Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti sulle strutture destinate all'accoglienza

L'assessore al Welfare, Luca Rizzo Nervo, ha risposto alle domande d'attualità delle consigliere Lucia Borgonzoni e Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulle strutture destinate all'accoglienza di migranti e richiedenti asilo.Domanda d'attuali...

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L'assessore al Welfare, Luca Rizzo Nervo, ha risposto alle domande d'attualità delle consigliere Lucia Borgonzoni e Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulle strutture destinate all'accoglienza di migranti e richiedenti asilo.

Domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni
"Alla luce del 'nuovo bando' della Prefettura e della ricerca di nuove strutture d'accoglienza, che vede in campo il nostro comune, sia in quella per adulti, che in quella minorenni. Sono a chiedere alla Giunta quanto ancora sarà politicamente accettabile togliere risorse e strutture della città e di conseguenza spazi e fondi per il welfare bolognese, che a causa della crisi e delle "nuove povertà" ne avrebbe bisogno e utilizzare le stesse per continuare ad accogliere anche se ormai abbiamo superato la quota spettante (2.5X1000). Se non ritiene che luoghi come Villa Aldini (ora in gestione alla cooperativa Camelot) andrebbero riqualificati come bene e patrimonio collettivo di tutti i cittadini e non trasformati in centri accoglienza e se non ritenga che sia inammissibile pensare che dei bolognesi in difficoltà dormano in luoghi di fortuna o auto e al contempo edifici di nostra proprietà vengano destinati all'accoglienza dei richiedenti".

Domanda d'attualità della consigliera Scarano
"Alla luce dell'articolo di stampa, chiedo al Sindaco e alla Giunta quale sia la posizione del Comune di Bologna a riguardo;
se non sia il caso, a tal proposito, di liberare il prestigioso complesso Villa Aldini (sia il più recente padiglione al civico 35 che la Villa al civico 37) per avviare una opportuna azione di riqualificazione e valorizzazione di un patrimonio storico ed architettonico, sito in una delle cornici più belle della nostra collina a ridosso del centro cittadino".

