Question Time, chiarimenti in merito alle informazioni fornite alle famiglie sull'obbligo vaccinale per la frequenza scolastica
La vicesindaco Marilena Pillati ha risposto oggi in sede di Question Time alla domanda della consigliera comunale Simona Lembi (PD) in merito alle azioni poste in essere dall'Amministrazione per informare i cittadini sull'obbligo vaccinale per la fre...
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La vicesindaco Marilena Pillati ha risposto oggi in sede di Question Time alla domanda della consigliera comunale Simona Lembi (PD) in merito alle azioni poste in essere dall'Amministrazione per informare i cittadini sull'obbligo vaccinale per la frequenza scolastica.
La domanda della consigliera Lembi:
"Si invitano cortesemente il Sindaco e la Giunta ad esprimere una valutazione politico amministrativa per conoscere le azioni svolte dall'Amministrazione comunale per informare cittadini/genitori/tutori, circa le ricadute dell'obbligo del vaccino sulla frequenza scolastica".
La risposta della vicesindaco Pillati:
"Gentile Consigliera Lembi, colgo l'occasione della sua domanda per associarmi anch'io ai tanti messaggi di solidarietà espressi nei confronti del pallavolista Ivan Zaytzev. Sono indecenti e deprecabili i commenti che gli sono stati rivolti e sono espressione di quello che oggi è un vero e proprio imbarbarimento del dibattito pubblico su questo come su altri temi e che questa Amministrazione condanna con fermezza.
Per quanto riguarda la sua domanda circa le modalità di informazione alle famiglie in merito agli obblighi vaccinali, che come è noto rappresentano oggi una condizione di accesso ai servizi di nido e scuola d'infanzia, la nostra Amministrazione ha messo in campo a più riprese molteplici strumenti, che si sono aggiunti alle campagne di comunicazione realizzate dalla Regione e dall'azienda sanitaria. Tutto questo fin dall'entrata in vigore della Legge regionale 19/2016, che come noto ha introdotto, solo per la regione Emilia-Romagna ovviamente, a partire dall'anno educativo 2017/2018 quale requisito di accesso ai servizi educativi e ricreativi per l'infanzia, sia pubblici che privati, l'avere assolto all'obbligo vaccinale. Tutti i genitori con bambini o già iscritti o che si iscrivevano per l'anno successivo sono stati informati dell'importanza di questo adempimento. Per semplificare l'iter per le famiglie è stata data a tutti non solo la possibilità di autodichiarare la situazione vaccinale, ma anche la possibilità di autorizzare il Comune allo scambio dei dati con l’Ausl per verificare direttamente la veridicità di quanto dichiarato e, dunque, esonerare i genitori dalla necessità di portare il certificato vaccinale. L'informazione è stata data attraverso diversi canali individuali e collettivi, mail, newsletter, comunicati e lettere, che li informavano non solo delle modalità per adempiere all'obbligo normativo, ma anche come accedere a tutte le informazioni sulle vaccinazioni, diffuse dalla Regione e dall'Ausl.
Dopo l'entrata in vigore della legge 119/2017, che come è noto conferma l'obbligo vaccinale per la frequenza ai servizi da 0 a 3 anni, già previsto dalla nostra legge regionale, e lo estende anche alla scuola d'infanzia, aumentando però i vaccini obbligatori da 4 a 10, il Comune dopo l'entrata in vigore delle circolari applicative della legge nazionale, a partire dalla prima settimana di settembre, ha dato il via a una informativa estremamente capillare rivolta ai genitori dei bambini sia iscritti ai nidi che alle scuole dell'infanzia comunali, informandoli dei nuovi obblighi introdotti dalla legge nazionale e delle modalità e delle scadenze per assolvere a tali obblighi, sottolineando ancora una volta come tali obblighi fossero e sono ancora requisito di accesso per frequentare quei servizi. Ancora una volta si dava la possibilità dell'autocertificazione indicando, come del resto prevede la legge, la data del 10 marzo 2018 per presentare la documentazione attestante quanto autodichiarato.
Importante è però sottolineare un elemento avvenuto successivamente. A seguito della nota ministeriale congiunta del MIUR e del Ministero della Salute del 27 febbraio 2018 che autorizza lo scambio di dati con le aziende sanitarie nelle Regioni in cui sono già presenti le anagrafi vaccinali, il Comune di Bologna, dopo il via libera della Regione Emilia-Romagna, ha aderito immediatamente a questa possibilità, cioè allo scambio diretto con l'azienda sanitaria delle informazioni per evitare un inutile aggravio ai genitori. L'informazione è stata data, ancora una volta, a tutte le famiglie interessate, comprese quelle che hanno presentato la domanda ai nidi d’infanzia nelle settimane successive. Oltre a queste comunicazioni massive, in tutti questi mesi per ricordare ai genitori ogni adempimento, ogni scadenza prevista dalla norma e dalle circolari applicative vi sono state ulteriori comunicazioni da parte degli stessi uffici scuola dei Quartieri, da parte della Istituzione Educazione e Scuola in coordinamento con l'Area Educazione e con la Pediatria Territoriale, ricorrendo a tutti i canali a disposizione, compresi in alcuni casi incontri diretti con le famiglie per chiarire e spiegare tutte le modalità.
