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Question Time, chiarimenti sulle strutture per l'emergenza abitativa

L'assessore alla Casa e all'Emergenza abitativa, Virginia Gieri, ha risposto alle domande d'attualità delle consigliere Lucia Borgonzoni e Paola Francesca Scarano (Lega nord) sul futuro delle strutture in uso per l'emergenza abitativa.Domanda ...

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L'assessore alla Casa e all'Emergenza abitativa, Virginia Gieri, ha risposto alle domande d'attualità delle consigliere Lucia Borgonzoni e Paola Francesca Scarano (Lega nord) sul futuro delle strutture in uso per l'emergenza abitativa.

Domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni
"Vista l'emergenza abitativa, se si ha intenzione di mettere mano al regolamento che norma l'accesso alle case popolari al fine di trovare equità e non trovarci in situazioni in cui i poveri restano fuori e chi può permettersi un canone calmierato è dentro. Se si può ipotizzare la quantità di case popolari che l'amministrazione quest'anno riuscirà ad assegnare, ricollocare".

Domanda d'attualità della consigliera Scarano
"Alla luce dell'articolo di stampa, su il Carlino Bologna del 2 marzo, chiedo al Sindaco e alla Giunta maggiori dettagli relativi ad una scelta politica su una tematica così ampia e complessa; se si ha un'idea delle strutture che resteranno attive per l'emergenza abitativa; se relativamente alla struttura di via Battistelli, osteggiata da residenti e commercianti della zona, si valutino anche altre soluzioni (trattative private ad esempio) in caso di aste deserte oltre alla garanzia di non riutilizzare quegli spazi per l'emergenza abitativa".

Risposta dell'assessore Gieri
"La stampa, devo dire, questa volta ha fatto un buon lavoro, ha reso conto della ratio complessiva dell'intervento che stiamo mettendo in campo che è solo una parte degli interventi che stiamo realizzando per l'emergenza abitativa. Da quando mi sono insediata, avendo a disposizione anche la delega della Casa, siamo riusciti a recuperare alla fruizione dei nuclei in lista per l'emergenza abitativa tra i 20 e i 40 appartamenti che erano non utilizzati per ragioni di normativa o perché non accettati dagli assegnatari ed erano quindi fermi, di proprietà comunale gestiti da Acer. Abbiamo così implementato la risposta a questo bisogno.
Però ci siamo trovati nella condizione di essere a compimento di un percorso, che vede gli alloggi di transizione dati in concessione ai nuclei per due anni, e questi due anni stavano scadendo per molti nuclei che abbiamo nelle nostre strutture. Era necessario fare un passo avanti, perché sono molto convinta che bisogna scommettere sull'autonomia di questi nuclei, ed essere assolutamente rispettosi dei tempi, ma rigidi nel rispetto delle regole, e quindi abbiamo pensato che fosse opportuno alla fine dei due anni di percorso assegnare a questi nuclei, a determinate condizioni, anche il punteggio che avrebbero le persone che hanno uno sfratto in essere. Voglio che sia chiaro perché questo è un passaggio che sulla stampa non è stato sufficientemente rappresentato, è evidente che i nuclei di cui stiamo parlando sono già valutati dai servizi sociali e proprio per la composizione del nucleo e per il bisogno che attestano hanno tutte le condizioni per accedere all'edilizia pubblica. Quindi è stata fatta una richiesta, sono in graduatoria e sono già in lista, non è una lista alternativa. Vengono concessi a fine dei due anni di transizioni i sei punti che vengono concessi a qualsiasi altro nucleo che è all'interno della lista ERP se c'è uno sfratto in corso. Questo consente di movimentare la lista, di concretizzare davvero un percorso di uscita, in un certo senso consente di fotografare con equità il bisogno vero, ma abbiamo posto delle condizioni, perché noi chiediamo veramente che bisogna scommettere nella buona fede, nella volontà di autonomia dei nuclei e nella risposta al bisogno. Abbiamo detto che questo punteggio sarà assegnato a quei nuclei che hanno concluso i due anni, quindi c'è stato tutto il tempo di valutare la concretezza del loro bisogno, si sono messi in gioco hanno firmato un patto con i servizi sociali, quindi rispettano tutte le regole che questo comporta e sono in ordine anche con i pagamenti delle quote che devono essere corrisposte in tutti i nostro alloggi di transizione.
Guardate, abbiamo fatto delle stime e ci abbiamo pensato molto prima di fare questo passo, perché è un piccolo segnale ma è importante, molto richiesto dai nostri operatori sociali e dei servizi, perché è proprio nato dall'osservazione della realtà e di quello che può servire. Ne valuteremo gli effetti e siamo convinti che la capacità di costruire un sistema fluido che scommetta anche sulle capacità di autonomia dei nuclei, ci consente anche di essere più rigorosi con coloro che invece questi patti non intendono firmarli, oppure hanno dei motivi che non sono legati ad uno stato fisico drammatico che non consente loro di ottemperare ai pagamenti. E scommettere sulla buona volontà ed il rispetto reciproco tra istituzione e nucleo richiedente e quando parlo di istituzione parlo dei bolognesi tutti, che chiedono di avere regole chiare. Noi su questa cosa scommettiamo molto e ne parleremo ancora perché nella domanda si parlava di revisione del Regolamento per ragionare nell'ottica di una fotografia ancora più inerente alla città che cambia. La delibera regionale Gualmini ci obbligherà, ma per me non è un obbligo, ma un momento molto importante di formazione delle proposte politiche, a rivederlo il Regolamento. I punteggi sono dentro l'allegato e quindi non era necessitato l'iter all'interno del Consiglio comunale, quindi rivedremo il Regolamente, probabilmente a luglio, ma sicuramente una discussione su altre proposte e altre necessità di modifica la metteremo in campo.

