Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti sull'impatto dell'inceneritore sulle coltivazioni

L'assessora all'Ambiente, Valentina Orioli, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sull'impatto dell'inceneritore del Frullo sulle coltivazioni di Fico. Domanda d'attualità della consigliera...

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L'assessora all'Ambiente, Valentina Orioli, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sull'impatto dell'inceneritore del Frullo sulle coltivazioni di Fico.

Domanda d'attualità della consigliera Cocconcelli
"Fico: uno spazio di 100 mila metri quadrati dove si coltiva e produce agroalimentare 'green'; peccato che sia situato a soloun chilometro in linea d'aria dall'inceneritore del Frullo di proprietà della multiutility di Hera!
In base agli articoli di stampa - la Verità del 15 novembre-, chiedo al Sindaco e alla Giunta, come intendano conciliare la presenza delle ceneri del vicino inceneritore che, stando a quanto attestato dagli oncologi dell'associazione Medicina Democratica in uno studio del 2012, parrebbero contenere metalli pesanti tra cui il cadmio (cancerogeno per l'uomo come evidenziato dallo IARC)".

Risposta dell'assessora Orioli
"Tento una risposta scientifica in sette minuti.
L'articolo a cui fa riferimento la sua domanda, apparso sul quotidiano “La Verità” e autore, prende a riferimento esclusivamente alcuni stralci di uno studio pubblicato da Medicina Democratica facendo così apparire questo studio indipendente come l'unica fonte di informazioni disponibile sulle emissioni dell'inceneritore e sulle ricadute ambientali e sanitarie.
In realtà le cose non stanno così. L'area circostante il termovalorizzatore è stata oggetto da anni di monitoraggio e di studi giustificati dalla preoccupazione sui possibili impatti dell'impianto. Possiamo dire a pieno titolo che il Frullo è un impianto molto, molto monitorato.
Un primo protocollo è stato siglato nel 1998 tra la Provincia di Bologna, i Comuni di Castenaso e Granarolo e Seabo per una campagna di monitoraggio ambientale a cui fu associata una indagine epidemiologica.
A seguito della conclusione della procedura di VIA provinciale per la riqualificazione e ristrutturazione dell’impianto, approvata nel 2000, fu prescritto di “mantenere un monitoraggio costante dell’area interessata per tutta la durata dell’attività di incenerimento dei rifiuti”.
Nel 2005 è stato quindi firmato un secondo protocollo tra Provincia, Comuni di Castenaso e Granarolo, Arpa, Asl, Università di Bologna e FEA, Frullo Energia Ambiente, per il monitoraggio ambientale dell’area circostante l’inceneritore, da effettuarsi durante il periodo di avvio e messa a regime dell’impianto a seguito della sua radicale modifica. Il monitoraggio è continuato fino al 2007, e ha analizzato la matrice aria monitorando cinque siti, anche distanti diversi chilometri dall'impianto.
Sui campioni di particolato solido sono stati condotti test bio-tossicologici per la valutazione e stima del rischio cancerogeno.
Vale la pena citare alcuni passaggi della Valutazione di Impatto Sanitario, curata da Arpa, Università di Bologna e Asl che afferma: “I metalli pesanti e i microelementi nel sistema acqua-suolo-piante sono stati analizzati in dettaglio e sono state operate stime di rischio per scenari espositivi che non pongono alcun rischio effettivo per l’uomo”. E ancora: “Lo studio di impatto sanitario condotto nell’ambito della campagna di monitoraggio del nuovo inceneritore-termovalorizzatore del Frullo a Granarolo Emilia, non ha evidenziato effetti sulla salute umana che siano riconducibili all’attività dell’impianto".

Il termovalorizzatore del Frullo è stato poi incluso nel progetto Moniter, monitoraggio degli inceneritori del territorio dell’Emilia Romagna, promosso da Regione e Arpa, per organizzare un sistema di sorveglianza ambientale e valutazione epidemiologica nelle aree circostanti gli impianti. Realizzato tra il 2007 e il 2011, il progetto ha approfondito le conoscenze scientifiche sulla qualità e quantità delle sostanze emesse dagli impianti di termovalorizzazione e sul loro impatto sulla qualità dell’aria circostante; ha studiato altresì gli effetti sulla salute con indagini tossicologiche e ne ha stimato, in termini epidemiologici, la correlazione con l’esposizione ai termovalorizzatori.
I risultati di Moniter sono stati presentati nel 2011 e pubblicati in una collana denominata “Quaderni Moniter”. Il Quaderno 6 del 2012 riguarda “gli effetti degli inceneritori sulla salute”.
Nel 2008 è stat rilasciata l'Autorizzazione Integrata Ambientale all’impianto di incenerimento rifiuti del Frullo che disponeva specifiche prescrizioni per l’esercizio dell’impianto. In particolare il monitoraggio e controllo delle emissioni in atmosfera per cui sono state prescritte misurazioni in continuo e campagne di monitoraggio sul territorio.
Per attuare queste prescrizioni è stato sottoscritto nel 2009 un nuovo accordo a cui partecipa anche il Comune di Bologna con la Provincia, i Comuni di Castenaso e Granarolo, Arpa, Asl, Università di Bologna e FEA srl. Stiamo lavorando in questi giorni per rinnovare il protocollo che è scaduto nel 2017, ma anche a protocollo scaduto i monitoraggi continuano.
Per l'attuazione del protocollo opera un gruppo tecnico di coordinamento che si incontra ogni sei mesi per valutare esiti di indagini e monitoraggi. Negli ultimi 10 anni, le ricerche eseguite sulla popolazione residente nei comuni di Granarolo e Castenaso, anche alla luce dei monitoraggi svolti nell'intorno dell'impianto, non hanno evidenziato le criticità citate nell'articolo preso a riferimento dalla domanda.
Per quel che riguarda nello specifico la presenza di metalli pesanti, i monitoraggi mensili misurano le concentrazioni di arsenico, nichel, cadmio e piombo. Nessuno di essi, dal 2012 ad oggi, ha evidenziato anomalie con l'eccezione del mese di maggio 2017, e le concentrazioni di tutti questi metalli si attestano ben al di sotto del limite di legge.
Tutto questo per dire che la situazione ambientale e sanitaria dell'intorno dell'inceneritore è all a nostra attenzione insieme all'attenzione dei Comuni di Castenaso e Granarolo e delle autorità ambientali e sanitarie, alle cui valutazioni ci rimettiamo. Il lavoro di controllo e monitoraggio costante ha finora confermato la compatibilità dell'impianto con il territorio circostante: con le abitazioni e le scuole di Quarto Inferiore, prima ancora che con il CAAB e con FICO.
Gli elementi forniti in questa risposta servono a documentare la non fondatezza delle affermazioni contenute nell'articolo de “la Verità” perchè costruite su una lettura parziale di uno studio, peraltro basato sui risultati di Moniter, a fronte di una complessità di lavoro di indagine che si è cercato, nel breve spazio di una risposta, di rendere.
Ricordo infine che il progetto FICO è stato sottoposto ad una approfondita valutazione ambientale attraverso la procedura di verifica di assoggettabilità a VIA, lo screening, prevista per legge. Procedura avviata nell'ottobre 2014 e conclusa nel maggio 2015. A conclusione della procedura è stato comunque concordato un programma di monitoraggio articolato che accompagna l'avvio e accompagnerà l'esercizio di questo intervento".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:39
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