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Question Time, chiarimenti sull'utilizzo degli spazi del Centro sociale Baraccano

L'assessore Matteo Lepore ha risposto questa mattina, in sede di Question Time alle domande dei consiglieri Giulio Venturi (Insieme Bologna), Lucia Borgonzoni (Lega Nord) e Marco Lisei (Forza Italia) sull'utilizzo degli spazi del Centro sociale Barac...

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L'assessore Matteo Lepore ha risposto questa mattina, in sede di Question Time alle domande dei consiglieri Giulio Venturi (Insieme Bologna), Lucia Borgonzoni (Lega Nord) e Marco Lisei (Forza Italia) sull'utilizzo degli spazi del Centro sociale Baraccano.


La domanda del consigliere Venturi

"Premesso che da notizie di stampa si è appreso che nella seduta del 28 settembre il Consiglio del Quartiere Santo Stefano ha deciso di mettere al bando gli spazi del Centro Sociale Baraccano, composto da tre locali e da una porzione di giardino e che tale circolo è gestito da decenni dalla “Associazione Centro Sociale ricreativo Baraccano” di cui due anni fa è diventato Presidente Michele Laganà il quale ha provveduto ad effettuare lavori straordinari quali rifacimento dei bagni, impianto elettrico e cantine e sopratutto portato avanti attività socialmente utili come corsi di computer per anziani, ginnastica posturale, attività per disabili, corsi di teatro, corsi culturali per ragazzi down, pittura, acquarello e disegno, corsi per badanti, musica, burraco, tango, bridge, karatè e tai-chi e tenuto presente che circola la voce che la capofila delle associazioni da collocare temporaneamente nel centro potrebbe essere il collettivo Labàs, sgomberato ad agosto dall'ex caserma Masini, occupata nella vicina via Orfeo e da allora in attesa di una nuova sede.

Si chiede al Sindaco ed alla Giunta che tale collettivo venga categoricamente escluso da tale bando seppur in attesa di una nuova collocazione prevista nell'area ex Staveco una volta che sarà terminata la ristrutturazione, viste le problematiche legate all'occupazione abusiva ed i recenti scontri che si sono verificati fra collettivo e polizia.

Si domanda inoltre quale sia la necessità di indire un nuovo bando per l'assegnazione di uno spazio che è stato notevolmente migliorato e che ha portato in soli due anni un incremento di associati da 100 ad oltre 600 persone di cui il 60% ultra sessantenni ed accordi con 18 associazioni convenzionate".


La domanda della consigliera Borgonzoni

"Apprendiamo dalla stampa che il Centro Baraccano ad oggi gestito dal Sig. Laganà, verrà riassegnato tramite nuova procedura e non vi sarà una proroga della presente convenzione. Sono a chiedere il pensiero politico amministrativo del Sindaco e della Giunta sulla questione, vista la poca chiarezza del metodo che verrà utilizzato; se intendono procedere con bando ad evidenza pubblica o se hanno in animo di seguire altro metodo e se hanno preso in considerazione l'eventualità che l'attuale gestore, adica le vie legali. Altresì cosa pensa dell'ipotesi che labaś possa occupare quegli spazi o sia capofila della prossima assegnazione, e infine Se le SS.VV. abbiano in animo di pianificare le assegnazioni di spazi sul nostro territorio in un modo omogeneo e inequivocabile per evitare futuri esposti, come potrebbe accadere nel caso specifico.


La domanda del consigliere Lisei

"Con riferimento alla convenzione in essere riguardante il Centro Sociale Baraccano, per l'utilizzo degli spazi del Quartiere S.Stefano, si chiede al Signor Sindaco il proprio pensiero politico in merito. Si chiede, nello specifico come pensi di procedere e se risponda a verità, come emerge dagli organi d'informazione, che non è stata trasmessa alcuna comunicazione ufficiale all'associazione attualmente assegnataria della sede. Se non pensi sia necessario procedere a bando e non ad avviso pubblico. Se non pensi sia necessario mantenere l'attuale vocazione del centro sociale prevalentemente indirizzata verso la popolazione anziana. Se non pensi che realtà associative che hanno precedentemente occupato immobili pubblici debbano essere escluse".


