Question Time, chiarimenti sul Passante di Mezzo
L'assessore alle Politiche per la mobilità Irene Priolo, ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Claudio Mazzanti (Partito Democratico) sul Passante di Mezzo.Domanda del consigliere...
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L'assessore alle Politiche per la mobilità Irene Priolo, ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Claudio Mazzanti (Partito Democratico) sul Passante di Mezzo.
Domanda del consigliere Mazzanti
"In relazione agli articoli apparsi sulla stampa locale in merito al Passante di Mezzo si chiede al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico-amministrativa in merito: alla tipologia della convocazione della Conferenza dei Servizi per il 13/09/2018; in merito alla banalizzazione del pedaggio e al folle gioco dell'oca messo in piedi dall'attuale Governo"
Risposta dell'assessore Priolo
"Consigliere Mazzanti la ringrazio di questa domanda, perché la situazione inizia ad assumere dei profili, non dico imbarazzanti, ma veramente non rispettosi delle istituzioni.
Siamo usciti con una nota ufficiale insieme all'assessore regionale e al consigliere delegato della Città metropolitana, Monesi, perché ci sta sembrando tutto abbastanza bizzarro, dal punto di vista diciamo dell'approccio a quest'infrastruttura. Mi spiego meglio, sta nelle cose che i cambi politici possano porre di fronte a 'vogliamo verificare la bontà di quello che chi è uscito ha fatto', è legittimo e non è la prima volta che accade. Che in maniera surrettizia e dai giornali ci pervengano in modo ultimativo, informazioni invece del fatto che il Governo che comunque è firmatario di un accordo ufficiale con le Amministrazioni locali, decida senza confrontarsi con le stesse, con cui appunto ha sottoscritto un accordo formalmente approvato nelle sedi istituzionali, e decida di cancellare l'opera, perché questo è quello che dicono, di mettere avanti un altro progetto, è inconsueto. Anzi in genere succede il contrario, succede che le Amministrazioni locali si vedano imposta una infrastruttura dall'alto e magari fanno le barricate. Qua ci sono le Amministrazioni locali che vogliono un'infrastruttura, arriva il Governo che dice no, non ci interessa perché una parte politica del territorio, che non è la parte che in questo momento sta governando, dice che non va bene mandare avanti quell'infrastruttura.
Allora mi viene da dire anche: che cosa facciamo alla Conferenza di servizi, se già ci si dice che non serve niente fare la Conferenza di servizi? Mi sembra una grandissima presa in giro delle Istituzioni, grande come una casa, ma essere presi in giro in questo non è accettabile. Perché la Conferenza dei servizi è un organismo tecnico, non un organismo politico. Quindi la politica sta dicendo che ha già detto alla tecnica, a prescindere dai contenuti tecnici, quello che deve fare. Mi sembra abbastanza grave, dal momento che c'è stata già una conferenza di valutazione d'impatto ambientale, con un decreto di valutazioni di impatto ambientale e che quindi la parte politica si è conclusa, perché i Ministri hanno firmato quel decreto. Adesso si apre una Conferenza di servizi che deve analizzare tecnicamente e non politicamente un'opera, e ci dicono già prima 'no no, tanto non farete niente perché faremo la banalizzazione'. La Conferenza dei servizi è stata formalmente richiesta da Autostrade a marzo e adesso il Ministero la apre formalmente, in maniera peraltro differente rispetto al passato. Perché dico differente? Perché nella richiesta il Ministero ci chiede esplicitamente di arrivare, il giorno dell'apertura della Conferenza di servizi, con l'espressione del parere del Consiglio comunale, non solo con il fatto che non ci sia la conformità urbanistica, cosa che questi tavoli sanno perfettamente, perché la Conferenza dei servizi serve per acclarare che l'opera non è conforme agli strumenti urbanistici, quindi è la Conferenza dei servizi che mi fa variante urbanistica. In questo caso ci chiedono di arrivare già con l'espressione del parere al progetto, espressione formale c'è scritto, vogliono che noi arriviamo con il parere formale, quindi con la delibera del parere formale e la delibera che mi individua la componente del Comune a partecipare alla Conferenza dei servizi.
