Question Time, chiarimenti sullo smog in città
L'assessore Valentina Orioli, ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Massimo Bugani (Movimento 5 stelle) e Manes Bernardini (Insieme Bologna) sullo smog in città. La risposta &egra...
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L'assessore Valentina Orioli, ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Massimo Bugani (Movimento 5 stelle) e Manes Bernardini (Insieme Bologna) sullo smog in città. La risposta è stata letta in aula dall'assessore Virginia Gieri.
Domanda del consigliere Bugani
"Visti gli articoli apparsi sulla stampa relativi ai livelli preoccupante di inquinamento a Bologna.
Si pone la seguente domanda di attualità: per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politico-amministrativa sull'argomento; per sapere dal Sindaco e dalla Giunta se i livelli di pm 10 rilevati dalle centraline siano ritenuti preoccupanti per la salute dei bolognesi e se non sia ora di misurare e rendere pubblici anche i livelli delle particelle più piccole come i pm 2.5. Per sapere dalla Giunta come si possano coniugare questi dati con l'ampliamento dell'autostrada che inevitabilmente produrrà nuovo smog".
Domanda del consigliere Bernardini
"Premesso che da notizie stampa si è appreso che nella giornata di martedì le centraline di monitoraggio dell'ARPAE di via San Felice hanno registrato un livello di pm10 pari a 204 microgrammi per metro cubo (4 volte superiore al limite di 50), così come anche livelli alti sono stati rilevati nelle centraline dei Giardini Margherita (188 microgrammi/metro cubo) e di via Chiarini
(166 microgrammi/metro cubo), determinando quindi un notevole aumento dello smog sulla città. Si chiede al Sindaco e alla Giunta quali intenzioni hanno in merito a questo fenomeno, al fine di trovare tutte le soluzioni possibili, necessarie a ridurre l'inquinamento, per migliorare l'aria della città".
Risposta dell'assessore Orioli letta in aula dall'assessore Gieri.
"La Giunta segue con preoccupazione l'evoluzione delle concentrazioni di PM10 sul territorio Bolognese.
L'Emilia Romagna, insieme all'intero bacino padano, è una delle zone d'Europa dove più forte è il problema dell'inquinamento atmosferico. La qualità dell'aria in Regione è influenzata dalla conformazione della valle del Po che rappresenta una sorta di “catino” naturale che limita la dispersione degli inquinanti emessi sul territorio. Negli ultimi anni l'azione sinergica fra le Regioni del bacino, con il Supporto del Ministero dell'Ambiente, si è intensificato come dimostra la pianificazione che le quattro Regioni hanno predisposto in modo coordinato.
Il livello di inquinamento è accentuato dalle caratteristiche meteoclimatiche : la persistenza di condizioni meteorologiche favorevoli all’accumulo di inquinanti mantiene in tutta la Pianura Padana valori di polveri PM10 particolarmente elevati. Pioggia e vento sono infatti gli eventi meteorologici principali per la dispersione e l’abbattimento delle polveri sottili.
Inoltre, i cambiamenti climatici in corso hanno determinato sempre più spesso negli ultimi anni lunghi periodi invernali di cielo sereno che, dal punto di vista dell'inquinamento atmosferico, rappresentano appunto una condizione sfavorevole. In queste settimane si è verificato un accumulo crescente di polveri, dovuto alla lunga stagione secca, che ha raggiunto il picco nella giornata del 1° febbraio. Tale picco è in effetti straordinario nello storico dei dati registrati dalle stazioni di monitoraggio urbane e suburbane della città.
Più in generale, a partire dal 20 gennaio la regione Emilia-Romagna è stata soggetta a superamenti del valore limite giornaliero di PM10 che hanno interessato inizialmente l´area centro occidentale (pianura di Piacenza, Modena, Reggio) per poi estendersi gradualmente a gran parte del territorio regionale. Le concentrazioni sono elevate anche nelle stazioni rurali e di fondo della pianura emiliana, lombarda e veneta, e la percentuale di particolato ultrafine (PM2.5) è particolarmente alta (fino al 90%). I dati mostrano inoltre elevati valori di PM2.5 che in alcune stazioni risultano prossimi ai valori di PM10, evidenziando come gran parte della massa di PM10 sia attribuibile a frazioni dimensionali di piccolo diametro. L'ulteriore incremento osservato nelle ultime giornate è dovuto all'arrivo di masse d´aria calda in quota dai quadranti meridionali che hanno reso ancor più difficile il rimescolamento in verticale.
Chiaramente l'accumulo importante di inquinanti genera preoccupazione, ed a questo proposito il Comune di Bologna si impegna a proseguire nell'applicazione corretta e completa dei contenuti del PAIR (Piano Aria Integrato Regionale) adottato nel giugno 2014 dalla Regione Emilia Romagna, che contiene le misure necessarie per ridurre l'inquinamento atmosferico e rientrare nei valori limite fissati dall’Unione Europea. Il PAIR contiene anche delle misure emergenziali: a seguito del superamento per più di 7 giorni consecutivi delle concentrazione limite di PM10, è previsto il divieto di circolazione dinamica per tutti i veicoli a motore nella domenica successiva al verificarsi dei superamenti.
