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Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, seduta solenne dei Consigli comunale e metropolitano. L'intervento dell'assessora Susanna Zaccaria

I Consigli comunale e della Città metropolitana di Bologna si sono riuniti oggi in seduta solenne e congiunta per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Di seguito l'intervento conclusivo dell'assessora S...

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I Consigli comunale e della Città metropolitana di Bologna si sono riuniti oggi in seduta solenne e congiunta per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Di seguito l'intervento conclusivo dell'assessora Susanna Zaccaria.

"Grazie Presidente, mi unisco ai ringraziamenti che la presidente Guidone ha già rivolto a tutte e tutti i presenti per essere qui con noi a ricordare una giornata che per noi ha una grande importanza, e ringrazio il Sindaco Merola che si è dovuto allontanare per avermi dato la possibilità di fare queste conclusioni e ringrazio molto Julie Bindel per la testimonianza toccante, ha portato tra noi la storia di due donne che metteremo insieme alle altre, che sono nella nostra memoria e nei nostri cuori.
La giornata internazionale contro la violenza alle donne è divenuta ormai un'occasione annuale, oltre che per ricordare le vittime, per ritrovarsi e fare il punto sull'evoluzione del fenomeno della violenza e sulle azioni a contrasto. Sono numerosissime le iniziative che si tengono in città e nell'area metropolitana attorno al 25 novembre, ma la cosa più importante che sappiamo è che le azioni di contrasto si tengono invece ogni giorno dell'anno e non solo il 25 novembre.
Vorrei partire da una breve riflessione sui dati perché qualche giorno fa l'ISTAT ha pubblicato le statistiche relative agli omicidi nel nostro Paese, rilevando una tendenza in forte calo come numeri assoluti, calo peraltro costante negli ultimi anni. Nel 2017 su 357 vittime di omicidio 234 sono uomini e 123 sono donne. Il numero relativo alle donne vittime potrebbe sembrare più basso rispetto agli anni precedenti, ma confrontando i dati con gli anni passati, mentre nei primi anni novanta si contava una donna uccisa ogni cinque vittime, oggi il rapporto è di due a uno. Pertanto si può dire che gli omicidi siano in forte calo ma i femicidi no.
L'Istat rileva poi che l'80,5% delle donne è vittima di una persona che conosce: nel 43,9% è un partner (attuale o precedente), nel 28,5% un parente, nell'8,1% un'altra persona conosciuta. Non vi dico niente di nuovo, questi dati sono costanti da molti anni a dimostrazione che la violenza contro le donne è un fenomeno che, nella maggior parte dei casi, si svolge in famiglia, nelle relazioni di intimità o comunque in un ambito relazionale con persone conosciute, rimanendo relegata a numeri decisamente inferiori la violenza proveniente da persona sconosciuta.
Se guardiamo il nostro ambito territoriale vediamo che nel 2017 in Emilia Romagna sono state uccise 5 donne, come comunicato dai dati relativi ai femicidi raccolti ogni anno da Casa delle donne e pubblicati grazie alla Regione Emilia Romagna.
Casa delle donne, uno dei centri antiviolenza della città, in questo periodo dell'anno pubblica anche i dati relativi ai primi 10 mesi relativi al numero di donne accolte. Al 31 ottobre 2018 sono state già accolte 563 donne, numero che corrisponde al totale delle donne accolte lo scorso anno, quindi è evidente che anche questi numeri sono in aumento. Sapete qual è il dato che fa veramente riflettere se vogliamo pensare alla reale entità del fenomeno sul nostro territorio? Non tanto questo numero già elevatissimo, è elevato in modo inaccettabile, ma il fatto che Casa delle Donne è solo una delle 6 associazioni che ha sottoscritto l'Accordo metropolitano di contrasto alla violenza e che quindi a questo numero dovranno essere aggiunte le centinaia di donne accolte da Mondo Donna, Udi, Sos Donna, Trama di Terre e Per le donne, che sono le altre 5 associazioni che operano nell'ambito dell'accordo metropolitano.
A fronte di numeri così elevati diviene evidente come le istituzioni tutte abbiano il dovere di continuare ad impegnarsi con ogni mezzo per contrastare un fenomeno di così vaste proporzioni e la strage, perché non può essere chiamata altrimenti, di donne che ogni anno si compie.
E a proposito di impegno delle istituzioni, la presenza accanto a me di Elisabetta Scalambra, consigliera delegata alle pari opportunità per la Città metropolitana, non è una presenza formale ma testimonia la forte e continua collaborazione tra Comune e Città metropolitana in questo ambito. Abbiamo gli stessi obiettivi che perseguiamo con azioni e progetti comuni e insieme, oggi, vogliamo darvi conto, di cosa si può fare sul nostro territorio e di alcune azioni svolte sul nostro territorio che si sono consolidate a partire dallo scorso anno e che stanno dando i primi risultati.
Voi tutti sapete che il 9 marzo 2017 è stato sottoscritto un protocollo operativo cittadino cui hanno partecipato, e partecipano tuttora, tutti i principali attori del territorio che operano contro la violenza: Comune di Bologna, Città metropolitana, i principali uffici giudiziari, le forze dell'ordine, l'ASL, lASP e tute le associazioni.
In questo ambito è nata una collaborazione tra la Città metropolitana e il Comando Provinciale dei Carabinieri che ha portato ad un progetto per l'apertura di Stanze Rosa nelle Stazioni dei Carabinieri.
