Question Time, chiarimenti sulla sostituzione delle posate compostabili
La vicesindaco con delega a Educazione e Scuola Marilena Pillati ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Elena Foresti (Movimento 5 Stelle) e Francesco Sassone (Forza Italia) sulla sostitu...
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La vicesindaco con delega a Educazione e Scuola Marilena Pillati ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Elena Foresti (Movimento 5 Stelle) e Francesco Sassone (Forza Italia) sulla sostituzione delle posate compostabili.
La domanda della consigliera Elena Foresti:
"Premesso che in data 13.1.2017, è stato presentato dal Gruppo Consiliare M5S un odg. per promuovere l'immediata sostituzione, nelle scuole materne, delle posate compostabili con altre sempre in materiale ecologico ma più resistenti per ridurre i rischi per i bambini; nonostante vari interventi in Consiglio Comunale sul tema e varie segnalazioni fatte dai genitori sulla pericolosità delle posate di plastica solo adesso sembra interessare il tema. Visti gli articoli di stampa relativi all'utilizzo nella scuola materna Testi Rasponi da parte dei bambini delle posate in acciaio portate da casa per sostituire quelle biodegradabili, pongo la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta un parere politico sul tema, alla luce del fatto che questo problema è stato sollevato già a gennaio scorso dal nostro gruppo consiliare con la presentazione di un o.d.g. per la sostituzione delle posate compostabili con altre più resistenti, per sapere quali azioni l'Amministrazione intende mettere in atto per evitare questi rischi".
La domanda del consigliere Francesco Sassone:
Con riferimento all'articolo di stampa in allegato alla presente, inerente l'utilizzo delle "posate da casa" per i bambini delle scuole materne, chiedo al Sindaco il proprio pensiero politico in merito.
Si chiede, infatti, trattandosi di tema particolarmente e giustamente sentito dalle famiglie, proprio in relazione agli aspetti prettamente igienici, quali soluzioni in collaborazione con Ribò', l'amministrazione abbia deciso di porre in essere.
Nel caso rappresentato, anche nell'articolo di stampa, dove saranno le famiglie a portarsi le posate da casa si chiede se l'amministrazione non stia valutando uno sconto sulla mensa da applicare sul servizio offerto da Ribò vista la mancata fornitura di posate agli alunni che, da capitolato, dovrebbe essere a carico della Ribò stessa".
La risposta della vicesindaco Marilena Pillati:
"Gentili consiglieri, il tema che avete posto come voi stessi avete sottolineato è stato già affrontato e si inserisce nel progetto più complessivo della sostituzione delle stoviglie monouso con quelle lavabili, tra le quali appunto vi sono le posate. Questo progetto, che il Comune di Bologna sta portando avanti da anni, come pochi altri Comuni in Italia, è stato anche inserito nel capitolato di gara per l'affidamento del servizio di refezione scolastica, proprio al fine di estenderne la diffusione nella scuola d'infanzia in cui nel momento dell'avvio della procedura di gara erano ancora in corso le valutazioni di fattibilità tecnica sulla possibilità di installare le lavastoviglie. In relazione a questa verifica, il capitolato di gara prevedeva che nelle scuole in cui l'installazione della lavastoviglie non fosse stata possibile, sarebbero state garantite le stoviglie in materiali biodegradabili. Voglio ricordare che al momento sono 24 le scuole d'infanzia in cui le lavastoviglie non sono state installate perché gli spazi non ne consentono l'utilizzo. Sottolineo al riguardo che gli spazi non solo devono essere adeguati per l'installazione della lavastoviglie, ma anche per l'uso e la movimentazione delle attrezzature da parte del personale in condizioni di sicurezza, come ad esempio i carrelli per trasportare le stoviglie.
Tenendo conto dei numerosi progetti educativi condivisi con i genitori che prevedono ad esempio l'uso dei piatti portati da casa in molte scuole d'infanzia, particolarmente quelle comunali, il capitolato prevede che il gestore dovrà comunque garantire lo svolgimento di tutte le attività di rigovernatura e fornire i materiali di pulizia necessari per la rigovernatura e la sanificazione dei locali e delle attrezzature utilizzati per la refezione scolastica, quindi anche quando i piatti vengono portati da casa. Evidentemente si trattava e si tratta di una modalità contemplata che risponde a precise finalità educative, sollecitata da parte di chi nelle scuole ha la responsabilità del progetto pedagogico, al punto da essere prevista nel capitolato cioè nelle prescrizioni tecniche che il gestore deve rispettare, senza per questo prevedere prezzi diversificati del pasto, che ha un costo unitario. Voglio fare notare in proposito che l'uso delle lavastoviglie, se da un lato richiede un investimento iniziale, riduce poi la spesa corrente per il venir meno degli acquisti di tutti i materiali a perdere, che non sono solo le posate, ma anche i piatti.
In sintesi, a fronte di un costo unitario del pasto, che contempla tutte le situazioni previste in contratto e che è evidentemente un costo medio fra tutte le tipologie di pasti e servizi resi, corrisponde una tariffa unitaria e quindi non è possibile praticare sconti. Infatti anche i diversi pasti che vengono serviti possono avere costi per il gestore profondamente diversi., è chiaro che in fase di capitolato la proposta di prezzo unitario teneva conto di tutte le fattispecie.
