Giorno del Ricordo, seduta solenne del Consiglio comunale. L'intervento della presidente Luisa Guidone
Questa mattina il Consiglio comunale si è riunito in seduta solenne in occasione del Giorno del Ricordo. La Presidente del Consiglio comunale, Luisa Guidone, è intervenuta in apertura. Di seguito il suo intervento."Signora vicesindaco, ...
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Questa mattina il Consiglio comunale si è riunito in seduta solenne in occasione del Giorno del Ricordo. La Presidente del Consiglio comunale, Luisa Guidone, è intervenuta in apertura. Di seguito il suo intervento.
"Signora vicesindaco, signori consiglieri, colleghi di giunta, autorità civili e militari presenti, vi ringraziamo per la presenza, gentili ospiti diamo oggi inizio a questo consiglio comunale solenne volto alla celebrazione del giorno del ricordo a 71 anni di distanza dalla firma del trattato di Parigi del 10 febbraio 1947 che impose all’Italia sconfitta la rinuncia alle città di Zara, Fiume e di quasi tutta l’Istria.
Il giorno del ricordo è istituito dalla legge n. 92/2004 dal titolo “Istituzione del Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle Foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale” di cui vi leggo il primo comma: «La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale Giorno del Ricordo, al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe, dell’esodo della guerra, dalle loro terre dell’istriani, fiumani e dalmati, nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale»
Ringrazio il vicepresidente Marco Piazza che purtroppo oggi è assente, con cui abbiamo organizzato questo Consiglio solenne, e la dottoressa Lucia Bellaspiga che ci onora con la sua presenza e che ascolteremo tra poco.
La professoressa Lucia Bellaspiga, giornalista e scrittrice italiana è figlia di esuli istriani, il 10 febbraio 2015 è stata relatrice per il Giorno del Ricordo a Montecitorio, dove ha introdotto le celebrazioni alla presenza del Presidente Mattarella.
Ringrazio in particolare, accogliendoli con un caloroso saluto, gli studenti dell’Istituto professionale commerciale Manfredi e Tecnico commerciale Tanari accompagnato dal professor Giovanni Mascaro e i ragazzi dell’Istituto Tecnico agrario e Chimico Scarabelli - Ghini Imola accompagnati dalla professoressa Antonella Martelli e gli studenti del Liceo Classico Statale Marco Minghetti e la loro professoressa Maria Cristina Brizzi.
Infine un particolare ringraziamento va all’associazione ANVGD (Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia) di Bologna e al suo Presidente cavalier Marino Segnan che ogni anno, oltre a collaborare all’organizzazione di questo Consiglio Solenne, organizza numerose celebrazioni per il giorno del ricordo.
Ma il ringraziamento vero è per la costante attività che l’associazione svolge durante tutto l’anno e che merita tutto il nostro sostegno. Infatti questa celebrazione è un momento istituzionale importante, ma serve soprattutto a ribadire un impegno che è quello di non dimenticare e di tramandare pagine terribili della nostra storia. E questo è un lavoro continuo, costante in cui l’ANVGD di Bologna si impegna tutto l’anno con pubblicazioni, seminari, corsi di formazione per i professori, viaggi di istruzione. Questa attività è il vero senso che questa giornata simboleggia e riassume: non dimenticare questo pezzo di storia, non dimenticare nostri compatrioti che hanno pagato con le loro vite il prezzo della sconfitta di una folle guerra, non dimenticare l’esodo terribile di tante famiglie normali costrette ad abbandonare tutto
Pochi giorni fa, il 26 gennaio, abbiamo celebrato il Giorno della Memoria e oggi con il Giorno del Ricordo torniamo agli anni del secolo buio che ha visto la nostra Europa attraversata da follie che hanno generato milioni di morti. Le foibe e l’esodo giuliano dalmata è una tragedia tutta italiana, ma alla base c’era ancora una volta l’esasperato nazionalismo, l’esaltazione di confini, divisioni e cosiddette "razze". Poco conta dare un colore agli estremismi, perché le follie non hanno colore, come non ce lo possono avere i morti che hanno generato.
Il postino, l’operaio, il contadino… persone che pensavano alla loro famiglia, a fare il loro dovere, come tutti noi, eppure si sono trovate davanti all’orrore di una vera e propria pulizia etnica, costretti a fuggire da una morte certa abbandonando tutto case, lavoro, terre. Il nostro scopo è ricordare la storia, i morti, gli esuli, ma soprattutto evidenziare bene le cause di questi orrori perché mai più abbiano a ripetersi. Compito delle istituzioni è difendere la verità, contro la distorsione dei fatti, contro il negazionismo, contro la strumentalizzazione. La cronaca di questi giorni mostra quanto siano forti e pericolose queste mistificazioni della storia. Alla base inquietanti segnali di quegli stessi estremismi che generarono le tragedie che ora vorrebbero negare.
Come ufficio di presidenza insieme al vice presidente Piazza, continueremo a promuovere la conoscenza della verità storica con ogni mezzo. Quest’anno stiamo promuovendo la realizzazione di un’antologia che raccoglierà gli autori e la letteratura di quella parte d’Italia che abbiamo perso. Aiuterà a conservare la cultura italiana di terre non più italiane, sarà di supporto alle scuole e sarà un altro modo per ribadire come le vittime del nazionalismo di Tito fossero persone di ogni estrazione, tra questi anche letterati, poeti e artisti e quanto falso sia ogni tentativo di dare una classificazione unitaria, perché erano una spaccato di umanità con tutte le sue varietà, con l’unica colpa di essere italiani che hanno subito le conseguenze più di altri della sconfitta italiana".