Comunicati stampa

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Consiglio comunale, gli interventi d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli

Di seguito, gli interventi d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord). "E’ veramente ora di finirla con il “rusco” sparso per tutto il centro di Bologna, anche l’ex vicesindaco, nonché storico dell&...

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Di seguito, gli interventi d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord).

"E’ veramente ora di finirla con il “rusco” sparso per tutto il centro di Bologna, anche l’ex vicesindaco, nonché storico dell’arte, Riccomini non ha dubbi:”I sacchi della spazzatura sparsi per strada sono orribili, ridateci subito i cassonetti !!” “Sottoscrivo parola per parola le affermazioni del Prof. Riccomini. Siete riusciti a scontentare tutti, artigiani, commercianti, residenti, studenti, pensionati, turisti, perfino l’Assessore Aitini ha capito che non è umanamente tollerabile traccheggiare all’infinito.
Questo servizio di raccolta rifiuti è illogico ed è da bocciare perché è osceno vedere i sacchi del pattume accatastati, sotto i portici e davanti ai portoni, offrendo una idea di degrado e disordine che mal si concilia con la candidatura dei portici di Bologna, a patrimonio dell’umanità Unesco.
I rifiuti in strada non ci possono più stare, sia per un motivo igienico-sanitario che per un motivo estetico-funzionale; basta solo osservare lo spettacolo indecoroso offerto ai turisti e residenti.
Aggiungo che il centro storico è abitato da molti studenti, lavoratori, che non hanno orari fissi per accatastare i rifiuti, anziani che alle 19.00 sono già in pantofole, con la porta chiusa a 4 mandate. L’indifferenziata non si può tenere in casa per 7 gg, considerati gli odori nauseabondi e che non tutti hanno il balcone; quindi rivoglio i vecchi cari cassonetti, oppure vanno ripensate le isole ecologiche.
Mi chiedo perché non si prendano ad esempio altre possibilità di raccolta differenziata, come a Stoccolma, Londra, o Barcellona dove i cittadini eseguono la raccolta differenziata in isole ecologiche fornite di opportune colonnine per ogni frazione di rifiuto, le quali convogliano i rifiuti in container chiusi sotterranei e poi, con un flusso d’aria aspirata, in condotte interrate a tenuta stagna, fino a una centrale di raccolta, dove i rifiuti vengono compattati e smistati. In Italia è presente, a Milano nel quartiere nato ex novo, di Varesine-Porta Nuova, dove risiedono circa 400 famiglie.
In genere, un impianto pneumatico gestisce dalle due alle quattro frazioni di rifiuto e questo sistema di raccolta non rappresenta un “disagio” per i cittadini e la sparizione degli autocompattatori e dei cassonetti ha liberato i residenti da cattivi odori e intralci stradali. Queste colonnine sono di gradevole impatto estetico, assemblate a due a due, di cui una serve a raccogliere l’umido e l’altra per la raccolta differenziata dei diversi rifiuti riciclabili. Queste colonnine sono solo la “punta di un iceberg”, dalla cui base si dirama una rete di collettori di aspirazione sotterranei, ad una profondità di circa 2 metri per una lunghezza di 4 Km. Riguardo i costi che i cittadini sostengono per il pagamento della tassa sui rifiuti, questa si è ridotta, di circa 6-10 euro mensili, il che significa 120 euro annui, ottenendo al contempo una igiene pubblica migliorata ed una maggior collaborazione dei cittadini alla raccolta differenziata. Mi risulta che il sistema di raccolta rifiuti pneumatica lo proponga anche una ditta italiana, quindi Assessore Aitini, perché non proporre uno studio economico di fattibilità, compreso dei costi di gestione annuali e corredato da analisi ambientali comparative tra il sistema di raccolta pneumatico dei rifiuti e altri metodi di raccolta ?
Non solo, a Barcellona, i cittadini sanno che dalle 19.00 alle 22.00, in giorni predefiniti, che cambiano di quartiere in quartiere, passano gli addetti alla raccolta mobili usati ed esiste un avviso appeso nell’atrio condominiale per informare i residenti/turisti/studenti di quel quartiere sulla tempistica della raccolta".

"Per salvare OZ, non è bastata la mia Udienza Conoscitiva, del 21/06/2018, con relativo sopralluogo, presso l’ex Samputensili, non sono bastate le intermediazioni dei Consiglieri di vari schieramenti, non è bastato l’atteggiamento propositivo del Presidente del Quartiere Borsari, non è bastata la “finta” minaccia dell’Assessore Lepore di incatenarsi al cancello dell’ex Samputensili, non è bastato ritirare il mio OdG e approvarne uno all’unanimità, in data 2 luglio 2018, nulla è servito per salvare le 31 realtà socio-ginnico-culturali rappresentate da OZ ed i suoi 6.000 soci.
Ricordo che nell’Ordine del giorno, n° 318/2018 approvato all’unanimità si specificava di individuare in tempi rapidi uno o più spazi alternativi di proprietà pubblica/privata, ovviamente a Bologna, dove trasferire OZ.
La cruda realtà è che questa amministrazione non ha voluto trovare una soluzione adeguata per OZ, costretta ad emigrare a S. Lazzaro.
La Lega continuerà a battersi contro questa forzosa migrazione ed ho già inoltrato una interpellanza in cui chiedo al Sindaco la motivazione politica, urbanistica, logistica per la quale, Oz non possa essere ospitata nei capannoni del ex Caab, come da me proposto in più occasioni. Considerato che nella Commissione del 19 Luglio 2018, il Direttore Generale del Caab, Dott. Bonfiglioli, confermò che i capannoni dell’ex Caab, destinati all’agroalimentare, erano eccessivi rispetto alla domanda ed alla metratura, con costi di manutenzione elevatissimi.
Ribadisco quanto già affermato nell’intervento di inizio seduta del 3 Settembre 2018 e nella domanda di QT del 7 Settembre 2018. Vorrei la motivazione politica per cui OZ non possa essere alloggiata negli ex capannoni del Caab, o nei capannoni inutilizzati delle FFSS, o all’ex DIMA, o presso le innumerevoli ex aree militari dismesse, per esempio ai Prati di Caprara, o all’ex Casaralta, anche nell’ottica della rigenerazione dei siti industriali dismessi. Ritengo che la sede ottimale sia l’area del Caab, come più volte da me ribadito, perché è limitrofa a F.I.C.O., alla Facoltà di Agraria, vicina alle uscite della tangenziale, adeguatamente servita dai mezzi pubblici, vi arriverà anche il tram e potrebbe divenire un polo attrattivo turistico – ginnico – culturale ospitando le diverse realtà sportive e socioculturali di Oz. Dimostrate una buona volta che la politica non è utopia ma è l’arte del possibile".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:43
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