Comunicati stampa

Comunicati stampa

Consiglio solenne per la Giornata internazionale della donna, l'intervento della presidente Luisa Guidone

La Presidente del Consiglio comunale, Luisa Guidone, ha aperto oggi la seduta solenne congiunta dei Consigli comunale e metropolitano, dedicata alla Giornata internazionale della donna. Di seguito il suo intervento:"Buongiorno a tutti, colleghi e col...

Data:

:


La Presidente del Consiglio comunale, Luisa Guidone, ha aperto oggi la seduta solenne congiunta dei Consigli comunale e metropolitano, dedicata alla Giornata internazionale della donna. Di seguito il suo intervento:

"Buongiorno a tutti, colleghi e colleghe consiglieri, signor Sindaco, colleghi consiglieri e consigliere metropolitani, assessori, Autorità civili e militari presenti, gentili ospiti, le donne lavoratrici premiate con il premio “Tina Anselmi” nella prima e nella seconda edizione, gli studenti della V B dell’Istituto Aldrovandi Rubbiani, ambasciatori presenti, le classi IV A e B di San Possidonio, Modena dell'istituto Andreoli, cittadini tutti. E diamo il benvenuto all’Ambasciatore Britannico per l’Italia e San Marino Jill Morris.
Oggi il Consiglio comunale di Bologna si riunisce in forma Solenne congiuntamente al Consiglio Metropolitano per celebrare la Giornata Internazionale della Donna 2018.
Il Consiglio di oggi è la tappa più istituzionale di un articolato percorso che vede associazioni cittadini ed istituzioni - sia l'Amministrazione comunale che quella metropolitana - oggi rappresentata anche dalla consigliera delegata Elisabetta Scalambra, impegnate sul tema dell'affermazione delle donne nella società ormai 365 giorni l'anno.
Un percorso che ha coinvolto tutto il Consiglio comunale e per il quale ringrazio tutti, in particolare il Vice Presidente Piazza, che mi ha sostenuta e supportata con entusiasmo e partecipazione in questo percorso. Anche quest’anno sono numerose le iniziative proposte e patrocinate dall’Amministrazione comunale e dalle associazioni per celebrare la Giornata Internazionale della Donna, senza dimenticare i sindacati che svolgono un ruolo fondamentale quotidiano affianco alle donne lavoratrici del nostro territorio.
Insieme alle Associazioni UDI e CIF abbiamo deciso di dare continuità al Premio Tina Anselmi, riproponendolo in una forma ancora più strutturata nella sua seconda edizione attraverso la consegna di un riconoscimento alle donne che si sono contraddistinte nei propri ambiti professionali, in memoria della prima donna che ricoprì la carica di Ministro della Repubblica Italiana con delega al Lavoro.
La presidenza del Consiglio ha altresì patrocinato un ricco programma di eventi dal titolo “Una settimana per Tina: per un festival del lavoro delle donne” che si sta svolgendo proprio in questi giorni dal 5 all’11 marzo e che prevede seminari, dibattiti, iniziative culturali, convegni, proiezioni con la collaborazione di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, le associazioni Clionet, Libri e Dintorni, Mondo Donna, Per le Donne , Sislav, Fondazione Ducati, Legacoop Bologna, SAB-ERO soprintendenza archivistica bibliografica dell’Emilia Romagna, Archivi Udi rete regionale, Edizioni del Loggione, l’Enciclopedia delle donne , Master in comunicazione Storica Università di Bologna, Caffè letterario di Palazzo Pepoli, Casa Circondariale di Bologna, Istituto professionale Aldrovandi-Rubbiani, Museo Ducati,Urban Center Sala Borsa, il quartiere Santo Stefano e veramente tanti altri tra cui l'Università.
Inoltre con particolare soddisfazione riscontro che anche quest'anno le Commissioni consiliari hanno ritenuto di riunirsi con un programma tematico di altissimo livello a partire dalla Commissione “Territorio e ambiente” che ha affrontato il tema dell'urbanistica di genere riflettendo sugli esempi di Vienna e Parigi; la Commissione “Parità e Pari opportunità” congiunta alle commissioni “Istruzione, Cultura, Giovani, Comunicazione” “Sanità, Politiche Sociali, Sport, Politiche Abitative” con un’udienza conoscitiva di aggiornamento sul 'Report annuale sulla violenza di genere' curato dalla Casa delle Donne tenendo conto della 'Relazione finale dell'Inchiesta su femminicidio e violenza di genere' approvata il dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio; la Commissione "Istruzione, Cultura, Giovani, Comunicazione" con un’udienza conoscitiva 'Open data 2018: buone pratiche e focus di genere', partendo dall'analisi dei dati digitali raccolti negli open data è stata offerta una lettura di genere unitamente ad alcuni spunti per una consapevolezza sul diritto digitale delle donne in città.
Infine la Commissione consiliare “Affari generali ed Istituzionali”, in forma congiunta con la Commissione consiliare "Sanità, Politiche sociali, Sport, Politiche abitative" con un’udienza conoscitiva per un incontro di approfondimento sul progetto "Un trucco per star meglio. Make up in Oncologia": approfondimento interessantissimo su cui non mi dilungo oltre per brevità.
L'Amministrazione comunale, in particolare attraverso le assessore Gieri e Zaccaria, ha altresì previsto alcune importanti iniziative, tra le quali quelle relative alla declinazione al femminile della fruibilità della toponomastica comunale e un innovativo programma di intitolazioni di spazi pubblici dedicato a significative figure femminili.
