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Question time, chiarimenti su un caso di TBC alla Dozza

L'assessore Giuliano Barigazzi ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Mirka Cocconcelli (Lega Nord), Gian Marco De Biase (Insieme Bologna) e Massimo Bugani (Movimento 5 Stelle) su un caso di TBC alla Dozza. La risposta è s...

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L'assessore Giuliano Barigazzi ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Mirka Cocconcelli (Lega Nord), Gian Marco De Biase (Insieme Bologna) e Massimo Bugani (Movimento 5 Stelle) su un caso di TBC alla Dozza. La risposta è stata letta in aula dalla vicesindaco Marilena PIllati

Domanda della consigliera Cocconcelli
"Già a dicembre 2017 avevamo chiesto lumi alla Giunta riguardo alla possibile trasmissione di patologie infettive nei confronti degli agenti di Polizia Penitenziaria, anche considerato che i LEA prendono in carico i detenuti ma non mi risulta che vengano tutelati gli agenti.
Infatti il problema sanitario è stato ribadito dall'VIII rapporto dell’associazione Antigone, dal titolo “Torna il carcere” e dalla Camera penale di Bologna nel Dicembre 2017.
Da anni gli agenti della Polizia Penitenziaria lamentano criticità sotto il profilo igienico-sanitario ed hanno più volte riferito che devono autonomamente dotarsi dei vaccini e delle precauzioni mediche, ad esempio mascherine e guanti, necessari per tutelarsi nello svolgimento del proprio lavoro .
Il 6 ottobre 2017 il 17° Congresso SISMPE (Soc. Ital. Medicina Penitenziaria) ha dichiarato che solo 1 detenuto su 3 NON presenta patologie, mentre il 50% addirittura ignora o sottace di essere malato. Il 25%-35% dei detenuti sono affetti da Epatite C.
Alla luce di questi dati chiedo al Signor Sindaco ed alla Giunta una valutazione politica nel merito e quali azioni si pongano in essere per contrastare le criticità igienico-sanitarie nei confronti degli Agenti di custodia, educatori, assistenti sociali, volontari di associazioni bolognesi che gravitano alla "Dozza".

Domanda del consigliere De Biase
"Premesso che da notizie stampa si è appreso che presso il carcere della Dozza vi è un un detenuto con la tubercolosi; si chiede al Sindaco e alla Giunta se era a conoscenza di questa situazione e cosa intenda fare per arginare, prevenire e combattere questi fenomeni per la tutela della salute pubblica".

Domanda del consigliere Bugani
"Visti gli articoli di stampa in merito al fatto che alla Dozza è presente un detenuto con tubercolosi e nessuno aveva avvertito i poliziotti della malattia, si pone la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica-amministrativa sulla questione, nonché se non ritiene opportuno mettere in campo azioni per contrastare problemi di questa natura e tutelare coloro che lavorano presso la Casa Circondariale".

Risposta dell'assessore Barigazzi letta dalla vicesindaco Pillati
"A riscontro delle domande di attualità in oggetto, concernente le azioni poste in essere per far fronte a criticità igienico-sanitarie nel carcere Dozza, si precisa quanto segue:
il paziente cui fa riferimento l’articolo di stampa ripreso nelle domande di attualità, è seguito regolarmente dall'infettivologo interno al carcere Dozza. Tale professionista ha valutato clinicamente il caso con le dovute attenzioni non rilevando rischi di trasmissione dell’infezione verso altre persone. Nonostante ciò, in via precauzionale, ha ritenuto di mantenere il paziente in infermeria in isolamento solo di natura precauzionale, in attesa della conclusione degli ulteriori accertamenti disposti.
Venendo alle misure che si pongono in essere per contrastare le criticità igienico-sanitarie, si precisa che vengono seguite tutte le procedure atte a prevenire il rischio biologico. In particolare, come già evidenziato in occasione di precedenti riscontri a domande di attualità poste dai consiglieri sullo stesso tema, per la tubercolosi ancora in fase di accertamento (ricerca di bacillo tubercolare), viene predisposto l’isolamento sanitario del detenuto che viene altresì dotato di mascherina da indossare obbligatoriamente in occasione di contatti con altre persone. Solamente nel caso in cui la prova tubercolinica risulta positiva è indicato l'utilizzo di mascherine con filtro da parte di chiunque venga a contatto con il paziente.
Si precisa inoltre che sono state date specifiche ed immediate indicazioni affinché ogni operatore sanitario, anche solo nel dubbio che la persona detenuta possa avere una patologia infettiva la collochi in isolamento precauzionale, fino al termine degli approfondimenti clinici o alla guarigione.
Infine il personale della Unità Operativa Medicina Penitenziaria, nel prestare attività per la tutela della salute nelle carceri, è da sempre molto attento e sensibile ai temi della prevenzione e tutela della comunità che, a vario titolo, gravita in ambito carcerario e che comprende oltre ai detenuti, anche il personale sanitario, i diversi operatori che prestano attività nella struttura ed ovviamente il personale della Polizia Penitenziari".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:41
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