Tutela dell'esercizio cinematografico. La Giunta propone al Consiglio Comunale un rafforzamento delle previsioni del Regolamento Urbanistico Edilizio
La giunta guidata da Virginio Merola ha licenziato una delibera, che ora sarà al voto del Consiglio Comunale, per variare l'articolo 32 del Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) e rafforzare la tutela dell'esercizio cinematografico. Una delib...
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La giunta guidata da Virginio Merola ha licenziato una delibera, che ora sarà al voto del Consiglio Comunale, per variare l'articolo 32 del Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) e rafforzare la tutela dell'esercizio cinematografico. Una delibera che intende favorire la persistenza dei cinema e interviene in un ambito che caratterizza la città di Bologna, dove dagli anni '60 del secolo scorso in avanti è maturata un'attenzione crescente verso la settima arte attraverso la promozione di politiche pubbliche che hanno visto il Comune dare vita a un ente come la Cineteca.
L'Amministrazione Comunale, negli anni, è già intervenuta in vari modi per la promozione della cultura cinematografica e per tutelare l'esercizio cinematografico. A partire dalla condivisione nel 2008 di un protocollo d'intesa con la sezione regionale dell'Anec, l'Associazione Nazionale Esercenti Cinema, per la tutela delle sale cinematografiche del centro storico e delle monosale di periferia. Un altro atto importante negli ultimi anni è stato il recepimento, nel 2009, nell'articolo 32 del RUE di una variante al Piano Regolatore del 2007 che ha vietato “il cambio d'uso degli esercizi cinematografici di interesse comunale”. L'articolo 32 del RUE è stato ulteriormente rafforzato con un'altra variante votata dal Consiglio Comunale nel 2015, sia relativamente ai parziali cambi di destinazione d'uso consentiti che in relazione alla minore dotazione di parcheggi pertinenziali richiesta, per favorire l'accessibilità sostenibile ai cinema.
La variante che la giunta propone al Consiglio Comunale migliora e specifica la disciplina del cambio di destinazione d'uso. Rimane il divieto di cambio di destinazione d'uso globale per quegli immobili che fossero “esercizio cinematografico” alla data di adozione del RUE del 2009. Sulla possibilità di cambi di destinazione d'uso parziali delle sale esistenti, questa variante, la cui costruzione e' stata preceduta da un'analisi di realtà quali Firenze e Torino dove sono in essere normative particolarmente tutelanti, va a specificare le modalità e gli usi compatibili con l'esercizio cinematografico che devono essere funzionali a consentire la permanenza e la sostenibilità gestionale dell'attività. I cambi d'uso più significativi, ovvero fino al 50% della superficie utile, sono quindi preceduti dalla stipula di una apposita convenzione col Comune che garantisca che l'operazione costituisce una integrazione ed arricchimento dell'attività cinematografica. Per cambi d'uso fino al 10% della superficie utile vengono invece identificati puntualmente gli usi pertinenti e connessi all'attività principale.
"Siamo molto soddisfatte di questo lavoro congiunto – spiegano le assessore all'Urbanistica Valentina Orioli e alla Cultura Bruna Gambarelli - che va nella direzione della salvaguardia di immobili ed attività che sono parte del patrimonio culturale della città, oltre che del suo tessuto urbano".
L'Amministrazione Comunale, negli anni, è già intervenuta in vari modi per la promozione della cultura cinematografica e per tutelare l'esercizio cinematografico. A partire dalla condivisione nel 2008 di un protocollo d'intesa con la sezione regionale dell'Anec, l'Associazione Nazionale Esercenti Cinema, per la tutela delle sale cinematografiche del centro storico e delle monosale di periferia. Un altro atto importante negli ultimi anni è stato il recepimento, nel 2009, nell'articolo 32 del RUE di una variante al Piano Regolatore del 2007 che ha vietato “il cambio d'uso degli esercizi cinematografici di interesse comunale”. L'articolo 32 del RUE è stato ulteriormente rafforzato con un'altra variante votata dal Consiglio Comunale nel 2015, sia relativamente ai parziali cambi di destinazione d'uso consentiti che in relazione alla minore dotazione di parcheggi pertinenziali richiesta, per favorire l'accessibilità sostenibile ai cinema.
La variante che la giunta propone al Consiglio Comunale migliora e specifica la disciplina del cambio di destinazione d'uso. Rimane il divieto di cambio di destinazione d'uso globale per quegli immobili che fossero “esercizio cinematografico” alla data di adozione del RUE del 2009. Sulla possibilità di cambi di destinazione d'uso parziali delle sale esistenti, questa variante, la cui costruzione e' stata preceduta da un'analisi di realtà quali Firenze e Torino dove sono in essere normative particolarmente tutelanti, va a specificare le modalità e gli usi compatibili con l'esercizio cinematografico che devono essere funzionali a consentire la permanenza e la sostenibilità gestionale dell'attività. I cambi d'uso più significativi, ovvero fino al 50% della superficie utile, sono quindi preceduti dalla stipula di una apposita convenzione col Comune che garantisca che l'operazione costituisce una integrazione ed arricchimento dell'attività cinematografica. Per cambi d'uso fino al 10% della superficie utile vengono invece identificati puntualmente gli usi pertinenti e connessi all'attività principale.
"Siamo molto soddisfatte di questo lavoro congiunto – spiegano le assessore all'Urbanistica Valentina Orioli e alla Cultura Bruna Gambarelli - che va nella direzione della salvaguardia di immobili ed attività che sono parte del patrimonio culturale della città, oltre che del suo tessuto urbano".