Question Time, chiarimenti sulle liste d'attesa per le scuole primarie
La vicesindaco Marilena Pillati ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Francesco Sassone (Forza Italia) ed Elena Foresti (Movimento 5 Stelle) sulle liste d'attesa per le scuole primarie.Domanda d'attualità del consigliere ...
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La vicesindaco Marilena Pillati ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Francesco Sassone (Forza Italia) ed Elena Foresti (Movimento 5 Stelle) sulle liste d'attesa per le scuole primarie.
Domanda d'attualità del consigliere Sassone
"Con riferimento al tema lista d'attesa scuole elementari, come da articolo di stampa in allegato alla presente, chiede al Signor Sindaco il proprio pensiero politico in merito e per quale motivo non si sia preventivata e risolta nei tempi opportuni una situazione prevedibile, considerando anche l'ondata delle nascite nel 2011".
Domanda d'attualità della consigliera Foresti
"Visti gli articoli apparsi sulla stampa in merito al sorteggio effettuato per assegnare i posti disponibili alle scuole elementari del quartiere Porto Saragozza.
Premesso che: è emerso il malcontento e la rabbia dei genitori per questa modalità operativa; il Preside dell'IC8 ad un incontro con i genitori durante il sorteggio per scegliere i bambini che frequenteranno le scuole primarie a tempo pieno del quartiere Porto/Saragozza ha evidenziato la possibilità di aprire una nuova classe nella scuola Avogli con il via libera del Comune e dell'Ufficio Scolastico Regionale;
pone la seguente domanda di attualità:
per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta su questo delicato tema;
per sapere come l'Amministrazione intenda agire per risolvere questo problema e se il Sindaco abbia intenzione di accogliere la proposta di aprire una classe in più alle scuole Avogli;
per sapere se il Comune abbia fatto, nello scorso mandato, proiezioni corrette sulle nuove nascite e le nuove richieste di iscrizione nelle scuole cittadine".
Risposta dell'assessore Pillati
"Gentili consiglieri,
le vostre domande in merito alla situazione delle iscrizioni nel quartiere Porto-Saragozza, di cui si è molto parlato in questi giorni, mi consentono di fare chiarezza sia sulla questione delle previsioni e delle proiezioni della popolazione scolastica e dunque della programmazione dell’offerta, ma anche di chiarire il ruoli e le responsabiltà dell'Amministrazione comunale.
Il Comune di Bologna, sono certa che lo sapete bene, all'interno dell'Area Programmazione, Controlli e Statistica, dispone di un Ufficio di Statistica che produce, elabora, analizza e diffonde dati statistici demografici, sociali, economici ed ambientali, che sono disponibili anche sul sito Iperbole in un'area dedicata.
È questo stesso ufficio a mettere a disposizione di tutti noi le proiezioni della distribuzione per età della popolazione e, dunque, degli utenti potenziali dei vari ordini di scuola a una certa data. Proiezioni che vengono via via aggiornate e corrette per tener conto dei flussi in ingresso e in uscita dalla nostra città, oltre che dei flussi interni allo stesso territorio comunale da un Quartiere all'altro, ed è sulla base di queste proiezioni, correttamente calcolate dall'Ufficio di Statistica che l'Amministrazione è in grado di programmare l'offerta di scuola.
Da tempo, lo voglio sottolineare, si sapeva che nel quartiere Porto-Saragozza si sarebbe avuto un sensibile incremento di domanda verso la scuola primaria per l'anno scolastico 2017/2018. Non è una sorpresa.
Come avviene ogni anno, si è lavorato preventivamente insieme ai Quartieri, per mettere in campo l’offerta adeguata alla domanda potenziale, individuando, dove era possibile prevederlo, l'apertura di classi aggiuntive rispetto all'anno scolastico attualmente in corso. Questo si fa sempre, in tutti i territori laddove si prevede un incremento di domande rispetto all'anno precedente. Il quartiere Porto-Saragozza è stato uno dei territori in cui si è lavorato di più in questa direzione, mettendo in campo più soluzioni in grado di corrispondere alla domanda; soluzioni che sono state ampiamente discusse nell'autunno scorso con i dirigenti scolastici interessati. Quindi la disponibilità dell'offerta era già stata messa nella discussione con i dirigenti scolastici.
Si è tenuto conto ovviamente di tutti gli spazi disponibili sul territorio ma anche delle valutazioni portate dai dirigenti scolastici. In questo modo si sono individuate le possibili risposte per corrispondere all'incremento della popolazione scolastica. Diverse le soluzioni: intanto si era prevista la possibilità di aprire una prima in più rispetto all'anno precedente nella scuola primaria Guidi; una maggiore disponibilità di posti per i bambini del territorio alle scuole Longhena; una maggiore disponibilità di classi anche all'interno dell'Istituto Comprensivo 8, alle scuole Manzolini e, su proposta del dirigente scolastico, alle Armandi Avogli.
