Giorno della Memoria, seduta solenne del Consiglio comunale. L'intervento della presidente Luisa Guidone
Questa mattina il Consiglio comunale si è riunito in seduta solenne in occasione del Giorno della Memoria. La Presidente del Consiglio comunale, Luisa Guidone, è intervenuta in apertura. Di seguito il suo intervento."Signor Sindaco, col...
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Questa mattina il Consiglio comunale si è riunito in seduta solenne in occasione del Giorno della Memoria. La Presidente del Consiglio comunale, Luisa Guidone, è intervenuta in apertura. Di seguito il suo intervento.
"Signor Sindaco, colleghi consiglieri, colleghi di giunta, signor Prefetto, signor Questore, Rabbino Capo di Bologna Alberto Sermoneta, presidente della Comunità ebraica Daniele De Paz, direttrice del museo ebraico Vincenza Maugeri, autorità civili, militari, religiose, rappresentanti di istituzioni e di forze politiche, gentili ospiti, cittadini presenti, cari studenti e insegnanti delle classi 3 A del Liceo Minghetti accompagnati dalla professoressa Maura Baldinini e 4 S dell'Istituto Sabin accompagnati dalle professoresse Grazia Maria Silvestri e Stefania Pappalardo.
Oggi siamo qui per per celebrare un appuntamento importantissimo per la nostra comunità e per la nostra Città: “Il Giorno della Memoria” istituito dal Parlamento italiano nel 2000 e dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite dal 2005.
Il 27 gennaio del 1945 i soldati dell'Armata Rossa abbattevano i cancelli di Auschwitz liberando i prigionieri sopravvissuti allo sterminio del campo nazista. Dalla fine degli anni ’30 al 1945 in Europa furono deportati ed uccisi circa sei milioni di ebrei. Questo Consiglio solenne è l'esito del lavoro del tavolo interistituzionale presieduto dal Comune di Bologna e composto da
Regione Emilia Romagna, Università di Bologna, Ufficio Scolastico Regionale e Ufficio V ambito territoriale di Bologna, Comunità Ebraica, Fondazione Museo Ebraico, Associazione Figli della Shoah, ANED, Istituto Storico Parri e dall'ANPI, nella convinzione che sia sempre più necessaria la più ampia alleanza democratica possibile per fornire alla società gli anticorpi necessari affinché, quello che è accaduto, non si verifichi mai più.
Approfitto quindi subito per ingraziare tutti i componenti di questo tavolo e tutti i suoi rappresenti che siedono nelle prime file di questo consiglio, per avere ognuno, per parte sua, promosso decine di iniziative che si sono svolte sul nostro territorio e che proseguiranno fino al 15 marzo, e anche oltre, ringrazio altresì il vice presidente del consiglio e tutti i gruppi consiliari per il sostegno dato a questo percorso.
Quest’anno è d’obbligo, ricordare un episodio che ha particolarmente colpito tutti noi, e che è tristemente balzato agli onori della cronaca, ovvero la macabra raffigurazione di Anna Frank con indosso una maglietta della Roma, quale massimo insulto ai tifosi di quella squadra da parte della tifoseria avversaria. È ora di chiamare con il proprio nome questa ed altre espressioni simili: si tratta di razzismo e chi le compie è un razzista. Non è un insulto alla sensibilità di chi subì le leggi razziali, ma si tratta di un insulto all’intelligenza di tutti noi definire goliardia, gaffe o lapsus, ciò che invece è chiaramente connotato e connotabile con ideologie che non possono più, ahimè, ritenersi superate o relegate a periodi storici ormai lontani.
E siccome peggio del razzismo c’è solo l’indifferenza o la tolleranza nei confronti del razzismo stesso, salutiamo con ancora più orgoglio la nomina a senatrice a vita della Repubblica italiana di Liliana Segre, reduce dell’olocausto deportata nel 1944 nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, da cui venne liberata nel 1945: un fatto importantissimo avvenuto opportunamente a ridosso delle celebrazioni del 2018 che sicuramente aiuterà le Istituzioni nel compito fondamentale di scongiurare il revisionismo storico e il diffondersi di certe ideologie che purtroppo si stanno infiltrando in alcuni ambiti sensibile nei quali si somma la personalità dei più giovani, come ad esempio lo sport.
Non è un caso che quest’anno moltissime delle iniziative programmate per celebrare la Giornate della Memoria 2018, riguardano direttamente o indirettamente il mondo dello sport. Dalla mostra esposta presso il Museo Ebraico dedicata ad Arpad Weisz, all'intitolazione della curva dello Stadio Dall’Ara, alla Run for Mem, corsa per la memoria.
Il Consiglio solenne di oggi vuole contribuire allo scopo naturale di questa giornata, ponendosi nel solco delle celebrazione del 2017, ovvero esplorare gli strumenti di trasmissione della memoria alle nuove generazioni, l’anno scorso attraverso il giornalismo grafico, quest’anno attraverso il cinema.
In questo senso abbiamo creduto che la cinematografia come espressione artistica, e mezzo d’informazione scientifico, industriale, documentario, didattico, possa essere uno strumento importante al fine di raggiungere il risultato che ci siamo prefissati.
Per questo, abbiamo invitato Rajna Gabor, produttore del film di Laslo Nemes “Il figlio di Saul”, fondatore della Laokoon Filmgroup e membro della comunità ebraica di Budapest, e lo storico Zoltan Vagi che ha contributo con i contributi storici del film.
Il film “il figlio di Saul” narra la storia di Saul Ausländer un ebreo ungherese deportato nel 1944 ad Auschwitz-Birkenau, costretto ad assistere allo sterminio della sua gente, assoldato per rimuovere i corpi dalle camere a gas e poi cremarli. Saul riconosce nel cadavere di un ragazzino suo figlio. La sua missione è quella di dare una degna sepoltura al suo ragazzo, alla ricerca della pace e di un rabbino che reciti il Kaddish, Saul ha scelto come forma di resistenza preservare l'integrità e la sacralità del corpo di suo figlio. Questa sarà la sua rivoluzione.
Il film e stato proiettato ieri in Cineteca, ringraziamo la Cineteca per la collaborazione e ringraziamo anche gli organizzatori per avere consentito la partecipazione alla proiezione, degli studenti della classe 3° A del Liceo Minghetti. Ringrazio gli ospiti per avere accettato il nostro invito".