Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti sull'alternanza scuola-lavoro

La Vicesindaco con delega alla Scuola, Marilena Pillati, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Federico Martelloni (Coalizione civica) sull'alternanza scuola-lavoro. Domanda d'attualità del consigliere Martelloni "Viste l...

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La Vicesindaco con delega alla Scuola, Marilena Pillati, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Federico Martelloni (Coalizione civica) sull'alternanza scuola-lavoro.

Domanda d'attualità del consigliere Martelloni
"Viste le notizie relative all'utilizzo dello strumento della "alternanza scuola lavoro", anche in maniera consistente come nel caso di FICO struttura nella quale si annunciano 300.000;
vista la mobilitazione prevista per venerdì 13 ottobre indetta da molte associazioni studentesche sulla natura di questo strumento e sulle sue modalità di utilizzo;
chiede al Sindaco e alla Giunta:
che valutazione diano dell'utilizzo, come detto anche consistente, di questo strumento;
se l'Amministrazione Comunale svolga o pensi di svolgere un qualche ruolo di monitoraggio dello svolgimento dei tirocini formativi, quando questi si svolgano presso strutture alla cui realizzazione il Comune ha fortemente contribuito e che vedono il coinvolgimento di istituzioni pubbliche come l'Università di Bologna;
se siano al corrente della mobilitazione in corso da parte delle associazioni studentesche, se ne conoscano i contenuti e le rivendicazioni e in tal caso che valutazione ne diano".

Risposta della Vicesindaco Marilena Pillati
"Gentile Consigliere, per rispondere alla sua domanda credo sia necessario chiarire preliminarmente cos'è l'alternanza scuola lavoro. Volevo ricordarle che in realtà l'alternanza scuola-lavoro entra nel nostro sistema formativo nel 2003 con la legge n.53, quindi prima del 2005, che all’articolo 4 prevede, per gli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età, la possibilità di realizzare i corsi del secondo ciclo in alternanza scuola-lavoro, come modalità di realizzazione del percorso formativo progettata, attuata e valutata dall'istituzione scolastica in collaborazione con le imprese o con enti, pubblici e privati, disponibili ovviamente a collaborare su questi percorsi Il ruolo dell’alternanza è stato successivamente consolidato con diversi regolamenti e direttive, ma è solo a partire dall’anno 2015-2016 che la legge 107, come lei ha ricordato, rende l’alternanza scuola lavoro obbligatoria nel triennio di tutte le scuole secondarie di secondo grado, estendendo anche ai licei una pratica diffusa in precedenza, quando non era obbligatoria, prevalentemente negli istituti tecnici e professionali, ma non estranea a tanti licei, anche bolognesi, e ne fissa la durata in 400 ore nei tecnici e professionali e 200 ore nei licei.
Si tratta di un'esperienza formativa il cui assolvimento rientra nell’obbligo formativo e la sua valutazione entra nella valutazione finale del percorso di studi. Sono le singole scuole che, in piena autonomia, individuano le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili alla coprogettazione e all'attivazione dei percorsi di alternanza, stipulando apposite convenzioni, ed è sempre alle scuole, in collaborazione con l'ente ospitante, che spetta la valutazione dell'esperienza e del gradimento da parte degli studenti.
Sono convinta che l’alternanza scuola-lavoro possa rappresentare una occasione di innovazione per il nostro sistema formativo, come lo sono state e lo sono tutt’ora alcune esperienze di alternanza del nostro territorio, che hanno potuto avvalersi di una forte tradizione di relazione tra ad esempio le scuole tecniche e il mondo delle imprese, ma non solo. Nel nostro territorio, infatti, l’alternanza è una pratica già inserita nel sistema scolastico e formativo e il sistema metropolitano bolognese è certamente stato più preparato di altri ad affrontare l’alternanza come metodologia didattica non episodica, ma come metodo strutturale che integra la lezione frontale.
I percorsi di alternanza devono però essere adeguatamente progettati e monitorati e, per le ragioni che ho chiarito in premessa, questo è un compito che deve e può essere esercitato solo dalla scuola. Il Comune non può sostituirsi all’autonomia scolastica in un ruolo di monitoraggio su aspetti che riguardano la didattica, ma può certamente, come avviene ormai da anni, rendersi disponibile a collaborare con le scuole del territorio per attivare percorsi di alternanza al suo interno. A questo scopo il Comune ha attivato lo scorso anno un gruppo di lavoro, che ha incontrato dirigenti e insegnanti di alcune scuole bolognesi per capire meglio le tipologie di percorsi attivabili, le esigenze e le aspettative delle scuole e al tempo stesso ha verificato la disponibilità di uffici e servizi a coprogettare insieme alle scuole percorsi di alternanza e ospitare presso le proprie strutture gruppi di studenti o intere classi. Si è quindi avviata una stretta collaborazione con l'Ufficio Scolastico, con cui è stato sottoscritto un protocollo d'intesa, con validità triennale, per migliorare le modalità di comunicazione delle opportunità progettuali della nostra Amministrazione alle scuole, condividere i criteri di selezione per l'attribuzione dei percorsi alle scuole richiedenti e semplificare le procedure amministrative. Ho personalmente avuto modo di verificare l’apprezzamento degli insegnanti e degli studenti di alcune scuole bolognesi coinvolte in alcuni di questi percorsi.
Sono a conoscenza della mobilitazione delle associazioni studentesche. L’alternanza scuola lavoro non nasce per lo sfruttamento di manodopera gratuita, come qualcuno sostiene, ma non mi sfugge certo che le sue potenzialità formative per essere realizzate esigono un grande impegno da parte della scuola, affinché l'alternanza scuola-lavoro non risulti un mero adempimento, ed esigono anche una responsabilità da parte del mondo lavoro che deve essere consapevole del ruolo formativo che è chiamato a svolgere. Se ci sono progetti che non funzionano, se ci sono situazioni come quelle denunciate, che tradiscono lo spirito con cui l’alternanza è stata introdotta nel sistema scolastico, ci si batta per esigere percorsi che siano realmente formativi e non, invece, per mettere in discussione il valore di uno strumento innovativo che in molti casi ha dato luogo a esperienze di grande rilevanza".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:39
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