Question Time, chiarimenti sulla trattativa con BolognaFiere
L'assessore al Bilancio, Davide Conte, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Marco Piazza (Movimento 5 Stelle) e Federico Martelloni (Coalizione civica) sulla trattativa con BolognaFiere.Domanda d'attualità del consiglier...
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L'assessore al Bilancio, Davide Conte, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Marco Piazza (Movimento 5 Stelle) e Federico Martelloni (Coalizione civica) sulla trattativa con BolognaFiere.
Domanda d'attualità del consigliere Piazza
"Visti gli articoli apparsi sulla stampa - Corriere Bologna del 15 marzo - relativi alla rottura del tavolo di trattativa tra Fiera, Sindacati e Comune, la cui conseguenza è l'indizione di uno sciopero nella giornata inaugurale della kermesse “Cosmoprof” fissata per il prossimo 17 marzo;
visto che, come si legge sulla stampa, il Comune, prossimo socio di maggioranza della Fiera non ha escluso la possibilità di esternalizzazione del personale part-time della Fiera, motivo di rottura della trattativa;
pone la seguente domanda di attualità:
per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica sul tema;
per sapere come l'Amministrazione abbia intenzione di agire per scongiurare questa grave ipotesi di sciopero che metterebbe a rischio la riuscita del salone internazionale della Cosmesi".
Domanda d'attualità del consigliere Martelloni
"Viste le notizie circa le pretese necessità di tagli al costo del lavoro riguardanti Bologna Fiere e a fronte del prospettato aumento della quota di partecipazione pubblica nella società, chiede al Sindaco e alla Giunta:
quale sia l'orientamento dell'Amministrazione in merito;
come si intendano salvaguardare i posti di lavoro e le condizioni economiche e normative assicurate ai lavoratori".
Risposta dell'assessore Conte
"Grazie della richiesta di approfondimento, che veniva anche da Coalizione civica in una ulteriore domanda di approfondimento del consigliere Martelloni, in questa giornata.
Il tema è molto complesso e molto articolato. Questa mattina sono stato all'inaugurazione del Cosmoprof, la fiera sta andando bene, le presenze ci sono tutte, la qualità c'è tutta, è anche affascinante vedere come una delle fiere più importanti del mondo legata alla cura del bello estetico si faccia in una città come Bologna, che ha una grande cura di altre dimensioni della persona e con l'università e le sue politiche dimostra una cura di dimensioni intellettuali e spirituali della propria comunità. Quindi è un elemento comunque interessante su cui ragionare in futuro, la presenza nella nostra città di una fiera di questa natura che mette insieme due grandi pezzi della nostra identità e umanità, la cura della nostra estetica, del nostro fisico, ma anche la cura, come dimostra la nostra città, di altre dimensioni più profonde che sono la dimensione intellettuale e spirituale, temi sui quali Bologna negli ultimi 900 anni ha fatto scuola in tutto il mondo.
Questa premessa per dire che ho visto anche la manifestazione e anche la disponibilità della dirigenza di Fiera a fare entrare la manifestazione all'interno del perimetro del quartiere fieristico, dando quindi ospitalità alla manifestazione, che è sfilata all'interno davanti a tutti. Se una persona all'esterno, dove erano collocati i lavoratori, non aveva incrociato la manifestazione, una volta all'interno della fiera l'ha potuto fare. Questo è un ennesimo segnale di dialogo e di apertura. Dialogo e apertura che c'è stato in questi giorni di discussione in Città metropolitana, che ringrazio per l'ospitalità di queste giornate di lavoro, perché sono state 15 le ore di discussione, con le famose 9 bozze di confronto e di dialogo.
Prima di entrare nel dettaglio di questo faccio una ulteriore premessa. Come Consiglio dobbiamo ricordare un pagina importante e bella della nostra Amministrazione, che è stata quella di lunedì scorso. In Commissione Bilancio abbiamo approfondito il team della dinamica e delle problematiche dei nostri lavoratori all'interno dell'azienda Fiera, con più di tre ore di confronto diretto tra consiglieri comunali, io presente, e i dipendenti, con tutti i sindacati presenti. Momento molto importante perché non è stato semplicemente un memento di dialogo, perché il confronto tra sindacato e consiglio comunale è stata la parte iniziale di oltre 3 ore di discussione, ma c'è stata poi una parte finale in cui abbiamo approvato per la discussione in Consiglio una delibera molto importante che accoglie l'aumento di capitale di Fiera di 5 milioni di euro. Questo evidenzia come ci sia da parte dell'Amministrazione pubblica la volontà di non fare finta che non ci sia un problema in fiera, che per noi è una azienda fondamentale e importante, al centro del quale c'è la qualità del lavoro, e questo l'ho detto in commissione e qui lo ripeto.
