Comunicati stampa

Comunicati stampa

XXXVII Anniversario della Strage di Ustica, l'intervento della presidente dell'associazione familiari delle Vittime, Daria Bonfietti

In occasione del XXXVII anniversario della strage di Ustica, questa mattina nella sala del Consiglio comunale di Palazzo d'Accursio, il sindaco di Bologna Virginio Merola ha incontrato i familiari dell'associazione dei parenti delle vittime della str...

Data:

:

In occasione del XXXVII anniversario della strage di Ustica, questa mattina nella sala del Consiglio comunale di Palazzo d'Accursio, il sindaco di Bologna Virginio Merola ha incontrato i familiari dell'associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica. Di seguito l'intervento della presidente dell'associazione Familiari delle Vittime della Strage di Ustica, Daria Bonfietti.

"Signor Sindaco, Autorità tutte.
È sempre con grande emozione che i Parenti delle Vittime della Strage di Ustica si trovano in questa sala.
Sentiamo il suo valore simbolico e sentiamo le tradizioni di vita democratica di questa città, che è stata colpita e insanguinata dalla stragi,ma che sempre ha reagito e sempre ha aiutato a reagire.
Anche per la strage di Ustica, i Parenti delle Vittime hanno conosciuto l’impegno della città, della sua gente, delle Istituzioni, delle forze politiche, della società tutta.
Abbiamo sentito fraternità, amicizia e condivisione da questa terra, dai rappresentanti degli Enti Locali - e qui rivolgo un particolare ringraziamento per tutti - e al Presidente della Giunta che oggi è qui con noi Stefano Bonaccini.
Da questa sala chiediamo ancora con forza la piena verità su quella tragica notte, quando un aereo civile, il DC9 Itavia Bologna - Palermo è stato abbattuto sul mare di Ustica e la vita di 81 innocenti cittadini italiani è stata spezzata, 81 cittadini sono stati uccisi, i confini della Patria sono stati violati.
Forte deve essere il grido per affermare che siamo davanti ad uno sfregio, un vulnus profondo della nostra dignità nazionale.
Dopo che il giudice Priore ha affermato che:"“l'incidente al DC9 è occorso a seguito di azione militare di intercettamento, il DC9 è stato abbattuto, con un’azione, che è stata propriamente atto di guerra, guerra di fatto e non dichiarata, contro il nostro Paese, di cui sono stati violati i confini e i diritti”, dopo le sentenze delle Corti civili di Palermo, che hanno indicato le responsabilità dei Ministeri dei Trasporti e della Difesa, per non aver tutelato i cittadini e poi per aver ostacolato la verità, dopo le dichiarazioni del Presidente emerito della Repubblica che ha indicato nei francesi i responsabili della strage, crediamo fermamente che non si possa più accettare questo trascinarsi delle cose.
Constatiamo invece dolorosamente che le indagini della Magistratura languono per la mancata collaborazione internazionale. Non giungono risposte adeguate alle rogatorie, è quindi evidentemente insufficiente l’azione diplomatica che il Governo sarebbe tenuto comunque a fare; perché non dobbiamo mai dimenticare che ci troviamo davanti ad un fatto che intacca profondamente la dignità nazionale per la evidente violazione dei confini nazionali.
Manca dunque la documentazione adeguata e in questo anniversario, denunciamo anche con forza come si stia rivelando estremamente deludente la operazione di trasparenza che era stata promessa con la direttiva Renzi, che obbligava le varie Amministrazioni dello Stato a rendere pubblica senza vincoli, la documentazione riguardanti le stragi di questo ultimo cinquantennio.
Ricordo che proprio in quest’aula, negli scorsi anniversari ci siamo rivolti all’allora Presidente Renzi, che aveva messo in atto la apprezzabile iniziativa, per la trasparenza sui documenti riguardanti le stragi nel nostro Paese, chiedendo un impegno attento e coerente, affinché la direttiva fosse effettivamente rispettata in tutti gli ambienti, sia dei Ministeri che dei Servizi, per mettere a disposizione ogni genere di documentazione in giacenza presso Ministeri e altre Istituzioni dello Stato.
