Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli
Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord). "Ancora una volta accerchiati da barbari, lanzichenecchi e delinquenti testimonianza della inammissibile debolezza delle Istituzioni ed, in primis, del Sindaco M...
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Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord).
"Ancora una volta accerchiati da barbari, lanzichenecchi e delinquenti testimonianza della inammissibile debolezza delle Istituzioni ed, in primis, del Sindaco Merola. Ora basta, è ora di passare dalle parole ai fatti perché è impensabile che tutto il centro storico sia diventato un enorme parco giochi per delinquenti.
Mi meraviglio che solo ora Il Sindaco si accorga che la città è ostaggio di barbari, lanzichenecchi e delinquenti comuni, quando era ed è sotto gli occhi di tutti il degrado e l'insicurezza che serpeggia, da anni, in città ed io mi chiedo se tutto ciò i bolognesi se lo meritino.
Rivendico di essere politicamente scorretta, anzi scorrettissima, soprattutto se mi si vuole imporre la sottomissione al pensiero unico rappresentato dal dictat buonista del 'nessuno tocchi Caino' ed io, allora mi domando, a quel 'poveretto' di Abele perché non pensa mai nessuno?
Sindaco, che senso ha spendere soldi in sicurezza, impegnando uomini e mezzi delle forze dell'ordine per arrestare delinquenti, se poi questi 'giannizzeri' ce li ritroviamo impuniti a scorazzare per la città, in una sorta di pace libera tutti?
Premesso che la pazienza è la virtù della gente che ha del tempo da perdere, i bolognesi si sono stancati di attirare orde barbariche da tutto il mondo, certe di rimanere impunite, anche grazie ai buonisti nostrani credono che l'unico giudizio che conti veramente sia solo quello universale!
Ho letto l’editoriale di Marco Guidi sul Carlino Bologna e concordo pienamente con l’appello indirizzato a Prefetto, Questore, Rettore ed a Lei Sindaco affinché in Piazza Verdi si ritorni a vivere in maniera civile ed il centro di Bologna non può e non deve essere una zona franca in balia di tossici, pusher, rapinatori, etilisti, venditori di birre in un enorme Circo Barnum della delinquenza.
In base all’art. 50 del decreto legislativo n. 267 del 2000, il Sindaco è dotato di inediti poteri straordinari per finalità che possono essere ricondotte alla nozione di 'sicurezza urbana', ricompresa anche nella più ampia definizione prospettata all’art. 4 decreto legge n. 14 del 2017, coinvolgendo anche Prefetto e forze dell’ordine e ribadito dal nuovo comma 7-bis dell’art. 50, ordinanze non contingibili ed urgenti, e dunque 'ordinarie' che possono essere assunte dal Sindaco, al fine di assicurare il soddisfacimento delle esigenze di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti .
Ci risparmi le solite chiacchiere dei tavoli sulla sicurezza che sono foriere solo di promesse e buone intenzioni mai attuate.
Ora è il momento di invertire questa deriva e ricordo le numerose udienze conoscitive in cui si sminuiva il fenomeno del degrado nel centro storico identificandolo come una semplice percezione soggettiva dei bolognesi che non corrispondeva alla realtà cittadina.
Sindaco, ora servono 3 approcci pragmatici alla sicurezza:
primo approccio: concetto di sicurezza inteso come ordine pubblico, basato principalmente sulla centralità del controllo, attraverso la legge e le forze dell’ordine (law and order). Le norme regolano i comportamenti dei cittadini e la polizia, carabinieri e polizia municipale sono chiamate a farle rispettare;
secondo approccio: concentra i suoi sforzi sulla prevenzione della criminalità in senso sociale, ossia ridurre le condizioni che causano deprivazione - disoccupazione, carenze di legami familiari, disagio mentale, esclusione - che spesso rappresentano fattori criminogeni e che favoriscono comportamenti antisociali;
terzo approccio: rivolto alla prevenzione ambientale, diretto ad “evitare che un evento criminale si realizzi”, coinvolgendo le persone oneste che si identificano con il proprio territorio, in quanto una persona protegge e rispetta un luogo che sente come proprio.
Sindaco è ora di applicare l’art. 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’ uomo: 'Ogni individuo ha diritto alla libertà, alla vita ed alla sicurezza della propria persona' ".