Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti sull'accoglienza dei richiedenti asilo

L'assessore Luca Rizzo Nervo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time alla domanda d'attualità del consigliere Umberto Bosco (Lega Nord) sull'accoglienza dei richiedenti asilo.La domanda del consigliere Bosco"Alla luce delle notizi...

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L'assessore Luca Rizzo Nervo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time alla domanda d'attualità del consigliere Umberto Bosco (Lega Nord) sull'accoglienza dei richiedenti asilo.

La domanda del consigliere Bosco
"Alla luce delle notizie riportate da un articolo (Corriere di Bologna - 12 luglio) si chiede il parere del Sindaco e della Giunta.
In particolare si chiede se si condividano le preoccupazioni della Vice Presidente regionale e di sapere se non ritenga utile definire un limite inderogabile al numero di richiedenti asilo accoglibili all'interno dei confini metropolitani".

La risposta dell'assessore Luca Rizzo Nervo
"Grazie presidente, rassicuro il consigliere Bosso, non spenderò una parola a snocciolare i dati e le scelte del nostro sistema Sprar, su quanto questo sia un modello sul piano nazionale, perché questi sono fatti, ne parlano gli altri e non abbiamo bisogno di parlarne noi. Non c'è nessun vanto o esibizione, c'è semplicemente l'orgoglio di aver provato ad affrontare un tema di estrema complessità per il nostro Paese, mettendo in campo degli strumenti che altri non hanno sviluppato, con un obiettivo che però ha molto a che fare con la domanda che lei mi pone, che è la buona accoglienza. Noi non vogliamo limitarci a fare accoglienza, noi non siamo un'agenzia immobiliare che cerca posti letto e garantisce solo vitto e alloggio a persone che qui chiedono ben altro, chiedono futuro, chiedono di avere una risposta possibile rispetto a ciò da cui fuggono. Ovviamente chi ha i requisiti per essere considerato un richiedente asilo o un rifugiato.

Quindi, il tema della buona accoglienza ha a che fare anche con i numeri. Non c'è una buona accoglienza che si può fare a prescindere dalla sostenibilità dei numeri e degli strumenti rispetto alla portata del fenomeno. Certamente abbiamo lavorato sugli strumenti, come lei sa li abbiamo attivati tutti: dall'Hub, di cui continuo a rivendicare la bontà - che ci ha risparmiato di vedere scene all'aperto come in altre situazioni, di scambio di migranti nei parcheggi dell'autogrill, tra i pullman che arrivano e li portano e i pullman che li prendono per portarli nei luoghi dell'accoglienza -, ma davvero un luogo che ci consente un percorso di avvio di uno screening sanitario e di identificazione. Rivendico anche un sistema che ha fatto scelte di accoglienza diffusa e che ha scommesso sul sistema dello Sprar. Certamente, proprio perché credo che questi strumenti mostrino un'efficacia rispetto alla dimensione del problema, credo anche che il tema dei numeri non sia indifferente, quindi mi associo alla preoccupazione della vicepresidente Gualmini. Certo, la nostra preoccupazione si muove forse da una posizione di credibilità maggiore, la credibilità di chi ha fatto e non ha rifiutato, ma accettato fin qui la sfida dell'accoglienza, ma che proprio perché l'ha accettata sa che questa per essere buona deve avere degli elementi di sostenibilità. La discussione rispetto al riparto e alle capacità di un territorio di rispondere positivamente in termini di qualità alla richiesta di accoglienza è un tema affidato alle regioni, è nella conferenza Stato-Regioni che è stata stabilita la quota del 7% degli arrivi per quanto riguarda la nostra regione. E credo sia lì che, pur sapendo che siamo di fronte ad un fenomeno che non è programmabile, possiamo costruire assieme al Governo una garanzia di continuità alla nostra accoglienza di qualità e non solo genericamente intesa. Credo anche, e sono con la vicepresidente Gualmini quando dice che vanno ascoltate e prese molto sul serio le preoccupazioni dei cittadini. Ieri sera ero a San Pietro in Casale per parlare con 40 cittadini della frazione di Ghetto per ascoltare le loro ragioni, per informarli di cosa è lo Sprar, per dirgli che sotto la parola accoglienza non c'è un'indistinta modalità d'azione ma ci sono scelte che possono più o meglio garantire anche rispetto alle preoccupazioni legate alla sicurezza e alla sostenibilità di quei progetti.

Ecco, noi vogliamo andare avanti su questa strada, di un'accoglienza che abbia numeri sostenibili, ovviamente rispetto a un quadro che non si ferma con le parole, non si ferma dicendo basta, va affrontato nella sua realtà, e credo che il Governo nazionale lo stia ben facendo, certo ponendo una questione seria, dirimente, decisiva con l'Europa, perché siamo arrivati ad un punto di non ritorno. Non è più possibile per il nostro Stato sopportare il peso complessivo dell'accoglienza ai migranti che riguarda l'Europa. Credo arrivato davvero il tempo, in un quadro di Unione europea che ci vede sottoposti a tanti vincoli e a tanti compromessi che sono alla base di una scelta di unità europea, di porre con altrettanta forza e decisione la necessità che quei vincoli riguardino anche la compartecipazione all'accoglienza da parte degli altri stati europei. Creod che questo sia da fare, sia necessario porre la questione, ha fatto bene la vicepresidente Gualmini a farlo pubblicamente, lo farà, sono certo, anche nelle sedi deputate dove questo tema della capacità di accoglienza, dei numeri dell'accoglienza si deve porre. Noi continueremo, da un lato a sviluppare soluzioni quanto più possibile efficaci rispetto allo sforzo di accoglienza, come è stata la scelta dello Sprar metropolitano, alcune le metteremo in attuazione, ad esempio si è concluso il bando dello Sprar metropolitano e oggi la sfida sarà quella di attivare quella scelta di accoglienza diffusa, di ripartizione più equa sul territorio metropolitano, perché dentro alla capacità di accoglienza non c'è solo il numero di arrivi, ma c'è anche la capacità di condividere una responsabilità all'interno di un o stesso territorio metropolitano e regionale. Quindi, credo che anche attraverso quella scelta che riparte il numero delle accoglienze in base a quello che è il piano nazionale, a quanto dovuto per ogni comune del nostro territorio, si possa produrre il necessario alleggerimento che ha Bologna sull'accoglienza regionale e nazionale. Credo anche, e con la vicepresidente Gualmini ho avuto modo di parlarne, come anche con il Prefetto e con i Prefetti dell'Emilia-Romagna, l'ultima volta tre giorni fa, che sia arrivato il tempo di avere un secondo Hub regionale che alleggerisca del peso l'Hub regionale di Bologna che oggi corre il rischio di superare le mille unità al proprio interno".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:38
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