Quell’impegno è stato sempre più trascurato e il nuovo Governo non ha neppure nominato un Sottosegretario di riferimento.
E allora oggi per quanto riguarda Ustica, sento di poter esprimere un giudizio ampiamente negativo sull’applicazione della Direttiva, ma io credo che sia un giudizio ampiamente condiviso anche dalle altre Associazioni.
Per quanto riguarda Ustica, sono messi a disposizione documenti in gran parte già noti, manca quasi totalmente la documentazione coeva ai fatti.
Emergono situazioni inaccettabili da ogni punto di vista: ad esempio la mancanza quasi assoluta di documentazione del Ministero dei Trasporti, rilevare che lo Stato Maggiore della Marina non ha documentazione per gli anni 80-86, fino a scendere, in un panorama sempre più negativo, alla Prefettura di Bologna che non ha depositato nessuna documentazione per Ustica.
Oggi dunque, a 37 anni da quella tragedia, non possiamo non continuare il nostro impegno, la nostra lotta, per la verità; Una lotta che deve essere sempre più impegno per la ricerca di documentazione, sia a sostegno dei giudici sia in definitiva per la Storia di questo Paese.
È chiaro che si deve fare i conti con la realtà disastrosa degli Archivi delle Amministrazioni dello Stato, sui quali forse, varrebbe la pena gettassero un occhio anche il Parlamento e la Magistratura, perché le leggi ci sono, ma non sono assolutamente rispettate.
Signor Sindaco, quest’anno con particolare emozione saremo al Museo per la Memoria di Ustica, a dieci anni dalla sua inaugurazione , per quello che è stato e continua a essere il luogo per la memoria e per l’impegno civile.
Partendo dalle figure di Gian Paolo Mazzucato e Christian Boltanski. Il primo, a partire da una idea di memoria viva, che già lo aveva portato a realizzare il Monumento ai Martiri di Sabbiuno, con le sue capacità professionali e la sua passione civile è stato protagonista con l’Associazione prima di tutta la fase della ideazione, poi della progettazione e infine della realizzazione, venendo malauguratamente a mancare proprio a pochi mesi dall’inaugurazione. A lui nel Giardino della Zucca fra poco dedicheremo un particolare “Omaggio” a cura di Raffaela Bruni e Elena Pirazzoli.
Christian Boltanski, con il suo intervento di straordinario spessore artistico, ha dato futuro alla memoria dei nostri cari con un’operazione “immensa e indimenticabile” ed è di nuovo a Bologna, con “Anime. Di luogo in luogo”, una serie di eventi che accompagnerà l’anniversario e si prolungherà fino a novembre.
Mi piace qui ricordare, Signor Sindaco, la particolare emozione che ci prese quando Boltanski, il 6 settembre data del suo compleanno, ci mostrò la sua disponibilità a tornare a Bologna a dieci anni dal Museo, per continuare assieme a noi questo rito civile del ricordo.
Il Museo è stato in questi anni punto di incontro della memoria con le giovani generazioni, con le scuole ed è significativo che, nel programma delle iniziative di quest’anniversario, figurino tre spettacoli che si riconducono al Protocollo che l’Associazione ha voluto siglare con il Ministero dell’Istruzione per “Iniziative didattiche e formative volte ad approfondire il tema del terrorismo e a conservare tra i giovani la memoria di tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale e delle stragi di tale matrice”.
Avremo poi, il tradizionale appuntamento de “La notte di San Lorenzo” che collegherà ancora una volta, a partire dai versi del “X agosto” di Giovanni Pascoli, con le immagini della poesia, il dramma del volo interrotto del DC9 di Ustica ai tanti viaggi e alle tante vite spezzate durante i viaggi dell’immigrazione.