La normativa dice che i pareri si rendono durante la Conferenza, che serve appunto a questo, dunque la conferenza si apre e il Comune di cosa dice? Attenzione, l'opera non è conforme agli strumenti urbanistici, ma noi siamo favorevoli alla variante, quindi favorevoli al fatto che la Conferenza dica che l'opera si deve fare e faccia variante. Il fatto che ci chiedano di portare il parere ci pone nella difficoltà di dire: quindi questa conferenza non serve a niente perché a noi hanno già chiesto il parere? E quindi da questo punto di vista, come faremo a migliorare il progetto, come è nostro intendimento, se noi già chiudiamo il parere prima di partire con la Conferenza dei servizi? Perché abbiamo sempre detto che la Conferenza dei servizi, poiché parte dal progetto definitivo e deve arrivare al progetto esecutivo, è quella che all'interno della Conferenza stessa analizza le criticità per il miglioramenti, ma se io porto già il parere chiuso, poi questo va rimesso in discussione, dal momento che non so la Conferenza dei servizi che cosa analizza? Questo è un punto interrogativo, perché rappresenta un'anomalia rispetto a quello che in genere succede. Non si chiede prima il parere alle Amministrazioni, si chiede durante la Conferenza. Ovviamente questo ci pone in una corsa insormontabile e so che c'è stata già la conferenza dei capigruppo per fare in modo che il Comune di Bologna si presenti con gli atti pronti e giusti il 13 settembre. In genere, quando si apriva la Conferenza c'era la nomina del rappresentante, come prevede la normativa, e dopo si dovevano raccogliere i pareri. A questo proposito leggo al consigliere Mazzanti la normativa perché l'art 3 del d.p.r. del 1994 numero 383, è quello che dice che noi dobbiamo fare la localizzazione delle opere di interesse statale difforme dagli strumenti urbanistici.
Dice l'articolo: qualora l'accertamento di conformità dia esito negativo, oppure l'intesa tra lo Stato e la Regione interessata non si perfezioni entro il termine stabilito, viene convocata una conferenza dei servizi - che è quella che stiamo facendo - dicendo chi vi partecipa. Infine dice: la conferenza valuta i progetti definitivi delle opere di interesse statale nel rispetto delle disposizioni relative a vincoli archeologici, storici, artistici e ambientali. La conferenza si esprime sui progetti definitivi entro, qui dice 60 giorni, ma in realtà credo siano 90 giorni, perché appunto l'opera non è conforme, apportando ad essi, ove occorra, le opportune modifiche, senza che ciò comporti la necessità di ulteriori deliberazioni del soggetto proponente, ma qui non siamo noi il soggetto proponente. L'approvazione dei progetti, nel caso in cui la decisione sia adottata dalla conferenza dei servizi all'unanimità sostituisce a ogni effetto gli atti di intesa. In sintesi, spero che non sia una colossale presa in giro, perché a questi livelli non sarebbe veramente rispettoso delle istituzioni e spero che, come abbiamo chiesto, il Ministro ci convochi prima della conferenza dei servizi".
Domanda del consigliere Mazzanti
"In relazione agli articoli apparsi sulla stampa locale in merito al Passante di Mezzo si chiede al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico-amministrativa in merito: alla tipologia della convocazione della Conferenza dei Servizi per il 13/09/2018; in merito alla banalizzazione del pedaggio e al folle gioco dell'oca messo in piedi dall'attuale Governo"
Risposta dell'assessore Priolo
"Consigliere Mazzanti la ringrazio di questa domanda, perché la situazione inizia ad assumere dei profili, non dico imbarazzanti, ma veramente non rispettosi delle istituzioni.
Siamo usciti con una nota ufficiale insieme all'assessore regionale e al consigliere delegato della Città metropolitana, Monesi, perché ci sta sembrando tutto abbastanza bizzarro, dal punto di vista diciamo dell'approccio a quest'infrastruttura. Mi spiego meglio, sta nelle cose che i cambi politici possano porre di fronte a 'vogliamo verificare la bontà di quello che chi è uscito ha fatto', è legittimo e non è la prima volta che accade. Che in maniera surrettizia e dai giornali ci pervengano in modo ultimativo, informazioni invece del fatto che il Governo che comunque è firmatario di un accordo ufficiale con le Amministrazioni locali, decida senza confrontarsi con le stesse, con cui appunto ha sottoscritto un accordo formalmente approvato nelle sedi istituzionali, e decida di cancellare l'opera, perché questo è quello che dicono, di mettere avanti un altro progetto, è inconsueto. Anzi in genere succede il contrario, succede che le Amministrazioni locali si vedano imposta una infrastruttura dall'alto e magari fanno le barricate. Qua ci sono le Amministrazioni locali che vogliono un'infrastruttura, arriva il Governo che dice no, non ci interessa perché una parte politica del territorio, che non è la parte che in questo momento sta governando, dice che non va bene mandare avanti quell'infrastruttura.
