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Question Time, chiarimenti sulla responsabilità delle cooperative dei servizi di accoglienza rispetto ai comportamenti dei loro ospiti

L'assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sulla responsabilità delle cooperative dei servizi di accoglienza rispetto ai com...

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L'assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sulla responsabilità delle cooperative dei servizi di accoglienza rispetto ai comportamenti dei loro ospiti.

La domanda della consigliera Borgonzoni

"Vista la notizia in cui si parla di ragazzi nord e centro africani dediti alla questua nei pressi di supermercati o negozi di vicinato - sono a chiedere al Signor Sindaco ed alla Giunta un parere politico amministrativo in senso generale e più in particolare vorrei sapere come valuta questo fenomeno e come pensa un' amministrazione pubblica possa davvero affrontarlo.
Chiedo anche di sapere se l'amministrazione è a conoscenza se alcuni di questi sono nel sistema accoglienza. Chiedo altresì di sapere se condivide che - se a chiedere la questua sono ragazzi nord centro africani inseriti nel sistema accoglienza - dovrà essere la cooperativa stessa che li gestisce ad esserne responsabile. Chiedo infine di sapere se è intenzione della Giunta emettere una ordinanza o un altro tipo di provvedimento per poter sanzione le cooperative che nello SPRAR non vigilano ancor più quando si parla di minori".

La risposta dell'assessore Rizzo Nervo

"Grazie Presidente. Gentile consigliera, relativamente a quanto richiesto rispetto alle azioni messe in campo dal Comune in merito a questo fenomeno, si fa presente che l'Istituzione per l'inclusione sociale e comunitaria ha attivato in collaborazione con l'Associazione Papa Giovanni XXIII uno specifico progetto per l'emersione di vittime di grave sfruttamento e tratta di esseri umani nell'ambito dell'accattonaggio, perché di questo il più delle volte si tratta: di un vero sistema di racket, di tratta, che ovviamente non è semplice fare emergere e per questo richiede un lavoro specifico. Gli interventi prevedono contatti in strada per il monitoraggio del fenomeno e l'eventuale accompagnamento ai servizi sociali che può esitare anche nell'attivazione di programmi di protezione sociale. Da quanto emerge dal monitoraggio, e per quanto noto ai servizi, le persone dedite all'accattonaggio non risultano essere ospiti di strutture di accoglienza di Bologna. E devo dire che su questo vi è una verifica consolidata sulla modalità di attuazione di questa tratta che spesso incrocia nelle diverse città migranti presenti fuori dalle strutture commerciali.

Nello specifico non siamo a conoscenza di fatti di questo tipo contestati a richiedenti asilo ospiti dei centri di accoglienza del Comune di Bologna. In ogni caso, per quanto concerne la responsabilità di tali fatti, è evidente che non si può derogare in alcun modo dal principio generale della responsabilità individuale, specie nel caso emergano aspetti penalmente rilevanti relativamente alle modalità con cui tali comportamenti vengono messi in atto (sfruttamento, maltrattamento, ecc.). Ciò non toglie che nel rapporto e nelle modalità di relazione con le cooperative sociali che gestiscono i servizi di accoglienza, l'aspetto più generale della tratta, che riguarda spesso questi migranti, è oggetto non solo di attenzione, ma di un confronto costante per attenuare o possibilmente evitare queste situazioni

Per quanto concerne le strutture di accoglienza inoltre gli enti gestori sono chiamati espressamente a realizzare attività di orientamento, informazione e formazione relativi ai diritti e ai doveri di cittadinanza anche al fine di prevenire fenomeni quali quelli citati nella domanda di attualità. Le strutture nelle quali vengono ospitati i minori sono inoltre autorizzate al funzionamento secondo le attuali normative regionali e tenute ad assicurare gli standard educativi ivi previsti.

Questo a testimoniare un impegno rispetto ad un problema complesso che, ripeto, è complesso fare emergere e su cui c'è attenzione e - questo è certamente un richiamo che condividiamo - sul quale ci deve essere un impegno specifico anche dei gestori delle strutture di accoglienza, in collaborazione con le strutture comunali.

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:38
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