Consiglio comunale, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani
Di seguito gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico). "Gentile Presidente, il Consiglio di Stato, a seguito di un ricorso promosso dall’associazione “Avvocati di strada”, ha giudicato ille...
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Di seguito gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico).
"Gentile Presidente, il Consiglio di Stato, a seguito di un ricorso promosso dall’associazione “Avvocati di strada”, ha giudicato illegittima l’ordinanza anti mendicanti del Comune di Carmagnola.
Illegale sarebbe certamente un raket che costringa le persone all'umiliazione dell'elemosina e, se se ne ha notizia, dovrà essere comunicata alla Magistratura. Il dovere di chi ha responsabilità politiche è quello di ricercare soluzioni alla riduzione delle povertà materiali e sociali, non certo perseguendo la solidarietà ma indirizzandola verso progetti che curino il riscatto di chi vive nella esclusione e nella marginalità.
L’idea di multare chi fa elemosina, sperando così di non vedere più poveri nelle nostre città, è una risposta sbagliata, ingannevole. Non risolve il problema né di chi è costretto a chiedere aiuto, né di chi fa un gesto di solidarietà verso gli altri. Un gesto gratuito e senza secondi fini. Forse il gesto più naturale ed umano, dei gesti.
In Italia, il 12,1% di persone (circa 7,3 milioni), vive in condizioni di grave deprivazione, di forte disagio economico. Tra il 2015 e il 2016, la quota delle famiglie sotto la soglia della povertà è aumentata: dal 18,7% del 2015 al 20,7% del 2016. Nel 2016, la povertà assoluta coinvolge il 6,3% delle famiglie (4 milioni 742 mila persone), mentre il 10,6% delle famiglie è relativamente povero (2 milioni 734 mila), per un totale di 8 milioni 465 mila persone (il 14,0% della popolazione).
Tutto questo non è più tollerabile, il contrasto alla povertà deve essere priorità assoluta della politica. Serve un nuovo welfare con misure a sostegno delle fasce più deboli della popolazione. In Emilia-Romagna e a Bologna ci sono progetti concreti che indicano una strada possibile: l'esperienza degli “Empori solidali” che danno un sostegno concreto a famiglie con minori; le “clausole sociali” negli appalti pubblici per sostenere l’inserimento lavorativo e contrastare il disagio e la fragilità; il “reddito di solidarietà” della Regione Emilia-Romagna per contrastare la povertà; il nuovo “Patto per il lavoro”di Comune e Curia per dare risposta a cittadini che faticano a trovare lavoro e promuovere una politica inclusiva a Bologna, promuovendo la responsabilità sociale di un intero territorio metropolitano. La povertà non è una scelta, è ingiustizia sociale.
Il progetto prevede la realizzazione di due rampe semicircolari di accesso al “Crescentone” per le persone in situazione di disabilità, poste a metà dei lati lunghi.
Si tratta di uno dei luoghi più frequentati e visibili della nostra città ed è importante che sia accessibile a tutti i cittadini, anche alle persone disabili.
Il centro della nostra città ha una organizzazione medievale e ciò comporta inevitabilmente la presenza di vincoli rispetto alla mobilità. Occorre fare i conti con barriere architettoniche, ma anche sensoriali, culturali e informative. Come per tutti gli altri problemi, anche per la mobilità in centro è importante una rilevazione informativa su quali siano le problematiche che rendono difficile gli spostamenti, non solo delle persone con disabilità, ma di tutte le persone che, per motivi molto comuni, come l’anzianità, una temporanea inabilità, hanno una mobilità autonoma limitata.
Cogliamo l’occasione del “Crescentone” per migliorare la mobilità in tutto il centro storico della nostra città. Alcuni aspetti sono già emersi e possiamo lavorare per ridurne le problematiche: proviamo a capire cosa possiamo ancora fare per rendere le fermate degli autobus davvero accessibili, non solo per le persone con bisogni speciali ma anche per anziani, bambini piccoli, etc.; ragioniamo anche sull’utilità della navetta T da attivare in altre zone e in orari che possano permettere alle persone con limitata autonomia motoria di uscire anche la sera e vivere, ad esempio, la programmazione culturale estiva di Bologna e il Cinema in Piazza; i bagni per le persone con disabilità nella zona pedonale, segnaliamo dove e come possono essere accessibili.
A Bologna ci sono realtà che fanno tanto sul tema disabilità, anche in stretta relazione con il Comune. Per il settore turismo il Centro Documentazione Handicap sta mappando l'accessibilità (fisica, logistica, relazionale) dei musei per poi procedere con hotel e ristoranti. I dati poi saranno inseriti sul sito di Bologna Welcome. Accessibilità, infatti, non è solo quella fisica – e che vede nel Crescentone un simbolo e una buona opportunità - e soprattutto non c'è nulla che è totalmente accessibile. Per questo le mappature del CDH punta a descrivere la realtà per garantire la massima libertà e la migliore autonomia possibile, a tutti i cittadini (persone in situazione di disabilità, ma anche anziani, genitori con bimbi piccoli, etc.).
Trasformiamo il progetto del Crescentone in una grande occasione per migliorare la mobilità e la qualità della vita per tutti in città, disabili compresi".