Sarà una grande momento di riflessione laica per tutta la città, con i versi scelti da Niva Lorenzini, che avrà al suo interno anche una riflessione di Monsignor Matteo Zuppi , Arcivescovo di Bologna, il quale non può essere con noi in questa mattinata ma ci manda questo messaggio:
Carissimi, purtroppo non posso essere presente fisicamente tra voi, così come avrei desiderato. Ma lo sono con tutto me stesso. La strage di Ustica è infatti una delle ferite della nostra città, forse quella più invisibile e proprio per questo più profonda e tragica. Sono scomparsi. La loro memoria è conservata, delicatissima, nel bellissimo Museo per la Memoria, uno dei luoghi di maggiore umanità di Bologna, con le luci che si accendono e si spengono.
81, come le vite spente da quello sciagurato avvenimento. Sono accese perché da credente li affido tutti alla luce di Dio. Ma anche da credente chiedo che si faccia tutto il possibile - e non è stato fatto ancora tutto il possibile - perché si faccia luce su quanto è avvenuto. Se la menzogna, le coperture, le complicità sono sempre insostenibili e inaccettabili, ancora di più quando la verità è nascosta proprio dalle istituzioni che sono chiamate a garantirla. Sono vicino a tutti i parenti e con affetto porto con me il loro dolore, che, come accade, anche se sono passati tanti anni, non è affatto "passato". Certamente la verità aiuterebbe a trasformarlo. Dio vi benedica, Lui che accoglie nel suo cielo di amore i vostri cari la cui vita è stata spezzata  dagli uomini.
Sono riconoscente a questa città che ci abbraccia con la sua anima civile e religiosa, questa città che si stringe attorno al Museo per la memoria di Ustica, un museo della periferia che è cresciuto per le sue attività nella considerazione dei cittadini ed è diventato punto di riferimento anche per il turismo.
Si dice che il segno di un amore di una città per i suoi Musei stia nella tenuta dei luoghi che li circondano e nel metterli in condizione di svolgere al meglio la loro “missione”, missione che in questo caso è educativa e di memoria.
Signor Sindaco, proprio con il suo impegno abbiamo firmato una convenzione Associazione e Comune per la vita del Museo, poniamola come punto di partenza per il nuovo decennio!
Impegno per la verità, impegno per la memoria.
Oggi dunque impegno per la verità che deve essere sempre più impegno per la documentazione, come impegno per la storia, come ripetiamo spesso.
E qui, mi sento di rivolgere anche un appello all’Università di Bologna perché sempre più senta la responsabilità di approfondire ricerche e studi sulle vicende tragiche che hanno colpito le nostre popolazioni.
Signor Sindaco, ribadiamo qui di voler continuare questa nostra battaglia non solo per la realizzazione giusta e sacrosanta degli interessi morali e materiali dei nostri cari, ma è anche come vera e propria “lotta per il diritto”, atto insieme di fede nelle Istituzioni dello Stato e di impegno a fare quanto necessario perché esse funzionino, specie in un campo essenziale alla convivenza civile, quale è quello della giustizia.
E per concludere voglio citare il Presidente Mattarella che ringrazio ancora per il suo messaggio:
“Alla domanda di giustizia le Istituzioni hanno il dovere di dare risposte, percorrendo fino in fondo la strada della verità e facendo onore alla professionalità e alla dedizione di uomini dello Stato che sono riusciti ad aprire questo cammino superando ostacoli e difficoltà”.
Mi piace questo riferimento a chi è stato e ha saputo essere dalla parte giusta, dalla parte del Diritto, dalla parte della lotta per la verità, perché è un riconoscere che si poteva fare, si poteva anche non stare dalla parte della menzogna e o dell’indifferenza. È importante credetemi, dopo 37 anni, almeno non sentirsi soli!"

Altre informazioni

Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:38
Back to top