La risposta dell'assessore Lepore

"Gentili consiglieri,

le domande ci permettono di fare chiarezza sul Baraccano e, come giustamente ci ha chiesto la consigliera Borgonzoni, anche di rappresentare più in generale la strategia dell'Amministrazione sugli spazi e i lavori che abbiamo fatto. Da assessore alle Attività produttive, sia nello scorso mandato che in questo, mi sono trovato di fronte al lavoro dell'Amministrazione degli anni precedenti e, contestualmente al nostro mandato, sul controllo dei circoli privati, delle sedi assegnate ad associazioni: devo dire che in questi anni ho trovato un lavoro molto importante fatto dai nostri uffici coadiuvati dalla Polizia amministrativa e dalla Polizia Municipale.

Faccio un esempio. Alcuni anni fa ricordo una quarantina di circoli associati ad un'associazione molto conosciuta nel nostro territorio, indagati e poi chiusi per una finta affiliazione nazionale, percorso sul quale c'è stata un'inchiesta. Fu probabilmente uno degli esempi più importanti di come la Polizia amministrativa in accordo con la Guardia di Finanza abbia lavorato in questi anni per tutelare l'Amministrazione e il suo patrimonio e anche i cittadini e i soci di quelle associazioni che devono rispettare il principio della porta aperta, cioè chi si iscrive ad un'associazione ha diritto di essere valutato per quello che è, per la sua adesione ai principi e allo statuto di quell'associazione, di potere svolgere le proprie attività democratiche e devo dire che non passa settimana in cui l'ufficio Attività produttive non mi sottopone casi (per informarmi ovviamente, perché non ho alcuna discrezionalità in merito) di statuti che non vengono rispettati, di iscritti ad associazioni che cercano di fare valere i propri diritti. E' recente un caso all'Arci Benassi di Bologna dove pare sia stata annullata un'elezione perché erano state iscritte numerose persone senza una regolare procedura. Insomma, fra i nostri uffici, Guardia di Finanza, Ispettorato del Lavoro, siamo una città che controlla molto puntualmente ciò che avviene e cerchiamo di fare rispettare la regolarità democratica della vita di questa città che è piena di capitale sociale e di associazionismo. Noi abbiamo il dovere di far vivere con serenità, libertà e pluralità. Il pluralismo della nostra città credo sia il valore principale da tutelare, non fosse altro che nel Gonfalone del Comune di Bologna c'è scritta una sola parola: Libertas.

A partire da questo concetto, abbiamo sempre cercato di condurre la nostra attività anche su tutte le altre politiche a partire da quelle sugli spazi, sulla tutela del patrimonio e sulla sua valorizzazione. Non a caso nel documento di programmazione di questo mandato abbiamo inserito non soltanto il principio di valorizzazione economica ma anche l'idea di costruire una strategia di promozione dell'utilizzo dei nostri immobili come risorsa per la comunità, per sviluppare progetti, perché è del tutto evidente che il Terzo settore ha bisogno di essere sostenuto e vede gli immobili e gli spazi del Comune come una risorsa per portare avanti progetti di interesse pubblico e di sussidiarietà, che vi ricordo essere un principio costituzionale. Per riuscire a garantire questi diritti e questi principi occorre avere una strategia forte, consapevole, e quindi abbiamo avviato da subito una nuova mappatura degli immobili, in particolare il Dipartimento diretto dall'ingegner Raffaela Bruni ha lavorato su questo, e abbiamo di fatto individuato gli immobili che hanno un valore economico, quindi un percorso più legato alla vendita, all'affitto e alla commercializzazione, e gli immobili che invece possono avere un valore sociale da inserire all'interno dei percorsi di politiche pubbliche. In Giunta abbiamo a lungo discusso e approvato alcuni atti di orientamento su come orientarci per le procedure di assegnazione, alla fine ci siamo convinti a stare nel seminato di quelli che sono i regolamenti approvati dal Consiglio comunale. E di fatto noi stiamo facendo questo, stiamo facendo rispettare i regolamenti e le leggi del nostro Stato e cerchiamo di portare avanti i principi di partecipazione, porta aperta, libertà e sussidiarietà.

