Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Amelia Frascaroli
Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Amelia Frascaroli (Città comune). "Grazie presidente,torno, un momento, anch’io sul tema dello Stadio, anche se non voglio ripetere le parole della consigliera Palumbo che mi tro...
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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Amelia Frascaroli (Città comune).
"Grazie presidente,
torno, un momento, anch’io sul tema dello Stadio, anche se non voglio ripetere le parole della consigliera Palumbo che mi trovano totalmente d’accordo. Premetto che non è un tema che mi entusiasma particolarmente, ma è un tema grosso della Città, che riguarda delle scelte economiche importanti, riguarda un modo di utilizzare lo spazio, riguarda l’urbanistica, riguarda il traffico, la viabilità e quindi credo che non si possa fare finta di nulla.
Voglio fidarmi anch’io delle assicurazioni dell’assessore Conte che venerdì, appunto, in quest’aula ha dichiarato che non ci saranno difficoltà di Bilancio e che la tesi di partenza è che non devono assolutamente aumentare le tasse o esserci tagli da altre parti per coprire questo intervento.
Spero che sia vero, voglio vedere con occhi positivi. Voglio vedere con occhi positivi anche il primo risultato di questo processo che ricade sul tema dei Prati di Caprara perché, a questo punto, mi sembra chiaro che non si interviene più sui Prati di Caprara, come si pensava, ma si è rimessa in moto una riflessione che pensa di rivalorizzarli in termini sociali e ambientali e ci sarà l’istruttoria pubblica estremamente importante. E’ un altro modo, diciamo, di affrontare un progetto e, tra l’altro, sarebbe molto utile cominciare a dare un’idea dei tempi e delle linee di progetto, perché non avvenga che ci ridimentichiamo di questo luogo.
La prima volta che ne ho sentito parlare e che ho sentito affrontare il tema dei Prati di Caprara è stato 7 anni fa, ottobre 2011, in quartiere, e si mettevano, allora, in fila gli stessi problemi di oggi, nello stesso modo di oggi.
Ecco, ho due obiezioni, diciamo più di tipo culturale, da sottolineare sul tema dello Stadio e sulla scelta di ristrutturazione del Dall’Ara, ma non tanto obiezioni quanto attenzioni, se possibile, da suscitare.
Vogliamo mettere accanto a questi 30 milioni un tentativo di riflessione su temi educativi per esempio? Su cosa significa, oggi, un luogo di aggregazione come uno stadio che porta con sé, per esempio, tante forme di violenza diffuse, di razzismo, di comportamenti diseducativi che proprio da quel luogo si diffondono e trovano voce e spazio. E come sia, sempre meno, un luogo come lo stadio , non parlo del Dall’Ara in sé, ma parlo di una esperienza diffusa ormai in tutte le città d’Italia e anche in Europa e non solo. Come siano luoghi sempre meno spazi di socialità, di educazione, di passione per il gioco, per lo sport come veicolo di valore, ma sempre più spazi che danno voce a meccanismi di violenza diffusa e diseducazione sociale. E allora, noi possiamo fare questo piccolo sforzo di mettere accanto ai 30 milioni una riflessione un po’ fondante perché il Dall’Ara, oltre a essere ristrutturato formalmente nella sua struttura portante, provi a riessere un luogo di aggregazione, di incontro, una grande piazza, visto che anche è situata, resta, nel cuore della Città? Una grande piazza per la Città, per esempio, per sport diversi, per iniziative culturali e non solo, e non rimanga soltanto lo Stadio delle partite di calcio, perché altrimenti non avrebbe molto senso, secondo me, spendere tutti questi soldi per un evento, la partita di calcio, che si realizza ogni 15 giorni e, per il resto, un luogo vuoto.
Quindi, il mio auspicio è che attorno alla riflessione urbanistica, economica che comporta la ristrutturazione dello Stadio, si muova anche una riflessione rispetto al valore aggiunto che uno spazio del genere potrebbe avere. Allora sì che sarebbe un valore aggiunto molto più ricco dei 30 milioni. Grazie".