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Question Time, chiarimenti in merito ai nuovi ipermercati

L'assessore al commercio Alberto Aitini ha risposto oggi in sede di Question Time alle domande dei consiglieri comunali massimo Bugani (Movimento 5 stelle), Paola Francesca Scarano (Lega Nord) e Emily Clancy (Coalizione Civica) in merito ai nuovi ipe...

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L'assessore al commercio Alberto Aitini ha risposto oggi in sede di Question Time alle domande dei consiglieri comunali massimo Bugani (Movimento 5 stelle), Paola Francesca Scarano (Lega Nord) e Emily Clancy (Coalizione Civica) in merito ai nuovi ipermercati.

La domanda del consigliere comunale Massimo Bugani:
"Visti gli articoli di stampa relativi al piano della Giunta di voler frenare la crescita degli ipermercati favorendo le botteghe anche se la Despar conferma invece l'intenzione di costruire un centro commerciale al Cierrebi.
In considerazione del fatto che il Movimento 5 Stelle da sempre sostiene si debba limitare il sorgere di nuovi supermercati nei piani urbanistici della città.
Pone la seguente domanda di attualità, per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica sul tema e visto tali dichiarazioni, come pensa di limitare il proliferare di nuovi supermercati".

La domanda della consigliera comunale Paola Francesca Scarano:
"In base agli articoli di stampa chiedo al signor Sindaco ed alla Giunta:
un proprio pensiero nel merito;
come intendano affrontare questa situazione ormai quasi ingestibile e favorita non solo da scelte nazionali ma anche dalla ultima nuova Legge Urbanistica Regionale;
se non sia il caso di avere una supervisione di tutte le periferie, non solo del Q. San Donato/San Vitale;
se, alla luce di una situazione volutamente scappata di mano, sia giunto finalmente il momento di abbandonare un progetto fallito in partenza come il Despar al Cierrebi".

La domanda della consigliera comunale Emily Clancy:
"Viste le notizie circa un piano dell'Amministrazione per il contenimento della grande distribuzione sul territorio cittadino;
chiedo al Sindaco e alla Giunta:
se si possano già prevedere dei tempi di realizzazione dei tale piano;
se tale piano possa avere riflessi su procedure già in corso, come quella per esempio del supermercato previsto in via Libia o nella zona del Cierrebi;
se ritengano tale piano compatibile con le scelte urbanistiche degli ultimi anni, per esempio con i progetti di sviluppo commerciale nella zona Prati di Caprara, e con la nuova Legge Urbanistica Regionale".

Risposta dell'assessore Aitini:

"Grazie consiglieri, io sono preoccupato quanto voi della situazione ma vi devo segnalare come ho fatto anche recentemente che ci muoviamo in un quadro normativo non semplice, e non è di facile attuazione, anzi, è molto difficile riuscire ad intervenire efficacemente sul bloccare l'esplosione dei supermercati. Si tratta di una materia complessa in relazione alle modifiche legislative degli ultimi anni. La riforma del titolo V della Costituzione del 2001 e in particolare la riorganizzata distribuzione di competenze fra Stato e Regioni della potestà legislativa esclusiva e concorrente, ha alcune incertezze in particolare per quanto riguarda il commercio. Mi spiego. La materia della tutela della concorrenza, da un lato, appartenente alla potestà legislativa esclusiva dello Stato ex articolo 117, comma 2, lettera e) della Costituzione. La materia del governo del territorio, invece appartenente alla potestà legislativa concorrente Stato-Regioni nell'ambito della quale le seconde legiferano nel rispetto dei principi fondamentali fissati dal primo ex articolo 117, comma 3, della Costituzione. La materia del commercio, dall'altro ancora, appartenente alla potestà legislativa esclusiva delle Regioni che dunque legiferano in piena autonomia ex articolo 117, comma 4, della Costituzione, pur non potendo ledere la concorrenza che trasversalmente interessa la vasta galassia delle attività produttive. Inoltre voglio aggiungere che la disciplina delle strutture commerciali di vendita al dettaglio deve tenere conto anche la Direttiva europea Bolkestein e della normativa italiana di recepimento.
In questa situazione si moltiplicano le pronunce a livello europeo, nazionale e regionale impegnate a fissare i limiti e il perimetro delle rispettive potestà legislative di Stato e Regioni, determinando ciò una situazione di incertezza. Alcune sentenze confermano la possibilità, da parte delle Regioni, di limitare l'apertura di medie e grandi strutture di vendita, cioè quelle aventi una superficie di vendita superiore a 250 metri quadrati, in base a "imperativi motivi di interesse generale" collegati alla razionale gestione del territorio. Solo alcune sentenze lo confermano. Stiamo parlando di fatto di materie più legate alle tematiche urbanistiche che di materie legate a tematiche commerciali e quelle quali il commercio può intervenire direttamente.
Questa è il contorno all'interno del quale si muove la normativa comunale vigente in materia di governo del territorio, Psc e Rue, che ha regolato la possibilità di realizzare nuovi usi commerciali in relazione alla natura delle diverse parti del territorio e in relazione alla dimensione e quindi all'impatto delle strutture commerciali. Per quanto riguarda la nuova legge urbanistica che ho sentito citare non disciplina in maniera esplicita ed esclusiva l'attività commerciale.
Quindi, in relazione anche al futuro strumento urbanistico e alla discussione che abbiamo in atto si può dire che dal punto di vista tecnico stiamo procedendo alla valutazione della situazione che sta emergendo e si cercherà altresì di individuare, quindi in relazione, ripeto, alle tematiche della sostenibilità ambientale e territoriale, la possibilità di introdurre condizioni e verifiche di ammissibilità che possano legittimamente essere richieste al fine di assicurare una più precisa valutazione delle possibili ricadute ambientali e territoriali che possono derivare da tali insediamenti".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:40
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