Dai dati Istat appena pubblicati, risulta che la percentuale dell’occupazione femminile è al 49,3% tenendo conto che in Francia Germania ed Inghileterra sono ben oltre la soglia del 60% e che il gap salariale tra uomini e donne, aggiornato al 2017 è di 2900 euro annui. L'Osservatorio dei Consulenti del Lavoro segnala che il 40,1% delle mamme è a tempo parziale, contro il 26,3% delle donne senza figli e il 10% per gli uomini. Le donne senza figli sono occupate al 70,8%, quelle con un figlio al 62,2%, con due figli al 52,6% e dal terzo si precipita a 39,7%. Dai dati emerge che in presenza di una laurea il tasso di occupazione resta superiore al 70% anche in presenza di più figli, con una licenza media e piccoli in famiglia il tasso precipita al 35%. Dati molto significativi, che devono farci riflettere ma sopratutto se parametrati ai dati di questo territorio tra i laureati: nel 2016 all’Alma Mater le donne che si laureano in corso risultano il 66% contro gli uomini che si fermano al 60% con voti medi delle donne pari s 103,4 /110 e degli uomini 101,9 /110. Si tratta di dati ormai sedimentati che purtroppo non riesco ad invertire un tristissimo trend , ovvero che dopo la laurea magistrale, a 5 anni dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione per le donne è dell’85% contro l’ 89% degli uomini e i contratti a tempo indeterminato sono del 62% per gli uomini e il 50% per le donne con retribuzioni di 1644 euro per gli uomini, dati del nostro territorio, contro 1406 euro per le donne. Da quanto indicano i dati Inps solo un terzo delle donne beneficia di pensioni di vecchiaia frutto della propria storia contributiva, contro i due terzi degli uomini. Infine in doverosa sottolineatura: a maggiore livello di istruzione corrispondono salari familiari più alti, che coprono i costi sostitutivi alla cura dei figli da parte delle stesse donne.
Il miglioramento della condizione femminile nel mercato del lavoro avverrà se è solo se si avvereranno le seguenti condizioni ovvero la presa di coscienza collettiva della sussistenza del problema e della necessità di politiche attive che rimuovano gli ostacoli che attualmente intralciano la strada delle donne.
Ormai da molto tempo diciamo che il progresso delle donne è complementare al progresso di tutti, che la condizione della donna in una società corrisponde alla cifra dello sviluppo della stessa, oggi aggiungiamo un appello rivolto a tutti quelli che si battono per un diritto negato: che la battaglia delle donne diventi la battaglia di tutti e che questa declinazione venga inserita e diventi parte integrante di tutte le singole azioni rivendicative.
Infine non pare possibile evitare un cenno al contesto politico istituzionale in cui cade questa giornata 2018. Siamo a ridosso delle recenti elezioni politiche dalle quali purtroppo sembra emergere un quadro di significativo ridimensionamento complessivo del numero delle donne presenti in parlamento: un dato che si presenta come grave e deludente e tale da rendere necessario correre al più presto ai ripari attraverso previsioni ad hoc da inserire subito nella legge elettorale e, ancora più a breve termine, quantomeno ripristinando il Ministero per le pari pari opportunità.
Tuttavia è mia opinione personale che il quadro di regole, seppure fondamentale ed imprescindibile, non è sufficiente a realizzare un'inversione di tendenza, occorre riflettere su cosa non ha funzionato e sui modelli politici e culturali che possono offrire spunti da inserire ed integrare nella nostra realtà iniziando però a mettere un primo punto fermo: la piena cittadinanza delle donne nella nostra società, la necessità di introdurre politiche attive e le consapevolezze di cui oggi ho parlato non possono essere patrimonio di una sola parte politica. È necessario perseguire ed ottenere la più ampia consapevolezza collettiva per evitare che proprio le conquiste delle donne subiscano delle brusche frenate o eccessive accelerazioni che la società non è in grado di assorbire. Occorre che questi temi diventino patrimonio di tutti e che le donne tra di loro non devono ergere muri, ma costruire ponti, così sul tema del lavoro, così sul tema della violenza, così sul tema della rappresentanza politica.
Questo soprattutto tenuto conto che quest’anno ricorre il settantesimo della nostra Carta fondamentale che rappresenta il nostro faro condiviso e che già in sé contiene tutti gli elementi di cui abbiamo bisogno per proseguire nel processo di emancipazione e stabilizzare il percorso di consapevolezza collettiva.
Per affrontare le tematiche femminili nel mondo del lavoro in un’ottica internazionale abbiamo invitato l’ambasciatore Britannico per l’Italia e San Marino Jill Morris, alla quale passo subito la parola ma non prima di aver ricordato che l'Inghilterra è un paese con un'antica storia di donne al potere, di rivendicazioni di genere che non a caso oggi esprime un primo ministro donna che non è, peraltro, neanche la prima della sua storia: un modello di sviluppo sui generis che volentieri oggi cerchiamo di comprendere in modo più approfondito".

Altre informazioni

Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:40
Back to top