In questo mandato abbiamo voluto sperimentare una cosa in più, cioè riconoscere a tutti quei mondi che si autorganizzano, che fanno innovazione sociale – abbiamo più di 7.000 cittadini che hanno sottoscritto Patti di collaborazione in questa città – l'idea che questo patrimonio in fondo sia un diritto e un dovere e cioè che tutti i cittadini abbiano il diritto di provare ad avere un patrimonio pubblico in gestione per poterlo valorizzare e che questo aspetto del diritto all'uso del patrimonio sia l'altra faccia della medaglia, cioè del dovere: per ogni metro quadro del Comune che viene gestito dai cittadini noi dobbiamo avere un metro quadro aperto agli altri cittadini, cioè non può esserci nessuna associazione che ha un uso esclusivo di una sede anche quando noi diamo una sede o un piccolo ufficio ad un'associazione noi dobbiamo immaginarci che quello è comunque un patrimonio pubblico e che il Comune può entrare a fare ispezioni, a verificare le attività che svengono svolte, ma che chiunque può bussare a quella porta per partecipare in qualche modo alla vita sociale e al motivo per il quale l'associazione ha stretto un accordo di qualunque forma, legale esso sia, con l'Amministrazione comunale. Perché questa è una città che deve vedere l'uso del patrimonio nel modo più aperto e condiviso possibile. Tutti gli immobili che, ad esempio, abbiamo assegnato in questi anni con il bando Incredibol!, penso alle Serre dei Giardini, al Mercato Sonato, alla Velostazione, sono luoghi con la porta aperta, dove si porta avanti uno spirito collaborativo, certo c'è un'associazione o una cooperativa sociale che gestisce quell'immobile, ma ci sono tanti cittadini che non fanno parte di quella cooperativa o di quell'associazione che bussano a quella porta che chiedono spazi per fare iniziative, incontri, chiedono di svolgere la propria attività civica all'interno di luoghi gestiti da terzi e non direttamente dal Comune. E questo è il principio di sussidiarietà e della collaborazione civica che cerchiamo di portare avanti in questa città. Quello che non si può accettare è invece che ci siano realtà che operano in modo differente rispetto a questi principi e a questa visione. Noi siamo troppo abituati ad ascoltare il rumore di fondo che a volte la politica trascina in questa città, ma poi in fondo anche la politica sta in poco posto, cioè nei fatti. Noi abbiamo nel primo mandato e nel secondo mandato sempre assegnato spazi attraverso procedure di evidenza pubblica, nel rispetto degli strumenti amministrativi che questa Amministrazione prevede. Questo è successo, nessuno ha mai dimostrato il contrario. Anzi, anche nello scorso mandato il Sindaco in situazioni difficili ha rivendicato la sua coerenza e ci sono stati anche degli sgomberi, su questo abbiamo tenuto fermo il punto, senza guardare a qual era l'elettorato, poi certo c'è stato il dibattito attorno, a me però interessa, forse perché la politica oggi ha le sue forme e io un percorso politico l'ho fatto, la politica alla fine sta nei fatti e negli atti e noi sulle regole ci siamo sempre stati e sulla promozione sociale attraverso gli immobili ci siamo sempre stati. Certo non ci potete chiedere di non essere democratici e di non valorizzare il pluralismo che questa città ha.