Per quanto riguarda lo specifico della trattativa sindacale. Sono state ore molto intense e importanti per la nostra città, di confronto tra Fiera, sindacati e rappresentanti dei lavoratori, con i lavoratori stessi, che hanno in modo costante, in Città metropolitana come oggi in Fiera, evidenziato una attenzione e una cura. Nel quadro delle scelte strategiche previste nel Piano di sviluppo approvato lo scorso 22 dicembre dall'assemblea dei soci di BolognaFiere e secondo l'indicazione dei sindaco, l'Amministrazione in 15 ore di discussione frontale, a cui ovviamente ne sono seguite altre di approfondimenti da parte nostra per capire come procedere, si è adoperata d'intesa con i vertici della Fiera per raggiungere un accordo che consentisse un rapido avvio dello stesso Piano di sviluppo, senza mettere a repentaglio la salvaguardia dell'occupazione. Nella proposta presentata in questi giorni alle organizzazioni sindacali infatti era previsto, nell'ottica dell'indispensabile manovra di contenimento del costo del lavoro, un fondo di incentivazione volontaria all'esodo, teso a garantire la salvaguardia occupazionale e all'inizio di un percorso di valutazione sugli interventi necessari per la riorganizzazione del lavoro in Fiera. Cosa significa in pratica, che con quella proposta, alla quale siamo arrivati alla fine con una limatura delle precedenti 8 bozze, frutto di discussione, quindi un risultato comunque importante, nessuno avrebbe perso il lavoro, gli eventuali esodi sarebbero stati esclusivamente su base volontaria e accompagnati da incentivazione economica, la Fiera si sarebbe impegnata a garantire salvaguardia occupazionale, attraverso la definizione di un protocollo di sito, con particolare attenzione alle procedure d'appalto, alla qualità e alla sicurezza del lavoro. In aggiunta l'ipotesi di accordo contemplava anche l'impegno a non precedere con iniziative unilaterali durante tutta la fase di implementazione del Piano di sviluppo.
Purtroppo questi sforzi si sono scontrati contro una ostinata e a volte ideologica resistenza di alcune organizzazioni sindacali. Il risultato finale è stato che pur divisi fra loro i sindacati hanno portato comunque alla rottura del confronto. Si è dunque arrivati allo sciopero di oggi, comunque nella consapevolezza del grave danno di immagine che la scelta dei sindacati infligge alla Fiera e delle pesanti ricadute economiche sul bilancio dell'azienda stessa, in termini di mancato introito oltre che sull'indotto generato da questa importante manifestazione, su tutto il territorio bolognese. La valutazione politica da fare è sostanzialmente questa, a 9 mesi dall'avvio della trattativa sul lavoro in Fiera e a tre mesi dall'approvazione del Piano di sviluppo da parte dei soci di BolognaFiere, risulta ancora impossibile avviare una riorganizzazione strategica, invece inderogabile e vitale. L'obiettivo che anche in queste ore di confronto l'Amministrazione ha cercato di tenere sempre a fuoco e di fare comprendere alle parti è la rinnovata competitività della Fiera in un mercato in continua evoluzione che è radicalmente cambiato rispetto all'attuale organizzazione del lavoro".
Domanda d'attualità del consigliere Piazza
"Visti gli articoli apparsi sulla stampa - Corriere Bologna del 15 marzo - relativi alla rottura del tavolo di trattativa tra Fiera, Sindacati e Comune, la cui conseguenza è l'indizione di uno sciopero nella giornata inaugurale della kermesse “Cosmoprof” fissata per il prossimo 17 marzo;
visto che, come si legge sulla stampa, il Comune, prossimo socio di maggioranza della Fiera non ha escluso la possibilità di esternalizzazione del personale part-time della Fiera, motivo di rottura della trattativa;
pone la seguente domanda di attualità:
per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica sul tema;
per sapere come l'Amministrazione abbia intenzione di agire per scongiurare questa grave ipotesi di sciopero che metterebbe a rischio la riuscita del salone internazionale della Cosmesi".
Domanda d'attualità del consigliere Martelloni
"Viste le notizie circa le pretese necessità di tagli al costo del lavoro riguardanti Bologna Fiere e a fronte del prospettato aumento della quota di partecipazione pubblica nella società, chiede al Sindaco e alla Giunta:
quale sia l'orientamento dell'Amministrazione in merito;
come si intendano salvaguardare i posti di lavoro e le condizioni economiche e normative assicurate ai lavoratori".
Risposta dell'assessore Conte
"Grazie della richiesta di approfondimento, che veniva anche da Coalizione civica in una ulteriore domanda di approfondimento del consigliere Martelloni, in questa giornata.
Il tema è molto complesso e molto articolato. Questa mattina sono stato all'inaugurazione del Cosmoprof, la fiera sta andando bene, le presenze ci sono tutte, la qualità c'è tutta, è anche affascinante vedere come una delle fiere più importanti del mondo legata alla cura del bello estetico si faccia in una città come Bologna, che ha una grande cura di altre dimensioni della persona e con l'università e le sue politiche dimostra una cura di dimensioni intellettuali e spirituali della propria comunità. Quindi è un elemento comunque interessante su cui ragionare in futuro, la presenza nella nostra città di una fiera di questa natura che mette insieme due grandi pezzi della nostra identità e umanità, la cura della nostra estetica, del nostro fisico, ma anche la cura, come dimostra la nostra città, di altre dimensioni più profonde che sono la dimensione intellettuale e spirituale, temi sui quali Bologna negli ultimi 900 anni ha fatto scuola in tutto il mondo.
