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Question Time, chiarimenti sull'hub di prima accoglienza

L'assessore alla Sanità e Welfare Luca Rizzo Nervo ha risposto questa mattina in sede di Question Time alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sull'hub di prima accoglienza. La domanda della consigliera B...

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L'assessore alla Sanità e Welfare Luca Rizzo Nervo ha risposto questa mattina in sede di Question Time alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sull'hub di prima accoglienza.

La domanda della consigliera Borgonzoni
"Richiedenti Asilo, Bologna scoppia e non soltanto Bologna, aggiungerei io, ma anche tanti altri piccoli comuni della città metropolitana. Chiedo all'assessore Rizzo Nervo in senso generale se il nostro Comune è disposto ad accettare ulteriori richiedenti, se ci venisse richiesto, anche sopra il numero uscito dalle sue dichiarazioni, sapendo che comunque tutto ciò pesa su tutti i cittadini bolognesi e su molti servizi, che vedremo almeno parzialmente ricalibrati".

La risposta dell'assessore Rizzo Nervo
"Gentile consigliere,
il 2 per mille è una quota all'interno di un piano nazionale recente che è stato realizzato in base a un accordo tra l'Anci e il ministero dell'Interno, un piano che riguarda una complessiva quota di 200.000 migranti; questa è la base su cui si ragiona. Ovviamente potrà essere soggetto necessariamente anche a revisione qualora, come possibile, i numeri vadano oltre alla quota di 200.000 presenze. Piano nazionale che riguarda esclusivamente gli adulti, non i minori, in quel 2 per mille non possono dunque essere conteggiati i minori. Il Piano chiarisce gli ambiti di competenza, da un lato la prima accoglienza è di competenza dello Stato mentre la seconda accoglienza è di competenza dei Comuni. E' affida ad ogni Comune una quota di spettanza rispetto alla quale i Comuni hanno due possibilità: attivarsi attraverso il sistema dello SPRAR, che ripeto riguarda la seconda accoglienza, per rispondere a questo bisogno oppure sapere che in assenza di attivazione diretta ci sarà la supplenza in tutti i Comuni che non lo faranno, della Prefettura.
L'intenzione dell'Amministrazione è chiara e già espressa nella delibera di Giunta del 21 marzo scorso, di dare attuazione al Piano di accoglienza nazionale del ministero dell'Interno, la clausola di salvaguardia applicabile ai Comuni che si rendono proattivi all'accoglienza dello SPRAR offre la possibilità di essere consultati, dalla Prefettura, prima dell'insediamento di nuovi centri che debbono essere aperti invece nei territori che non abbiano aderito.
Per questa ragione il Comune si è reso promotore di un progetto metropolitano di ampliamento dello SPRAR e di consolidamento, preciso che non sono 3.000 posti nuovi ma si tratta della trasformazione di circa 1.000 CAS già esistenti nel sistema dello SPRAR, lo dico in maniera oggettiva, al di là delle plurali opinioni sul tema dell'accoglienza, si tratta di avere più strumenti che lo SPRAR dà in termini di integrazione di queste persone, rispetto al sistema dei CAS che rispondendo alla primissima emergenza, sono costruiti sul meccanismo del vitto e dell'alloggio, e null'altro.
Questa è l'intenzione del Comune, anche in un'ottica metropolitana, con questi numeri il territorio metropolitano risponde ai suoi obblighi contenuti nel Piano nazionale triennale. Ciò non toglie che saranno infine i fluissi di arrivo che determineranno la necessità di accoglienza, non solo sul territorio cittadino ma sull'intero territorio nazionale. Non stiamo parlando di flussi programmati, ma di una organizzazione sulla base ipotizzata di arrivi ma che dovrà tenere conto di quella che è realtà.
Il Sindaco ha sottolineato che sicuramente l'Hub di via Mattei, che ha rappresentato per il sistema dell'accoglienza bolognese e regionale l'ancora di salvezza rispetto ad arrivi così copiosi che ci hanno consentito di fare un percorso che ha previsto lo screening sanitario, le identificazioni a differenza di altri territori nazionali il cui arrivo dei migranti, e lo scambio, avviene in parcheggi di autogrill tra il pullman che li porta dai porti di arrivo, ai pullman che li prendono in carico verso i territori di accoglienza... il nostro modello è diverso. Certamente quell'Hub, per la capienza e la pressione che c'è nell'accoglienza non basta più. Quindi il Sindaco ha fatto bene a porre il tema al ministro dell'Interno della necessità di un'esperienza analoga che si sviluppi su un altro territorio regionale che possa svolgere ancora questa funzione di primissima accoglienza che consente di dare anche i tempi ai territori. Un tempo per poi organizzare l'accoglienza successiva, sia che sia fatta coi CAS che attraverso la rete dello SPRAR come abbiamo intenzione di fare nel territorio metropolitano di Bologna”.

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:37
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