Rispondo più puntualmente ad altre domande, per quanto riguarda la domanda della consigliera Borgonzoni sulla possibilità di ipotizzare la quantità di case popolari, vi do una buona notizia, nel senso che da subito nel programma di mandato l'assegnazione è assolutamente la priorità, l'abbiamo condivisa con il nuovo presidente con cui ci incontriamo molto frequentemente e oggi il dato di Acer è molto interessante. Acer Bologna ha stimato di poter assegnare ragionevolmente nel corso del 2017, 350-400 alloggi da graduatoria ERP, e 125 alloggi per esigenze di mobilità e ricollocazione. Le previsioni sono buone, anche se ovviamente condizionate dall'esito delle verifiche dei requisiti, che avviene dopo l'assegnazione.
Le modifiche apportate al Regolamento comunale di assegnazione e gestione di alloggi ERP del Comune rappresentano quindi un segnale positivo anche per la celerità delle assegnazioni. Acer Bologna ha inoltre potenziato l'ufficio casa in modo da accelerare i tempi e procedere più velocemente alle assegnazioni.

Per quanto riguarda invece le altre domande della consigliera Scarano, riguardante le strutture che rimarranno attive per l'emergenza abitativa, ribadisco che noi siamo molto convinti che l'autonomia dei nuclei si manifesti meglio e realizzi con un alloggio individuale, ma avremo comunque bisogno di alcune strutture di proprietà comunale e quindi sono a confermare che Roncaglio, Battiferro e il VIS (al Pilastro) saranno strutture che rimarranno in dotazione dell'emergenza e transizione abitativa, mentre il Galaxy, come abbiamo detto e ribadisco, sarà superato. Analogamente Battistelli, con dei tempi che sono un po' diversi.
Il terzo punto era proprio su Battistelli, rispetto al quale il settore Patrimonio che ha in mano la pratica da un punto di vista tecnico, che dice quanto segue: 'Il Comune di Bologna ha avanzato già l'anno scorso, nel corso di un'assemblea condominiale, la proposta di destinare via Battistelli all'alienazione. Per dare corso a questa attività è necessario ottenere dal condominio l'apertura di porte su vani scala condominiali, in modo che l'unica grande unità immobiliare che a ragione della sua dimensione non è appetibile per alcuna destinazione d'uso, possa essere trasformata in 12 appartamenti.
Per ottenere questa autorizzazione in una situazione di parziale ostilità del condominio, il Comune di Bologna ha avanzato alcune proposte ed offerto alcune garanzie procedimentali. Ha inserito l'alienazione nel Piano delle alienazioni 2017 che è stato approvato dal Consiglio comunale ed ha inserito nel Piano investimenti fra le opere da finanziare i costi degli interventi tesi a suddividere l'unica grande unità immobiliare in 12 appartamenti. Si era oltre tutto impegnato in questo primo incontro al rilascio dell'immobile al 31 dicembre 2016. Quindi noi abbiamo fatto la nostra parte. Purtroppo in data 15 novembre, con nota dell'avvocato Giuseppe Romeo, per conto di alcuni condomini, ha ritenuto la proposta priva delle sufficienti garanzie per concedere al Comune la proprietà pro quota delle aree condominiali necessarie all'apertura delle porte. Quindi il settore Edilizia e patrimonio non ha, ad oggi, motivi per richiedere al settore Benessere di comunità che ha adibito all'uso che sappiamo quella struttura. Sono sostanzialmente a ribadire che l'intenzione dell'amministrazione è quella di procedere davvero all'alienazione e spero e mi auguro che con i condomini sia possibile al più presto trovare un accordo che ci consenta di procedere in tal senso. Quando questo sarà fatto, noi ovviamente libereremo la struttura dai nuclei che attualmente ci sono, ricollocandoli a seconda del bisogno nelle altre strutture".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:36
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