Le misure emergenziali sono attivate in base ai dati del martedì quindi riguarderanno eventualmente domenica 12 febbraio (lo scorso martedì 31/1 non si erano ancora verificati i 7 superamenti consecutivi su Bologna). Per domenica 5 febbraio è già programmata, come per tutte le prime domeniche del mese, una “domenica ecologica” con limitazioni alla circolazione veicolare come da ordinanza PG. N. : 304502/2016.
L'adozione di misure condivise a scala regionale e attuate contemporaneamente da parte di tutte le aree urbane è fondamentale per garantire l'efficacia del provvedimento perché l'ubiquità dell'inquinamento atmosferico comprometterebbe l'esito di misure, anche molto drastiche, assunte su un solo territorio.
Per questa ragione la Regione Emilia Romagna ha convocato per venerdì 3 una riunione urgente di tutti gli assessori all'ambiente delle città superiori a 30.000 abitanti, per valutare l'opportunità di ulteriori misure. Alla riunione partecipa l'assessore Orioli (che per questa ragione non può essere in aula a rispondere di persona alle domande).
Da parte della Giunta c'è la piena disponibilità a mettere in atto ulteriori misure emergenziali condivise con le altre città, tese a far rientrare l'emergenza di questi giorni.
Rispetto alla domanda sul monitoraggio delle PM2.5 è utile segnalare che le PM2.5 sono già monitorate da diverse centraline della rete regionale fra qui quella di Porta San Felice e quella dei Giardini Margherita. Tutti i dati relativi alle PM10 e PM2,5 sono direttamente consultabili sul sito di Arpae nella sezione relativa alla qualità dell'aria. Sul sito sono presenti tutti i dati relativi alle centraline della rete regionale, ed è possibile consultare lo storico dei dati per ognuna di esse. La minore attenzione mediatica sulle PM2.5 è dovuta al fatto che si tratta di un inquinante per il quale non esistono ancora valori limite di concentrazione disciplinati dalla normativa.
Per quello che invece riguarda l'ampliamento dell'autostrada, la situazione relativa alla qualità dell'aria è di primario interesse ed è stata discussa ed affrontata in diverse occasioni nell'ambito della fase pubblica di consultazione che ha visto coinvolti, oltre ai tecnici a supporto della Società Autostrade, anche esperti esterni. Al momento il progetto è sottoposto a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale Ministeriale, iniziata il 10 gennaio 2017, ed è al vaglio di tutti i tecnici degli enti locali interessati dall'opera e delle autorità ambientali e sanitarie che sono chiamate ad esprimersi nell'ambito di questa procedura. La procedura di VIA è appunto la sede nella quale valutare in modo approfondito le condizioni di compatibilità del progetto".
Domanda del consigliere Bugani
"Visti gli articoli apparsi sulla stampa relativi ai livelli preoccupante di inquinamento a Bologna.
Si pone la seguente domanda di attualità: per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politico-amministrativa sull'argomento; per sapere dal Sindaco e dalla Giunta se i livelli di pm 10 rilevati dalle centraline siano ritenuti preoccupanti per la salute dei bolognesi e se non sia ora di misurare e rendere pubblici anche i livelli delle particelle più piccole come i pm 2.5. Per sapere dalla Giunta come si possano coniugare questi dati con l'ampliamento dell'autostrada che inevitabilmente produrrà nuovo smog".
Domanda del consigliere Bernardini
"Premesso che da notizie stampa si è appreso che nella giornata di martedì le centraline di monitoraggio dell'ARPAE di via San Felice hanno registrato un livello di pm10 pari a 204 microgrammi per metro cubo (4 volte superiore al limite di 50), così come anche livelli alti sono stati rilevati nelle centraline dei Giardini Margherita (188 microgrammi/metro cubo) e di via Chiarini
(166 microgrammi/metro cubo), determinando quindi un notevole aumento dello smog sulla città. Si chiede al Sindaco e alla Giunta quali intenzioni hanno in merito a questo fenomeno, al fine di trovare tutte le soluzioni possibili, necessarie a ridurre l'inquinamento, per migliorare l'aria della città".
Risposta dell'assessore Orioli letta in aula dall'assessore Gieri.
"La Giunta segue con preoccupazione l'evoluzione delle concentrazioni di PM10 sul territorio Bolognese.
L'Emilia Romagna, insieme all'intero bacino padano, è una delle zone d'Europa dove più forte è il problema dell'inquinamento atmosferico. La qualità dell'aria in Regione è influenzata dalla conformazione della valle del Po che rappresenta una sorta di “catino” naturale che limita la dispersione degli inquinanti emessi sul territorio. Negli ultimi anni l'azione sinergica fra le Regioni del bacino, con il Supporto del Ministero dell'Ambiente, si è intensificato come dimostra la pianificazione che le quattro Regioni hanno predisposto in modo coordinato.