Risposta dell'assessore Rizzo Nervo
"La domanda mi consente di provare a fare ulteriore chiarezza sia sulle novità, sull'evoluzione del sistema di accoglienza nazionale italiano dentro il quale il Comune di Bologna è inserito e dentro il quale poi si va a comprendere meglio anche il senso dell'ultimo bando della Prefettura e di un lavoro che in sede nazionale e poi ovviamente con un riverbero locale, l'Anci nazionale, il MInistero degli Interni stanno realizzando per rafforzare il sistema dell'accoglienza e per diffonderlo rispetto agli attuali 2500 comuni che ne sono protagonisti rispetto alla totalità dei comuni italiani che, come è noto, sono oltre 8000.
Un piano che è stato sottoscritto alla fine del 2016 tra l'Anci e il Ministero dell'Interno che ha previsto varie novità, la prima importante di cui ho già avuto modo di dare conto è la conferma della previsione di un bonus di riconoscimento a questi 2500 comuni italiani che sono stati protagonisti in questi 2 anni e mezzo di questo sistema di accoglienza e quindi la definizione di un bonus da 500 euro per ogni migrante che è stato accolto nella nostra città e nella nostra area metropolitana, peraltro in questi giorni è stato chiarito - su richiesta dell'Anci - come queste risorse che per Bologna vogliono dire circa, complessivamente intese tra i posti casa, i posti Sprar, circa 1000 posti e quindi circa 500 mila euro, e per l'intero sistema dell'area metropolitana circa un milione di euro è stato chiarito che non saranno sottoposti a nessun vincolo di utilizzo e quindi potranno essere programmati per le diverse attività e non quindi solo quelle riferite ai migranti delle nostre città.
Il secondo elemento è quello della distribuzione, viene cioè ridefinita una ripartizione fra i diversi comuni con l'obiettivo di equilibrare il peso dell'accoglienza. Una distribuzione che vede su una base di 200 mila accoglienze previste, tre posti ogni 1000 abitanti per la generalità dei comuni, per i comuni fino a 2000 abitanti invece hanno un numero fisso di 6 migranti ognuno e i couni sede della città metropolitana (quindi anche il comune di Bologna) con una quota di due posti ogni mille abitanti.
Un accordo che prevede un progressivo e sostanziale passaggio dal sistema dell'emergenza a quello costruito sui CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) al sistema dello Sprar che invece è il sistema gestito dalla rete degli enti locali proprio per migliorare la capacità di programmazione pur dovendo far fronte come noto a momenti di particolare intensità del fenomeno.
Il bando pubblicato dalla Prefettura di Bologna il 7 Febbraio 2017 e che ha come oggetto "Servizio di accoglienza ed assistenza di cittadini stranieri extracomunitari richiedenti la protezione internazionale presso strutture private ubicate nella provincia di Bologna” si è mosso nella logica di assicurare, tendenzialmente, una distribuzione equilibrata dei richiedenti protezione internazionale sull’intero territorio di competenza della Prefettura di Bologna, secondo le indicazioni fornite dal Ministero dell’Interno, in relazione ai criteri contenuti nel nuovo piano di distribuzione condiviso con l’A.N.C.I.
Ciò che al momento ha destato qualche preoccupazione e che quindi sarà necessario chiarire con qualche confronto che per altro è sempre aperto con la Prefettura è che questo bando prevede la realizzazione di posti CAS e ribadisce il sistema di natura straordinaria e di natura emergenziale anche a fronte di un lavoro che gli enti locali di quest'area metropolitana stanno e stavano svolgendo, teso a definire un bando metropolitano per l'attivazione di posti Sprar, ovviamente in un confronto che attendevamo di realizzare con la Prefettura, per far transitare una serie di esperienze di CAS invece all'interno del sistema Sprar e anche prevedendo, in una progettualità metropolitana, una capacità di rispondere complessivamente a quello che è il bisogno ma anche prevedendo eventualmente, fra comune e comune, fra territorio e territorio, dei meccanismi anche di solidarietà e anche di compensazione.
Ovviamente oggi siamo di fronte a una situazione diversa, è stato fatto un bando suddiviso in due lotti territoriali divisi: uno riguarda il Distretto del Comune di BOLOGNA per 453 posti di accoglienza e uno invece per 1922 posti complessivi per gli altri distretti socio-sanitari della provincia di Bologna.
Ci tengo anche rispetto a questi dati a segnalare come si tratti, nella maggior parte dei casi, di una conferma dei posti fin qui aperti, non sono posti che si vanno nella gran parte ad aggiungere, solo in una minima quota, ma sono posti che erano arrivati a naturale scadenza e che, in previsione del prosieguo di questo che ripeto non ha più nulla di emergenziale ma è un dato strutturale, con cui dobbiamo fare i conti, la necessità di confermare non attraverso proroghe ma appunto con un nuovo bando quei posti in un sistema che va visto in confronto ai posti CAS che sono attualmente su tutta la città metropolitana sono 1260, di cui 539 sul territorio di Bologna e 721 sul restante territorio della Città metropolitana.
Si tratta quindi di una importante operazione di riequilibrio, perché se è vero che il bando amplia notevolmente il numero dei posti complessivi, su Bologna città invece la previsione è in diminuzione, 453 a fronte degli attuali 539 posti attivati e certamente partendo da una necessità di redistribuzione della accoglienza.
Per noi era importante - ripeto - provare a realizzare quell'equilibrio e siamo ancora nella disponibilità di realizzarlo attraverso una progettualità Sprar e credo quindi che le prossime settimane dovranno essere quelle di un confronto e di una maggiore comprensione di questa scelta.
Sulla questione invece dei minori stranieri non accompagnati e Villa Aldini ho già detto le volte scorse, non ne ho fatto segreto, che siamo di fronte a un dato di forte crescita dei minori stranieri non accompagnati sul nostro territorio dai 270 del 2015 ai 1044 del 2016, rispetto ai quali ci tengo a precisare quelle che sono le responsabilità di ognuno.
Al Comune di Bologna spetta, in quanto a minori non accompagnati, un obbligo di legge che è un obbligo di tutela e nella fattispecie mi riguarda personalmente come tutore di questi minori, sia stranieri che non stranieri non accompagnati sulla base della nomina e dell'indicazione del giudice tutelare.
Spetta invece alle Forze dell'Ordine, che sono le uniche che hanno la facoltà di farlo, la verifica dell'età di questi minori. Sappiamo essere questo un tema molto delicato, molto delicato anche perché i sistemi di verifica hanno un margine di errore che ovviamente spesso contempla un'età che è inferiore ai 18 e superiore ai 18 ma certamente - è più volte capitata l'esigenza di provvedere in maniera rapida e risoluta a queste verifiche e certamente è anche per noi fondamentale per garantire il tournover necessario a fronte di una così forte pressione nei posti dedicati.
Per quanto riguarda l'utilizzo della casa del custode di Villa Aldini e di Villa Aldini nel suo complesso, stiamo aprendo le accoglienze, dove abbiamo possibilità di utilizzo di strutture. Si tratta di utilizzi che possono avere un carattere temporaneo ed eventualmente spostati, previa ricerca di altri spazi, in relazione al possibile sviluppo di progettualità diverse sulla struttura di Villa Aldini, non lo escludiamo ovviamente.
Oggi quella è una soluzione che si è dimostrata funzionale rispetto a un'esigenza, ma ci confronteremo anche nei prossimi mesi su Villa Aldini, sul suo utilizzo e ovviamente ci confronteremo anche su altre possibilità. Quando si cita l'opportunità di andare in altre strutture che ci sono e sono disponibili questa dichiarazione porta con se' anche la responsabilità di provare a capire in quali condizioni di immediata attivazione, su questo noi siamo anche aperti ai consigli e alle indicazioni. Certamente Villa Aldini non è stata una scelta di impegnare un pezzo di patrimonio comunale per privarlo ad altri usi ma una scelta attuata per rispondere alla necessità, che in quel momento si realizzava efficacemente in quella struttura, di dare una risposta - come spesso capita nella rapidità, nella necessità di rapidità dei tempi di realizzazione e attivazione - ad un'esigenza che si è presentata.
Abbiamo infatti sondato anche altre soluzioni che abbiamo sondato con attenzione ma non ce ne erano altre disponibili, ovviamente apprezziamo suggerimenti. Questo è il quadro in cui ci muoviamo e questi sono gli elementi di novità e di relazione con la Prefettura che - ripeto - rispetto al bando, all'evoluzione del sistema e rispetto anche al peso che il bando distribuisce sull'intero sistema metropolitano dovrà essere oggetto di confronto e di relazione nelle prossime settimane"

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:36
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