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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy

Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy (Coalizione civica). "Colleghe e colleghi, ci siamo confrontati più volte su temi di politica internazionale, e ho capito, davvero, che per molti di voi questa non &egrave...

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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy (Coalizione civica).

"Colleghe e colleghi, ci siamo confrontati più volte su temi di politica internazionale, e ho capito, davvero, che per molti di voi questa non è la sede adatta ad occuparsi di questi temi.
In parte sono d’accordo con voi. Questa non è la sede, per esempio, in cui si potrà trovare una soluzione al conflitto che si protrae dal 2011 in Siria. Un conflitto civile, militare, multilaterale. Una tragedia che in 7 anni ha causato, secondo gli osservatori internazionali, circa mezzo milione di vittime e circa cinque milioni di profughi, fra interni e fuoriusciti dal territorio siriano.
Questo non è la sede in cui si può stabilire se sono state utilizzate armi chimiche nel territorio di Douma, armi che sono bandite dal diritto internazionale, poiché questo compito spetta ad organismi terzi, guidati dall’ONU, né a una parte, né all’altra, né tantomeno a noi. Questa non è la sede che può stabilire direttamente l’interdizione alla vendita di armi alle parti in conflitto da parte del nostro paese. Ma mi piacerebbe che questa non fosse l’ennesima sede istituzionale che rimane in silenzio.
Ve lo chiedo anche per la storia di questo Consiglio Comunale. Non devo ricordarvi che nell'archivio storico del comune ci sono decine di lettere, telegrammi, e documenti che le istituzioni cittadine avevano prodotto, per esempio, contro il golpe militare del 1973 in Cile, quando si erano addirittura autoconvocati tutti i quartieri e avevano prodotto OdG in solidarietà al Cile; quando sindaci, membri del consiglio comunale e regionale andarono a più riprese in Cile, a vigilare sullo svolgimento della transizione alla democrazia. Oggi presento un OdG che verrà discusso in moltissimi comuni del nostro paese, da Firenze a Napoli, da Milano a Pisa, da Ancona a Messina.
Oggi vorrei che Bologna, senza tentennamenti, ricordasse l’art. 11 della nostra Costituzione, che recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come
mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Oggi vorrei che fossimo concittadini del mondo, che provassimo a pensare a come ci sentiremmo noi, se vivessimo da sette anni una guerra che ha messo in ginocchio il nostro paese, spazzando via più vite di quelle dell’intera città di Bologna, causando milioni di profughi, nel silenzio pressoché totale della comunità internazionale.
Oggi vorrei che dicessimo che non è vero che “non c’erano alternative praticabili all’uso della forza”, come hanno affermato i governi americano, francese e britannico.
Per questo chiedo che il Consiglio di Bologna condanni l’iniziativa dei governi di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia, e ogni azione unilaterale che non coinvolga gli organismi internazionali e inviti il Parlamento Italiano ad attivarsi in ogni sede affinché non si ripetano; inviti il Parlamento e il Governo Italiani a pronunciarsi per l’interdizione alla vendita di armi alle par in confli o e ad adoperarsi per una risoluzione internazionale che vada in questa direzione; a non concedere l'utilizzo delle basi militari poste in territorio italiano per finalità di supporto logistico e operativo ad eventuali nuove azioni militari simili a quella messa in atto da USA, GB e Francia sul territorio siriano; impegni il Sindaco e la Giunta a promuovere, in ogni sede, la ricerca di una soluzione politica transnazionale pacifica e rispettosa del diritto internazionale, dei diritti umani e della Carta delle Nazioni Unite; a sollevare, con il coinvolgimento dell’ANCI, dinanzi al Parlamento ed al Governo, il tema della sicurezza nazionale e locale in relazione all’utilizzo di basi militari - anche extraterritoriali - presenti sul nostro territorio nazionale per il supporto logistico o operativo ad azioni di guerra non supportate dal diritto internazionale e ripudiate dalla nostra Costituzione".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:41
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