Questa premessa per dire che ho visto anche la manifestazione e anche la disponibilità della dirigenza di Fiera a fare entrare la manifestazione all'interno del perimetro del quartiere fieristico, dando quindi ospitalità alla manifestazione, che è sfilata all'interno davanti a tutti. Se una persona all'esterno, dove erano collocati i lavoratori, non aveva incrociato la manifestazione, una volta all'interno della fiera l'ha potuto fare. Questo è un ennesimo segnale di dialogo e di apertura. Dialogo e apertura che c'è stato in questi giorni di discussione in Città metropolitana, che ringrazio per l'ospitalità di queste giornate di lavoro, perché sono state 15 le ore di discussione, con le famose 9 bozze di confronto e di dialogo.
Prima di entrare nel dettaglio di questo faccio una ulteriore premessa. Come Consiglio dobbiamo ricordare un pagina importante e bella della nostra Amministrazione, che è stata quella di lunedì scorso. In Commissione Bilancio abbiamo approfondito il team della dinamica e delle problematiche dei nostri lavoratori all'interno dell'azienda Fiera, con più di tre ore di confronto diretto tra consiglieri comunali, io presente, e i dipendenti, con tutti i sindacati presenti. Momento molto importante perché non è stato semplicemente un memento di dialogo, perché il confronto tra sindacato e consiglio comunale è stata la parte iniziale di oltre 3 ore di discussione, ma c'è stata poi una parte finale in cui abbiamo approvato per la discussione in Consiglio una delibera molto importante che accoglie l'aumento di capitale di Fiera di 5 milioni di euro. Questo evidenzia come ci sia da parte dell'Amministrazione pubblica la volontà di non fare finta che non ci sia un problema in fiera, che per noi è una azienda fondamentale e importante, al centro del quale c'è la qualità del lavoro, e questo l'ho detto in commissione e qui lo ripeto.
Per quanto riguarda lo specifico della trattativa sindacale. Sono state ore molto intense e importanti per la nostra città, di confronto tra Fiera, sindacati e rappresentanti dei lavoratori, con i lavoratori stessi, che hanno in modo costante, in Città metropolitana come oggi in Fiera, evidenziato una attenzione e una cura. Nel quadro delle scelte strategiche previste nel Piano di sviluppo approvato lo scorso 22 dicembre dall'assemblea dei soci di BolognaFiere e secondo l'indicazione dei sindaco, l'Amministrazione in 15 ore di discussione frontale, a cui ovviamente ne sono seguite altre di approfondimenti da parte nostra per capire come procedere, si è adoperata d'intesa con i vertici della Fiera per raggiungere un accordo che consentisse un rapido avvio dello stesso Piano di sviluppo, senza mettere a repentaglio la salvaguardia dell'occupazione. Nella proposta presentata in questi giorni alle organizzazioni sindacali infatti era previsto, nell'ottica dell'indispensabile manovra di contenimento del costo del lavoro, un fondo di incentivazione volontaria all'esodo, teso a garantire la salvaguardia occupazionale e all'inizio di un percorso di valutazione sugli interventi necessari per la riorganizzazione del lavoro in Fiera. Cosa significa in pratica, che con quella proposta, alla quale siamo arrivati alla fine con una limatura delle precedenti 8 bozze, frutto di discussione, quindi un risultato comunque importante, nessuno avrebbe perso il lavoro, gli eventuali esodi sarebbero stati esclusivamente su base volontaria e accompagnati da incentivazione economica, la Fiera si sarebbe impegnata a garantire salvaguardia occupazionale, attraverso la definizione di un protocollo di sito, con particolare attenzione alle procedure d'appalto, alla qualità e alla sicurezza del lavoro. In aggiunta l'ipotesi di accordo contemplava anche l'impegno a non precedere con iniziative unilaterali durante tutta la fase di implementazione del Piano di sviluppo.
Purtroppo questi sforzi si sono scontrati contro una ostinata e a volte ideologica resistenza di alcune organizzazioni sindacali. Il risultato finale è stato che pur divisi fra loro i sindacati hanno portato comunque alla rottura del confronto. Si è dunque arrivati allo sciopero di oggi, comunque nella consapevolezza del grave danno di immagine che la scelta dei sindacati infligge alla Fiera e delle pesanti ricadute economiche sul bilancio dell'azienda stessa, in termini di mancato introito oltre che sull'indotto generato da questa importante manifestazione, su tutto il territorio bolognese. La valutazione politica da fare è sostanzialmente questa, a 9 mesi dall'avvio della trattativa sul lavoro in Fiera e a tre mesi dall'approvazione del Piano di sviluppo da parte dei soci di BolognaFiere, risulta ancora impossibile avviare una riorganizzazione strategica, invece inderogabile e vitale. L'obiettivo che anche in queste ore di confronto l'Amministrazione ha cercato di tenere sempre a fuoco e di fare comprendere alle parti è la rinnovata competitività della Fiera in un mercato in continua evoluzione che è radicalmente cambiato rispetto all'attuale organizzazione del lavoro".