La nostra Amministrazione, dunque, ha messo in campo ogni strumento possibile per informare i cittadini, ma anche è ricorsa a tutto ciò che la norma e le relative circolari concedono per semplificare gli adempimenti in capo ai genitori. Abbiamo gestito con grande prudenza e attenzione tutte le procedure, per evitare, per esempio, che la frequenza del servizio a bambini vaccinati potesse essere sospesa soltanto perché i genitori non avevano compreso l'importanza e la rilevanza della comunicazione relativa all'obbligo in questione".
La domanda della consigliera Lembi:
"Si invitano cortesemente il Sindaco e la Giunta ad esprimere una valutazione politico amministrativa per conoscere le azioni svolte dall'Amministrazione comunale per informare cittadini/genitori/tutori, circa le ricadute dell'obbligo del vaccino sulla frequenza scolastica".
La risposta della vicesindaco Pillati:
"Gentile Consigliera Lembi, colgo l'occasione della sua domanda per associarmi anch'io ai tanti messaggi di solidarietà espressi nei confronti del pallavolista Ivan Zaytzev. Sono indecenti e deprecabili i commenti che gli sono stati rivolti e sono espressione di quello che oggi è un vero e proprio imbarbarimento del dibattito pubblico su questo come su altri temi e che questa Amministrazione condanna con fermezza.
Per quanto riguarda la sua domanda circa le modalità di informazione alle famiglie in merito agli obblighi vaccinali, che come è noto rappresentano oggi una condizione di accesso ai servizi di nido e scuola d'infanzia, la nostra Amministrazione ha messo in campo a più riprese molteplici strumenti, che si sono aggiunti alle campagne di comunicazione realizzate dalla Regione e dall'azienda sanitaria. Tutto questo fin dall'entrata in vigore della Legge regionale 19/2016, che come noto ha introdotto, solo per la regione Emilia-Romagna ovviamente, a partire dall'anno educativo 2017/2018 quale requisito di accesso ai servizi educativi e ricreativi per l'infanzia, sia pubblici che privati, l'avere assolto all'obbligo vaccinale. Tutti i genitori con bambini o già iscritti o che si iscrivevano per l'anno successivo sono stati informati dell'importanza di questo adempimento. Per semplificare l'iter per le famiglie è stata data a tutti non solo la possibilità di autodichiarare la situazione vaccinale, ma anche la possibilità di autorizzare il Comune allo scambio dei dati con l’Ausl per verificare direttamente la veridicità di quanto dichiarato e, dunque, esonerare i genitori dalla necessità di portare il certificato vaccinale. L'informazione è stata data attraverso diversi canali individuali e collettivi, mail, newsletter, comunicati e lettere, che li informavano non solo delle modalità per adempiere all'obbligo normativo, ma anche come accedere a tutte le informazioni sulle vaccinazioni, diffuse dalla Regione e dall'Ausl.
Dopo l'entrata in vigore della legge 119/2017, che come è noto conferma l'obbligo vaccinale per la frequenza ai servizi da 0 a 3 anni, già previsto dalla nostra legge regionale, e lo estende anche alla scuola d'infanzia, aumentando però i vaccini obbligatori da 4 a 10, il Comune dopo l'entrata in vigore delle circolari applicative della legge nazionale, a partire dalla prima settimana di settembre, ha dato il via a una informativa estremamente capillare rivolta ai genitori dei bambini sia iscritti ai nidi che alle scuole dell'infanzia comunali, informandoli dei nuovi obblighi introdotti dalla legge nazionale e delle modalità e delle scadenze per assolvere a tali obblighi, sottolineando ancora una volta come tali obblighi fossero e sono ancora requisito di accesso per frequentare quei servizi. Ancora una volta si dava la possibilità dell'autocertificazione indicando, come del resto prevede la legge, la data del 10 marzo 2018 per presentare la documentazione attestante quanto autodichiarato.
Importante è però sottolineare un elemento avvenuto successivamente. A seguito della nota ministeriale congiunta del MIUR e del Ministero della Salute del 27 febbraio 2018 che autorizza lo scambio di dati con le aziende sanitarie nelle Regioni in cui sono già presenti le anagrafi vaccinali, il Comune di Bologna, dopo il via libera della Regione Emilia-Romagna, ha aderito immediatamente a questa possibilità, cioè allo scambio diretto con l'azienda sanitaria delle informazioni per evitare un inutile aggravio ai genitori. L'informazione è stata data, ancora una volta, a tutte le famiglie interessate, comprese quelle che hanno presentato la domanda ai nidi d’infanzia nelle settimane successive. Oltre a queste comunicazioni massive, in tutti questi mesi per ricordare ai genitori ogni adempimento, ogni scadenza prevista dalla norma e dalle circolari applicative vi sono state ulteriori comunicazioni da parte degli stessi uffici scuola dei Quartieri, da parte della Istituzione Educazione e Scuola in coordinamento con l'Area Educazione e con la Pediatria Territoriale, ricorrendo a tutti i canali a disposizione, compresi in alcuni casi incontri diretti con le famiglie per chiarire e spiegare tutte le modalità.
La nostra Amministrazione, dunque, ha messo in campo ogni strumento possibile per informare i cittadini, ma anche è ricorsa a tutto ciò che la norma e le relative circolari concedono per semplificare gli adempimenti in capo ai genitori. Abbiamo gestito con grande prudenza e attenzione tutte le procedure, per evitare, per esempio, che la frequenza del servizio a bambini vaccinati potesse essere sospesa soltanto perché i genitori non avevano compreso l'importanza e la rilevanza della comunicazione relativa all'obbligo in questione".