Una stanza rosa è un luogo di accoglienza e ascolto, dove le vittime di violenza, i minori e in generale le persone in condizioni di fragilità, possono essere ascoltate in un contesto protetto, non esposto e tutelante, accogliente, accolte da personale specificamente formato per accoglierle. E' un luogo dove può essere raccolta la denuncia, ma dove anche si può semplicemente avere un primo colloquio con un operatore qualificato., dove può essere davvero il primo luogo dove una donna va a chiedere aiuto. Sappiamo quanto sia difficile decidere di chiedere aiuto, soprattutto quando la violenza si svolge in ambito familiare, lo vediamo dai numeri, e sappiamo quanto sia importante il momento in cui le vittime decidono di farlo. La qualità della risposta che viene fornita, le modalità con cui viene fornita e anche il luogo dove la prima risposta viene fornita, diventano fondamentale affinchè la persona decida se continuare il percorso di uscita dalla violenza oppure no.
La prima stanza rosa è stata inaugurata il 4 giugno 2018 a Castenaso presso il Comando stazione dei Carabinieri. E' prevista per il 2019 l'inaugurazione di altre 6 stanze rosa in diversi comuni o unioni, con l'ambizione di arrivare alla presenza di almeno una stanza rosa per ogni unione di comuni dell'ambito metropolitano. Questo è un risultato concreto molto importante per il nostro territorio, che non sarebbe mai stato possibile realizzare senza l'impegno della Consigliera Scalambra che si è davvero prodigata molto in prima persona per raggiungere questo obiettivo e grazie all'Arma dei Carabinieri. Un ringraziamento davvero dovuto e sentito al Colonnello Valerio Giardina che ha iniziato il progetto, al Colonnello Pierluigi Solazzo che è attualmente comandante provinciale che ha immediatamente confermato il proprio impegno e disponibilità al progetto, al Colonnello Federico Ruocco che è qui con noi e che chiunque operi nella nostra città in ambito di violenza conosce come vero e proprio punto di riferimento nell'Arma dei Carabinieri, quindi davvero grazie. Questo risultato concreto cambia oggettivamente la modalità di risposta per le donne del nostro territorio, agisce grandemente sulla loro vita, oggi hanno un'opzione in più grazie a questa collaborazione.
Penso poi che sia l'occasione giusta per dare oggi conto di un altro progetto che il Comune di Bologna ha sostenuto con un'azione, nuova, non in assoluto ma nuova per la nostra città, e che ha portato lo scorso anno, il 17 novembre, all'apertura del Centro per uomini maltrattanti.
A un anno dalla sua apertura, il centro ha dimostrato di rispondere ad un bisogno effettivo, visto che c'erano già richieste di percorsi al momento dell'inaugurazione. I contatti avuti dal centro dalla sua apertura sono stati 27, 8 nel 2017 e 19 al 30 settembre 2018.
La decisione volontaria di uomini che agiscono comportamenti violenti nei confronti delle loro compagne per cambiare questi comportamenti ed intraprendere percorsi di cambiamento è un'azione fondamentale ed è assolutamente necessario che ci siano luoghi come questi per dare risposta alle loro richieste.
A questo proposito ci tengo molto a riferire che a poca distanza dall'inaugurazione del Centro, l'Azienda USL ha aperto un servizio di sportello presso la Casa della Salute Navile che si chiama LDV Liberi dalla violenza, anch'esso fornisce la possibilità a uomini violenti di intraprendere percorsi di cambiamento.
L'area metropolitana di Bologna può pertanto oggi contare su due servizi di contrasto alla violenza con percorsi per gli uomini maltrattanti, che rappresentano entrambi i modelli di centri presenti in Italia, con modello pubblico gestito da Ausl e il modello pubblico-privato sostenuto dal Comune, gestito da un'associazione e che hanno lo stesso identico obiettivo: intercettare il maggior numero possibile di uomini e sensibilizzare al cambiamento culturale senza il quale la violenza non può essere fermata.
Tutto quello che vi ho riferito è possibile grazie alla forte rete cittadina che si è creata e alla partecipazione e agli sforzi dei molti operatori in diversi ambiti. Il nostro obiettivo prioritario è quello di dare risposte concrete alle vittime di violenza ma anche di passare forte e chiaro un messaggio a tutte le donne che hanno paura di intraprendere un percorso di uscita, molti di voi mi hanno già sentita dire questa cosa che però io ogni anno ribadisco fortemente: uscire dalla violenza si può, si può chiedere aiuto, questo le donne lo devono sapere e troveranno una rete di associazioni e istituzione pronta ad accoglierle e sostenerle: e questo nel nostro territorio c'è.
In conclusione, ci tengo a ricordare, tra le diverse e numerose iniziative cittadine, che il Sindaco Merola ha aderito all'iniziativa di Anci nazionale per cui nella giornata del 25 novembre sia la Città metropolitana che il Comune di Bologna terranno le bandiere a mezz'asta in segno di lutto; inoltre, il 26 novembre alle ore 12,30 verrà deposta una corona di fiori presso la targa in ricordo delle vittime di femicidio che è presente nel Cortile d'onore di Palazzo d'Accursio. Entrambe le iniziative sono significative della nostra volontà di mandare un pensiero e di non dimenticare le donne che non sono più con noi per la sola colpa di essere donne. Grazie".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:43
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