È stato, dunque, predisposto questo piano per far corrispondere ampiamente i numeri dell'offerta a quelli della domanda potenziale.
La scelta definitiva di quali tra queste soluzioni mettere concretamente in campo non poteva che essere successiva al momento delle iscrizioni per verificare come realmente si sarebbe orientata la domanda, per comprendere per esempio se fosse più opportuna una classe in più dentro o fuori porta.
Insomma noi abbiamo fatto la nostra parte in termini di programmazione dell'offerta e il Quartiere ha più volte incontrato le scuole - in particolare l'Istituto Comprensivo 8 - per discutere delle possibili soluzioni.
La situazione quindi non solo era ben nota a noi ma anche ai dirigenti scolastici molto prima dell’apertura delle iscrizioni e anche molto prima degli open day, che sono le occasioni in cui tutte le scuole presentano alle famiglie la propria offerta qualitativa e anche quantitativa, e sono quelle le occasioni in cui dare informazioni alle famiglie e consentire loro di orientare in modo consapevole la loro domanda.
Il problema non è, dunque, un'offerta insufficiente su quella parte del territorio: il vero problema è il tempo scuola, perché le nuove classi, in qualunque scuola vengano aperte, anche se è una scuola che ha solo sezioni a tempo pieno, possono essere attivate a tempo normale - adesso si chiama tempo normale, non si chiama più modulo - che prevede un organico assegnato per coprire 27 ore. Come ha chiarito lo stesso dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, il dottor Schiavone, il numero complessivo di classi a tempo pieno è bloccato da una norma, introdotta alcuni anni fa dal Ministro Gelmini, che ha stabilito un tetto al numero di classi a tempo pieno. C'è quindi un numero complessivo stabilito per il territorio metropolitano bolognese e dunque solo a fronte di una classe a tempo pieno che chiude se ne può aprire una nuova.
Quello che alcuni dirigenti in altre occasioni hanno scelto di fare, di fronte a classi a tempo normale, quindi con 27 ore di organico assegnato, è stato di aumentare le ore del tempo normale utilizzando le ore di compresenza a disposizione del tempo pieno. E' una opportunità ma è una scelta che compete all'autonomia della scuola, come compete all'autonomia della scuola, e in particolare al Consiglio di Istituto, stabilire i criteri. Quindi l'introduzione tra i criteri del sorteggio – quella che i giornali hanno chiamato 'lotteria' - è una scelta del Consiglio di Istituto che, anziché definire altri criteri con cui stabilire l'assegnazione o meno al tempo desiderato, in assenza del numero sufficiente di classi col tempo richiesto dalle famiglie, sceglie il sorteggio. Quindi la scelta del sorteggio viene fatta all'interno del Consiglio di Istituto.
Se di lista di attesa si vuole parlare questa va riferita alle classi a tempo pieno di quel territorio. Lo dimostra il fatto che a fronte di una concentrazione delle domande sulle classi a tempo pieno, alle scuole Bombicci, le classi a tempo normale hanno ancora circa 20 posti disponibili.
La tensione di questi giorni di molti genitori, che io comprendo davvero, è dovuta all'essere stati esclusi dal tempo pieno. Il fatto che questo sia avvenuto attraverso il sorteggio, un meccanismo che affida la scelta al solo effetto della casualità è ancora più difficile da accettare, perché magari le famiglie escluse sono convinte di averne bisogno più di altre senza avere avuto la possibilità di metterlo in evidenza.
Ma, lo voglio sottolineare, così come non è il Comune di Bologna che può decidere di aumentare le classi a tempo pieno attive nella nostra città, non è il Comune di Bologna che decide i criteri per gestire le maggiori domande di tempo pieno rispetto all’offerta.
Ciò detto, continueremo a tenere monitorata la situazione nel Quartiere Porto-Saragozza come negli altri Quartieri, mettendo a disposizione delle scuole tutto il supporto possibile e contando che venga fatto ogni sforzo per ampliare il più possibile il tempo scuola delle nuove classi che saranno attivate. Tenuto conto, come ho già detto, che il tempo pieno non può essere aumentato, l’Amministrazione Statale avrà però la possibilità di valutare nei prossimi mesi se, spostandosi gli equilibri nella città, si possono per esempio far convergere classi a tempo pieno da territori della città che hanno registrato un calo della domanda e quindi la necessità di ridurre l'offerta, verso i territori che, come a Porto-Saragozza, hanno invece registrato un aumento della domanda e dove quindi potrebbe essere indirizzata una sezione a tempo pieno".