzionare eventuali violazioni circa il rispetto delle normative vigenti in materia di edilizia di culto e di edilizia inquadrata come sede di associazioni di promozione sociale ma utilizzata, di fatto, come edilizia di culto".
La risposta dell'assessore Orioli
"Io naturalmente rispondo per quello che è di mia competenza, occorre innanzitutto precisare che, per quanto attiene alle attività del Settore Edilizia Privata, la Polizia Municipale esegue sopralluoghi e controlli soltanto nel caso in cui questo venga richiesto dal Nucleo Tecnico del Settore, che a sua volta agisce sulla base di esposti e segnalazioni di cittadini. In altre parole non si effettuano controlli sistematici sui luoghi di culto, di qualsiasi confessione religiosa essi siano.
D’altra parte l’esercizio del culto è un diritto garantito dalla Costituzione, ma, in assenza di regolamentazione normativa dello Stato, così come in assenza di sottoscrizione di intesa tra lo Stato e la Comunità Islamica, non è oggetto di regolamentazione specifica, neppure per quanto attiene ai luoghi di preghiera. Noi abbiamo contezza comunque dei luoghi di preghiera sul nostro territorio e sono normalmente sedi di associazioni culturali, e le segnalazioni dei cittadini di solito consistono nel rilevare dei cambi d'uso verso l'uso 3b, nel quale sono appunto ricomprese anche le sedi di associazioni culturali.
Occorre precisare però che, se una associazione è iscritta nel 'Registro regionale delle associazioni' di cui alla LR 34/2002, così come modificata dalla LR 8/2014, può usufruire dei benefici che questa Legge concede, tra i quali la possibilità di utilizzare i locali qualsiasi destinazione d'uso essi abbiano: in assenza di opere non c'è quindi alcuna necessità di effettuare formalmente un cambio d'uso, neppure se l'uso 3b fosse vietato dagli strumenti urbanistici.
In particolare l’articolo 11 della LR 8/2014 stabilisce che "Le organizzazioni di volontariato iscritte devono dare comunicazione ai Comuni in merito alla loro sede ed ai locali in cui intendono svolgere le relative attività. La sede delle organizzazioni di volontariato iscritte ed i locali nei quali si svolgono le relative attività sono compatibili con tutte le destinazioni d'uso ammissibili definite dagli strumenti urbanistici. L'insediamento delle organizzazioni di volontariato iscritte è subordinato alla verifica dell'osservanza dei requisiti igienico-sanitari e di sicurezza, non comporta il mutamento d'uso delle unità immobiliari esistenti e il pagamento del contributo di costruzione ed è attuato, in assenza di opere edilizie, senza titolo abilitativo". In sostanza, ciò che deve essere rispettato e che viene verificato in caso di controlli effettuati da parte del Settore sono i parametri igienico - sanitari previsti nelle Schede di Dettaglio allegate al nostro RUE, e le norme relative alla sicurezza e incolumità pubblica".