Comunicati stampa

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Consiglio comunale, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani

Di seguito, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico)."L’inviato speciale dell’Onu per il Mediterraneo Vincent Cochetel, dopo aver visitato alcuni appartamenti che ospitano richiedenti asilo a B...

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Di seguito, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico).

"L’inviato speciale dell’Onu per il Mediterraneo Vincent Cochetel, dopo aver visitato alcuni appartamenti che ospitano richiedenti asilo a Bologna, ha affermato che il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati in Italia (Sprar) è all’avanguardia rispetto a quello di altri paesi europei come Francia, Spagna e Grecia.
Da qualche mese Bologna ha convertito tutti i progetti di accoglienza in Sprar, cioè in progetti di accoglienza ordinaria, gestiti direttamente Comune, che non forniscono solo vitto e alloggio, ma accompagnano il richiedente asilo in un percorso d’inclusione, fatto di apprendimento della lingua italiana e formazione professionale. Ma a Bologna è presente anche il progetto Vesta con l’esperienza di accoglienza diffusa in famiglia, un servizio attraverso cui le famiglie e i singoli cittadini possono attivarsi in prima persona accogliendo rifugiati nelle proprie case. Abbiamo anche l’esperienza che vede coinvolte più di 100 famiglie in attuazione della legge Zampa sui tutor da affiancare ai minori stranieri non accompagnati (Msna).
L’Italia in questi anni ha fatto passi da gigante per adeguare il suo sistema di accoglienza agli standard e alle norme europee e per uscire da un modello di gestione solo emergenziale del fenomeno migratorio. Non solo Bologna, in tutto il territorio nazionale i progetti Sprar sono oramai 877 e coinvolgono 1.200 comuni italiani, che ricevono fondi dal Ministero dell’Interno per occuparsi direttamente dell’accoglienza. L’idea fondamentale che ha ispirato questo sistema è stata quella di rendere diffusa l’accoglienza, secondo un principio di solidarietà e condivisione delle responsabilità.
Nel “vecchio” sistema dei Centri di Accoglienza Straordinaria (Cas), invece, le strutture sono gestite da privati, che ricevono i finanziamenti direttamente dal Ministero dell’Interno, e di solito concentrano i richiedenti asilo in grandi strutture, con bassi standard di accoglienza e senza nessun controllo delle spese.
Nonostante questo, con l’approvazione del decreto immigrazione e sicurezza, il 24 settembre, il governo ha deciso d’invertire la rotta e d’investire proprio sul sistema dei centri straordinari (Cas). Il decreto prevede il ridimensionamento e la restrizione del sistema Sprar. Con il “decreto sicurezza” il Governo vuole bloccare la realizzazione dell’unico sistema che funziona e che crea integrazione, un sistema di accoglienza capace, come riconosciuto in tutta Europa, di garantire integrazione sociale e culturale ai tanti in fuga da guerre e condizioni di vita disumane.
Il decreto immigrazione demolisce il diritto d’asilo e smantella il sistema pubblico di accoglienza, togliendo diritti a centinaia di migliaia di persone che in pochi giorni si troveranno senza permesso di soggiorno. Avrà conseguenze drammatiche per i migranti e scarica sui territori costi, disagio e tensione sociale. 
Credo importante approvare oggi l’Ordine del giorno che chiede di sospendere l’applicazione del decreto e coinvolgere l’Anci e le città italiane, e per chiedere ai parlamentari di sostenere emendamenti che ne modifichino quanto più possibile il contenuto. 
La soluzione si chiama "accoglienza diffusa", e il “modello Bologna”, insieme a quello di Riace, può essere da riferimento anche per le politiche nazionali".


"Dopo oltre 50 incontri che hanno coinvolto circa 1.800 persone, sono 33 i nuovi progetti per il Bilancio partecipativo: dal 30 ottobre al 19 novembre ci sarà la fase di voto.
Le aree e gli spazi pubblici coinvolti sono la zona di Casteldebole-Triumvirato-Pietra (Borgo Panigale-Reno), San Ruffillo (Savena), Costa-Saragozza (Porto-Saragozza), Croce del Biacco-Guelfa (San Donato-San Vitale), Irnerio (Santo Stefano) e Corticella (Navile). Anche quest’anno, il Comune di Bologna mette a disposizione 1 ML di euro per progetti ideati dai cittadini all’interno dei laboratori di Quartiere. Si tratta di proposte per migliorare il proprio quartiere: aree verdi, mobilità sostenibile, recupero di spazi ed edifici, beni culturali e naturalistici, vivibilità, accessibilità, sport, arte.
In questi anni di disaffezione dalla politica è necessario ricreare la fiducia dei cittadini verso le istituzioni, individuando spazi di collaborazione. I cittadini devono essere messi in grado di partecipare e di ritornare protagonisti della città. Informare le persone, coinvolgerle in percorsi di co-decisione e collaborazione è essenziale per contrastare il degrado, creare coesione e solidarietà, rigenerare le periferie.
E i nuovi Quartieri sono i protagonisti del bilancio partecipativo: uno strumento di democrazia diretta per far progettare e scegliere ai cittadini quali opere pubbliche realizzare. È il risultato di un grande lavoro portato avanti nello scorso mandato e che oggi è finalmente realtà: il bilancio partecipativo è un nuovo modo di fare politica che prevede un contributo diretto e autonomo dei singoli cittadini alla cura e costruzione dei beni comuni e alla definizione delle politiche pubbliche, secondo una logica di cittadinanza attiva.
Sicuramente il meglio del nostro territorio ha qualcosa da “dire” e da “dare” alla nostra Città".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:43
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