Il livello di inquinamento è accentuato dalle caratteristiche meteoclimatiche : la persistenza di condizioni meteorologiche favorevoli all’accumulo di inquinanti mantiene in tutta la Pianura Padana valori di polveri PM10 particolarmente elevati. Pioggia e vento sono infatti gli eventi meteorologici principali per la dispersione e l’abbattimento delle polveri sottili.
Inoltre, i cambiamenti climatici in corso hanno determinato sempre più spesso negli ultimi anni lunghi periodi invernali di cielo sereno che, dal punto di vista dell'inquinamento atmosferico, rappresentano appunto una condizione sfavorevole. In queste settimane si è verificato un accumulo crescente di polveri, dovuto alla lunga stagione secca, che ha raggiunto il picco nella giornata del 1° febbraio. Tale picco è in effetti straordinario nello storico dei dati registrati dalle stazioni di monitoraggio urbane e suburbane della città.
Più in generale, a partire dal 20 gennaio la regione Emilia-Romagna è stata soggetta a superamenti del valore limite giornaliero di PM10 che hanno interessato inizialmente l´area centro occidentale (pianura di Piacenza, Modena, Reggio) per poi estendersi gradualmente a gran parte del territorio regionale. Le concentrazioni sono elevate anche nelle stazioni rurali e di fondo della pianura emiliana, lombarda e veneta, e la percentuale di particolato ultrafine (PM2.5) è particolarmente alta (fino al 90%). I dati mostrano inoltre elevati valori di PM2.5 che in alcune stazioni risultano prossimi ai valori di PM10, evidenziando come gran parte della massa di PM10 sia attribuibile a frazioni dimensionali di piccolo diametro. L'ulteriore incremento osservato nelle ultime giornate è dovuto all'arrivo di masse d´aria calda in quota dai quadranti meridionali che hanno reso ancor più difficile il rimescolamento in verticale.
Chiaramente l'accumulo importante di inquinanti genera preoccupazione, ed a questo proposito il Comune di Bologna si impegna a proseguire nell'applicazione corretta e completa dei contenuti del PAIR (Piano Aria Integrato Regionale) adottato nel giugno 2014 dalla Regione Emilia Romagna, che contiene le misure necessarie per ridurre l'inquinamento atmosferico e rientrare nei valori limite fissati dall’Unione Europea. Il PAIR contiene anche delle misure emergenziali: a seguito del superamento per più di 7 giorni consecutivi delle concentrazione limite di PM10, è previsto il divieto di circolazione dinamica per tutti i veicoli a motore nella domenica successiva al verificarsi dei superamenti.
Le misure emergenziali sono attivate in base ai dati del martedì quindi riguarderanno eventualmente domenica 12 febbraio (lo scorso martedì 31/1 non si erano ancora verificati i 7 superamenti consecutivi su Bologna). Per domenica 5 febbraio è già programmata, come per tutte le prime domeniche del mese, una “domenica ecologica” con limitazioni alla circolazione veicolare come da ordinanza PG. N. : 304502/2016.
L'adozione di misure condivise a scala regionale e attuate contemporaneamente da parte di tutte le aree urbane è fondamentale per garantire l'efficacia del provvedimento perché l'ubiquità dell'inquinamento atmosferico comprometterebbe l'esito di misure, anche molto drastiche, assunte su un solo territorio.
Per questa ragione la Regione Emilia Romagna ha convocato per venerdì 3 una riunione urgente di tutti gli assessori all'ambiente delle città superiori a 30.000 abitanti, per valutare l'opportunità di ulteriori misure. Alla riunione partecipa l'assessore Orioli (che per questa ragione non può essere in aula a rispondere di persona alle domande).
Da parte della Giunta c'è la piena disponibilità a mettere in atto ulteriori misure emergenziali condivise con le altre città, tese a far rientrare l'emergenza di questi giorni.
Rispetto alla domanda sul monitoraggio delle PM2.5 è utile segnalare che le PM2.5 sono già monitorate da diverse centraline della rete regionale fra qui quella di Porta San Felice e quella dei Giardini Margherita. Tutti i dati relativi alle PM10 e PM2,5 sono direttamente consultabili sul sito di Arpae nella sezione relativa alla qualità dell'aria. Sul sito sono presenti tutti i dati relativi alle centraline della rete regionale, ed è possibile consultare lo storico dei dati per ognuna di esse. La minore attenzione mediatica sulle PM2.5 è dovuta al fatto che si tratta di un inquinante per il quale non esistono ancora valori limite di concentrazione disciplinati dalla normativa.
Per quello che invece riguarda l'ampliamento dell'autostrada, la situazione relativa alla qualità dell'aria è di primario interesse ed è stata discussa ed affrontata in diverse occasioni nell'ambito della fase pubblica di consultazione che ha visto coinvolti, oltre ai tecnici a supporto della Società Autostrade, anche esperti esterni. Al momento il progetto è sottoposto a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale Ministeriale, iniziata il 10 gennaio 2017, ed è al vaglio di tutti i tecnici degli enti locali interessati dall'opera e delle autorità ambientali e sanitarie che sono chiamate ad esprimersi nell'ambito di questa procedura. La procedura di VIA è appunto la sede nella quale valutare in modo approfondito le condizioni di compatibilità del progetto".