Question Time, chiarimenti sulle politiche sanitarie che intende mettere in campo il nuovo assessore a Sanità e Welfare
L'assessore alla Sanità e Welfare Giuliano Barigazzi ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord), sulle politiche sanitarie che intende mettere in campo ...
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L'assessore alla Sanità e Welfare Giuliano Barigazzi ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord), sulle politiche sanitarie che intende mettere in campo il nuovo assessore.
La domanda della consigliera Cocconcelli
"Da politico navigato qual è, l'ex assessore provinciale alla Sanità Giuliano Barigazzi, avrà sicuramente già in mente un piano strategico sulla sanità cittadina e metropolitana. Chiedo al neo assessore Barigazzi quali siano le prime tre priorità, in ambito sanitario, che intende affrontare e se subentrerà nella carica che era dell'ex assessore Rizzo Nervo in sede di CTSS".
La risposta dell'assessore Barigazzi
"Ne approfitto pochi secondi per ringraziare tutti degli auguri che mi avete fatto. Sono molto contento di essere qui, nel Consiglio comunale di Bologna. Io ho una lunga frequentazione di consigli comunali perché ho fatto il sindaco e poi l'assessore in Provincia qui a Bologna, quindi ne ho massimo rispetto e cercherò, al meglio delle mie competenze e capacità, di essere presente e di dialogare con tutti i consiglieri che vorranno interloquire. Questo è stato un po' uno stile che mi ha caratterizzato nei miei precedenti incarichi, quindi vorrei riproporlo qui con voi, perché per me è un grande onore ricoprire questo ruolo nel Comune di Bologna.
Detto questo, dal momento che lei ha proposto delle macro questioni, vado avanti a risponderle, ma sarò anche molto interessato a dibatterne con lei. Su alcuni punti, tra l'altro, sono assolutamente d'accordo con lei, in primis il fatto che la sanità è universale e universalistica in Italia, a questo proposito l'allargamento dei LEA, Livelli essenziali di assistenza decisi dal Governo e dal Ministro alla Sanità va proprio in questo senso, su questo punto quindi vado liscio, perché sono perfettamente d'accordo con lei.
Sto sulle domande che lei mi aveva posto per iscritto, e le voglio dire alcune cose: sicuramente io mi auguro - e di questo ne abbiamo già discusso con il Sindaco - di poter continuare ad avere la carica in sede di CTSS ed è quello che chiederemo alla Conferenza, poi saranno i colleghi sindaci che decideranno, votando così come hanno fatto a suo tempo con il mio predecessore Luca Rizzo Nervo. Diciamo che io, più che delle priorità, do tre obiettivi, poi avremo anche altre occasioni, nelle commissioni o in altre sedi, perché qui il tempo è un po' stringato, di discutere a lungo sui temi della sanità e del sociale che sono molto collegati.
Il primo è che sicuramente mi dedicherò alla definizione del sistema territoriale metropolitano sanitario, tant'è vero che lei ha parlato di ospedali e la rete ospedaliera, io credo, sia ormai abbastanza definita, non abbiamo bisogno di tagli di posti letto, anche se, incidentalmente, ricordo al consiglio che ormai la misura dei posti letto in un ospedale non è la misura della sua qualità; è ormai una concezione vecchia quella che dice che la misura della qualità di un ospedale si misura con i suoi posti letto. Dico, naturalmente, che ci vogliono determinati posti letto per definire certi tipi di ospedale come degli hub, etc, però, sempre di meno, dovremo parlare di posti letto, sempre di più dovremo parlare di reti di integrazione tra sociale e sanitario, di integrazione tra l'assistenza ospedaliera e l'assistenza territoriale sanitaria. Noi abbiamo un piano importante da portare a Bologna e nell'area metropolitana, che è quello che definisce appunto l'organizzazione delle cure primarie e dell'assistenza sanitaria territoriale: le Case della Salute e tutto ciò che è territoriale. E' fondamentale, proprio per mantenere gli ospedali in quella veste che lei diceva.
L'ospedale è di qualità se fa l'ospedale, se fa cose improprie che possono essere fatte per il cittadino a livello territoriale, il sistema funziona, si rende sostenibile ed è di qualità in ognuna delle sue parti. Naturalmente adesso sto esprimendo concetti generali senza andare nello specifico, e questo è un obiettivo. Questo si colloca all'interno di quell'accordo che è stato fatto per lo studio di un assetto generale pre-aziende che è stato ricordato sui giornali, a questo proposito io ho subito dichiarato di volerci entrare, anche nella parte tecnica. Sarà poi presentata una parte in Conferenza e credo che se ne discuterà sopratutto in questo consiglio comunale perché lì c'è un'idea di integrazione delle reti e delle competenze.
A questo proposito, lei ha perfettamente ragione, il personale sanitario e non, che sta dentro le aziende di qualsiasi livello, oggi, è il capitale umano vero che noi abbiamo, in questa regione e in questa città ed è su questo che dobbiamo investire. Io credo che non ci sono all'orizzonte tagli, anzi, dobbiamo fare una politica, sempre più, di formazione e di investimento sul personale, quindi sicuramente quest'altro pezzo è un pezzo importante che dovremo discutere perché l'unione delle competenze cliniche, di ciò che facciamo già al Policlinico Sant'Orsola, all'Asl, al Rizzoli e negli ospedali della provincia, occorre farla diventare una rete compiuta, quale già è, in parte, e in questo significa fare salti di qualità notevolissimi.
Terzo, dedicarsi ad alcuni temi che sono quelli dell'accesso, della semplificazione delle procedure e dei percorsi di prese in carico delle persone, sopratutto in due anni, quello della cronicità e della fragilità è assolutamente indispensabile. Siamo una delle regioni più vecchie d'Italia, con l'incidenza della popolazione anziana più alta d'Italia, quindi questo tema della fragilità e della cronicità, ma anche della prevenzione, della non autosufficienza, sarà uno dei temi che devono trovare all'interno di queste due grandi aree che dicevo prima, delle realizzazioni concrete, dei progetti innovativi, e credo che abbiamo tutte le condizioni per poterlo fare, anche coinvolgendo tutte le associazioni e gli stakeholders che ci sono in campo sanitario, quindi, non solo rivolta all'interno dell'organizzazione, ma anche aprirsi alla città e alle idee che ci possono essere".