Mi è sembrato strano oggi leggere sulle pagine dei giornali esponenti importanti di Forza Italia che di fatto hanno richiamato l'Amministrazione a trattare in modo diverso amici, devo dire che mi è sembrato strano perché fino all'altro giorno il centrodestra faceva queste critiche a noi, evidentemente sul Baraccano dev'essere successo qualcosa che non ho capito. Sta di fatto che quello che l'Amministrazione e la Giunta sanno bene è che il Consiglio di Quartiere aveva la possibilità di scegliere attraverso un proprio orientamento l'utilizzo di un bene pubblico, un patrimonio, non a caso al Baraccano c'è la sede del Quartiere Santo Stefano, ha deciso di mettere a bando quello spazio portando avanti un progetto che penso sia di grande interesse ed è di una casa di associazioni perché noi abbiamo bisogno di portare avanti modelli nuovi di coinvolgimento del Terzo settore e questo sarà. Poi è chiaro: se la realtà che ritiene di essere in qualche modo danneggiata da questo percorso riterrà opportuno fare un ricorso lo farà, come fanno tantissime realtà che ritengono di avere avuto in qualche modo un torto ma non butterei in politica questo passaggio perché noi stiamo facendo rispettare le regole, stiamo portando avanti l'applicazione dei regolamenti e su questo intendiamo proseguire. Come Amministrazione saremo al fianco del Quartiere Santo Stefano e pensiamo che si debba proseguire nel modo con il quale i consiglieri del Quartiere, a maggioranza, hanno deciso di andare avanti. Tra l'altro si tratta di un centro sociale che, sì ha fatto delle cose, ma ha anche violato delle regole. Ci sono diversi verbali che raccontano episodi in qualche modo contrari a quelli che sono i regolamenti comunali e non solo, feste fatte con persone che non erano soci dell'associazione e altre cose, comunque verbali che per l'amore che ho per la Polizia Municipale non penso proprio siano stati fatti ad arte, quando fanno i controlli e trovano irregolarità le sanzionano, non si inventano le irregolarità. Quindi sono verbali veritieri, mi fido della nostra Polizia Municipale.

Noi abbiamo annunciato ad agosto e sui giornali oggi ho provato a riprendere il tema, una strategia sugli spazi. Il Sindaco ha annunciato ad agosto una mappatura sugli spazi in città, proprio perché noi vogliamo portare avanti una politica degli spazi di porta aperta, collaborazione, libertà e promozione dell'innovazione sociale del Terzo settore. Questa mappatura ha portato alcune settimane fa alla pubblicazione di un primo bando (Incredibol!) dove, attraverso una selezione, abbiamo messo a disposizione 17 immobili di piccole e grandi dimensioni, l'ex centrale del latte di Corticella è un immobile da tempo inutilizzato di enormi dimensioni che potrà essere utilizzato, così come piccoli uffici, per le imprese creative del nostro territorio. Sono immobili a disposizione di chi vuole avanzare una proposta. Martedì abbiamo approvato in Giunta una seconda parte di quella mappatura, cioè abbiamo dedicato alcuni immobili di grande interesse al mondo del Terzo settore e dell'innovazione sociale, abbiamo deciso di avviare un percorso su vicolo Bolognetti e Pietralata, due ex sedi di Quartiere tra l'altro analoghe come ipotesi di destinazione come il Baraccano, anche se non è ex sede di Quartiere abbiamo deciso di trattarlo in modo differente. Di fatto Bologna si troverà nelle prossime settimane ad avere due avvisi pubblici, oltre a quello su Baraccano e Bolognetti-Pietralata assieme, su tre sedi di quartiere che noi vogliamo trasformare in Case di quartiere, per associazioni e cittadini. Vogliamo fare entrare la cittadinanza in sedi istituzionali dove si svolgono servizi pubblici. Parlo della cittadinanza che si organizza in modo plurale, tradizionale e innovativo, attraverso avvisi pubblici, la valutazione di progetti, nel rispetto delle regole del Comune, per costruire progetti innovativi e per dare a tutti le stesse opportunità. Questo percorso noi lo faremo anche con una discussione perché è del tutto evidente che quello degli spazi è un tema di grande interesse ma anche molto conflittuale e quindi piuttosto di lasciarla al baccano questa discussione a noi piace fare una discussione ordinata e partecipata ed abbiamo deciso di costituire un laboratorio di partecipazione, di immaginazione civica, sul tema degli spazi che sempre attraverso un avviso pubblico chiami tutte le associazioni cittadine che vogliono discutere con noi sulla visione dell'Amministrazione dedicata agli spazi il prossimo anno per consegnare poi al Consiglio comunale, ai Consigli di Quartieri e alla Giunta le proposte anche di aggiornamento di regolamenti perché è del tutto evidente che se noi, che facciamo le regole, ci accapigliamo così tanto e discutiamo su di esse forse non siamo così sicuri che queste regole stiano cogliendo le esigenze della città. Io stesso penso che il Regolamento dei beni comuni vada aggiornato sul fronte degli spazi. Noi stiamo molto col freno a mano tirato sull'assegnazione degli immobili attraverso i Patti di collaborazione, pensiamo – vista l'esperienza di questi anni e i tanti patti fatti – che il Regolamento dei beni comuni vada assolutamente aggiornato con un maggiore coraggio e con un confronto pubblico trasparente. Quindi useremo questo Laboratorio di partecipazione per discutere con tutti, e poi selezioneremo due realtà che potranno essere una singola associazione o più associazioni insieme per gestire per un anno, sperimentando assieme ai Quartieri, vicolo Bolognetti e Pietralata, oltre al Baraccano con il bando che il Consiglio di Quartiere ha deciso. Su Pietralata abbiamo deciso di dedicare quell'immobile più al Terzo settore tradizionale, layout e planimetrie esatte le condivideremo con il Quartiere e la presenteremo nelle prossime settimane, mentre per vicolo Bolognetti abbiamo scelto di orientarci su mondi dell'innovazione sociale ed esperienze di mutualismo che però vadano a costituirsi in associazione e partecipano all'avviso pubblico. Per vicolo Bolognetti intendiamo svolgere un'assegnazione nei prossimi mesi, penso a novembre, per Pietralata l'avviso uscirà contestualmente ma assegneremo a gennaio perché gli spazi si libereranno per quella data.