Allora mi viene da dire anche: che cosa facciamo alla Conferenza di servizi, se già ci si dice che non serve niente fare la Conferenza di servizi? Mi sembra una grandissima presa in giro delle Istituzioni, grande come una casa, ma essere presi in giro in questo non è accettabile. Perché la Conferenza dei servizi è un organismo tecnico, non un organismo politico. Quindi la politica sta dicendo che ha già detto alla tecnica, a prescindere dai contenuti tecnici, quello che deve fare. Mi sembra abbastanza grave, dal momento che c'è stata già una conferenza di valutazione d'impatto ambientale, con un decreto di valutazioni di impatto ambientale e che quindi la parte politica si è conclusa, perché i Ministri hanno firmato quel decreto. Adesso si apre una Conferenza di servizi che deve analizzare tecnicamente e non politicamente un'opera, e ci dicono già prima 'no no, tanto non farete niente perché faremo la banalizzazione'. La Conferenza dei servizi è stata formalmente richiesta da Autostrade a marzo e adesso il Ministero la apre formalmente, in maniera peraltro differente rispetto al passato. Perché dico differente? Perché nella richiesta il Ministero ci chiede esplicitamente di arrivare, il giorno dell'apertura della Conferenza di servizi, con l'espressione del parere del Consiglio comunale, non solo con il fatto che non ci sia la conformità urbanistica, cosa che questi tavoli sanno perfettamente, perché la Conferenza dei servizi serve per acclarare che l'opera non è conforme agli strumenti urbanistici, quindi è la Conferenza dei servizi che mi fa variante urbanistica. In questo caso ci chiedono di arrivare già con l'espressione del parere al progetto, espressione formale c'è scritto, vogliono che noi arriviamo con il parere formale, quindi con la delibera del parere formale e la delibera che mi individua la componente del Comune a partecipare alla Conferenza dei servizi.
La normativa dice che i pareri si rendono durante la Conferenza, che serve appunto a questo, dunque la conferenza si apre e il Comune di cosa dice? Attenzione, l'opera non è conforme agli strumenti urbanistici, ma noi siamo favorevoli alla variante, quindi favorevoli al fatto che la Conferenza dica che l'opera si deve fare e faccia variante. Il fatto che ci chiedano di portare il parere ci pone nella difficoltà di dire: quindi questa conferenza non serve a niente perché a noi hanno già chiesto il parere? E quindi da questo punto di vista, come faremo a migliorare il progetto, come è nostro intendimento, se noi già chiudiamo il parere prima di partire con la Conferenza dei servizi? Perché abbiamo sempre detto che la Conferenza dei servizi, poiché parte dal progetto definitivo e deve arrivare al progetto esecutivo, è quella che all'interno della Conferenza stessa analizza le criticità per il miglioramenti, ma se io porto già il parere chiuso, poi questo va rimesso in discussione, dal momento che non so la Conferenza dei servizi che cosa analizza? Questo è un punto interrogativo, perché rappresenta un'anomalia rispetto a quello che in genere succede. Non si chiede prima il parere alle Amministrazioni, si chiede durante la Conferenza. Ovviamente questo ci pone in una corsa insormontabile e so che c'è stata già la conferenza dei capigruppo per fare in modo che il Comune di Bologna si presenti con gli atti pronti e giusti il 13 settembre. In genere, quando si apriva la Conferenza c'era la nomina del rappresentante, come prevede la normativa, e dopo si dovevano raccogliere i pareri. A questo proposito leggo al consigliere Mazzanti la normativa perché l'art 3 del d.p.r. del 1994 numero 383, è quello che dice che noi dobbiamo fare la localizzazione delle opere di interesse statale difforme dagli strumenti urbanistici.
Dice l'articolo: qualora l'accertamento di conformità dia esito negativo, oppure l'intesa tra lo Stato e la Regione interessata non si perfezioni entro il termine stabilito, viene convocata una conferenza dei servizi - che è quella che stiamo facendo - dicendo chi vi partecipa. Infine dice: la conferenza valuta i progetti definitivi delle opere di interesse statale nel rispetto delle disposizioni relative a vincoli archeologici, storici, artistici e ambientali. La conferenza si esprime sui progetti definitivi entro, qui dice 60 giorni, ma in realtà credo siano 90 giorni, perché appunto l'opera non è conforme, apportando ad essi, ove occorra, le opportune modifiche, senza che ciò comporti la necessità di ulteriori deliberazioni del soggetto proponente, ma qui non siamo noi il soggetto proponente. L'approvazione dei progetti, nel caso in cui la decisione sia adottata dalla conferenza dei servizi all'unanimità sostituisce a ogni effetto gli atti di intesa. In sintesi, spero che non sia una colossale presa in giro, perché a questi livelli non sarebbe veramente rispettoso delle istituzioni e spero che, come abbiamo chiesto, il Ministro ci convochi prima della conferenza dei servizi".