Credo sia di grande interesse questo percorso perché portare associazioni e realtà di cittadini che si autorganizzano in quelle sedi significa, perché no, ripensare ad alcuni servizi pubblici. Al piano di sopra di vicolo Bolognetti rimarranno la biblioteca e i servizi per i giovani e il lavoro. Cosa significa questo per il mondo che si è autorganizzato ed ha fatto della mutualità in questa città qualcosa di innovativo e molto riconosciuto? Penso che sia di interesse. Ieri abbiamo incontrato l'Arcivescovo Zuppi all'interno di Fico assieme al Sindaco e abbiamo presentato “Insieme per il Lavoro”, dove investiamo 14 milioni di euro per gli inserimenti lavorativi e per l'auto imprenditorialità. Lo faremo assieme alle imprese e all'associazionismo e soprattutto assieme ai Quartieri della nostra città perché vogliamo costruire percorsi nuovi dal basso, mettendo a disposizione risorse per fare innovazione e risolvere i bisogni e le fragilità sociali. E' chiaro che se non riconosciamo come questa città cambia, si muove, la sua demografia e i suoi bisogni è davvero difficile essere coerenti con questa posizione. Parlare solo di regole e non dei bisogni e delle fragilità è sbagliato. Dobbiamo parlare di regole e garantire libertà che a Bologna è soprattutto inclusione sociale e quindi dobbiamo essere coerenti con quella che è la nostra missione fondamentale. Penso che questo percorso sia da fare assieme, non credo che nessun gruppo consiliare ci richiami a non rispettare le regole, penso che tutti i gruppi consiliari siano interessati a contribuire alla discussione sull'aggiornamento delle norme comunali e penso che tutti i gruppi consiliari siano interessati a vedere gli avvisi pubblici dell'Amministrazione andare a buon segno, riuscire a portare avanti dei percorsi e dare soddisfazione a quello che ci siamo sempre detti. Così faremo con questi immobili, sempre con procedure a evidenza pubblica e nel rispetto delle norme che abbiamo messo in campo, che stiamo riqualificando con fondi europei, penso ai fondi PON metro che ci stanno permettendo di ristrutturare nei prossimi anni 11 immobili comunali. Come li assegneremo, come lavoreremo su quegli immobili? Sempre rispettando le regole, per cui penso che le regole valgano per tutti anche per le realtà politiche vicine, questo vale per il centrosinistra e credo debba valere anche per il centrodestra".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:39
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