Tutto ciò premesso vorrei tornare al tema principale, le posate biodegradabili che vengono fornite da Ribò. Queste sono da un punto di vista tecnico rispondenti a quanto richiesto nel capitolato, ma ciò nonostante abbiamo richiesto a Ribò di fare ricerche di mercato per trovare un prodotto alternativo più resistente. Le ricerche sono state fatte, ma secondo Ribò l'esito non è stato positivo. Non è stato purtroppo individuato un prodotto con queste caratteristiche, salvo passare a un prodotto non biodegradabile, come avveniva un tempo, prima ancora di prevedere l'installazione delle lavastoviglie.
Pertanto stiamo valutando con Ribò di passare comunque a un prodotto più resistente, anche non biodegradabile, a meno che la scuola in accordo con i genitori - questo è tassativo come lo è sempre stato in passato - non voglia optare volontariamente per un progetto educativo che preveda di portare le posate da casa, come già diverse scuole tra quelle 24 che ancora non hanno la lavastoviglie stanno facendo. Chiederemo dunque a Ribò di cambiare le forniture.
Ci tengo però a sottolineare un aspetto molto importante, e ciò che gli uffici tecnici e i responsabili dei servizi educativi stanno lavorando per verificare la possibilità di installare lavastoviglie anche più piccole, che possano essere utilizzate per il solo lavaggio delle posate e dei bicchieri, in alternativa a quelle consentono il lavaggio di tutte le stoviglie. Si tratta di una verifica tecnica già in corso, alcune sono già installate, e che a oggi riguarda ancora 24 scuole. Anche laddove l'esito delle verifiche in corso risultasse, come ci auguriamo, positivo la realizzazione dei lavori manutentivi preliminari all'installazione delle lavastoviglie e l'acquisto delle medesime richiederà certamente un po' di tempo e, dunque, resta la necessità di prevedere nel frattempo delle soluzioni temporanee alternative che, lo ricordo, possono essere rappresentate da posate differenti, più resistenti anche se non biodegradabili, oppure, ovviamente se c'è la condivisione piena delle famiglie, l'impiego temporaneo di posate portate da casa come in alcune scuole sta già avvenendo".
La domanda della consigliera Elena Foresti:
"Premesso che in data 13.1.2017, è stato presentato dal Gruppo Consiliare M5S un odg. per promuovere l'immediata sostituzione, nelle scuole materne, delle posate compostabili con altre sempre in materiale ecologico ma più resistenti per ridurre i rischi per i bambini; nonostante vari interventi in Consiglio Comunale sul tema e varie segnalazioni fatte dai genitori sulla pericolosità delle posate di plastica solo adesso sembra interessare il tema. Visti gli articoli di stampa relativi all'utilizzo nella scuola materna Testi Rasponi da parte dei bambini delle posate in acciaio portate da casa per sostituire quelle biodegradabili, pongo la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta un parere politico sul tema, alla luce del fatto che questo problema è stato sollevato già a gennaio scorso dal nostro gruppo consiliare con la presentazione di un o.d.g. per la sostituzione delle posate compostabili con altre più resistenti, per sapere quali azioni l'Amministrazione intende mettere in atto per evitare questi rischi".
La domanda del consigliere Francesco Sassone:
Con riferimento all'articolo di stampa in allegato alla presente, inerente l'utilizzo delle "posate da casa" per i bambini delle scuole materne, chiedo al Sindaco il proprio pensiero politico in merito.
Si chiede, infatti, trattandosi di tema particolarmente e giustamente sentito dalle famiglie, proprio in relazione agli aspetti prettamente igienici, quali soluzioni in collaborazione con Ribò', l'amministrazione abbia deciso di porre in essere.
Nel caso rappresentato, anche nell'articolo di stampa, dove saranno le famiglie a portarsi le posate da casa si chiede se l'amministrazione non stia valutando uno sconto sulla mensa da applicare sul servizio offerto da Ribò vista la mancata fornitura di posate agli alunni che, da capitolato, dovrebbe essere a carico della Ribò stessa".
La risposta della vicesindaco Marilena Pillati:
"Gentili consiglieri, il tema che avete posto come voi stessi avete sottolineato è stato già affrontato e si inserisce nel progetto più complessivo della sostituzione delle stoviglie monouso con quelle lavabili, tra le quali appunto vi sono le posate. Questo progetto, che il Comune di Bologna sta portando avanti da anni, come pochi altri Comuni in Italia, è stato anche inserito nel capitolato di gara per l'affidamento del servizio di refezione scolastica, proprio al fine di estenderne la diffusione nella scuola d'infanzia in cui nel momento dell'avvio della procedura di gara erano ancora in corso le valutazioni di fattibilità tecnica sulla possibilità di installare le lavastoviglie. In relazione a questa verifica, il capitolato di gara prevedeva che nelle scuole in cui l'installazione della lavastoviglie non fosse stata possibile, sarebbero state garantite le stoviglie in materiali biodegradabili. Voglio ricordare che al momento sono 24 le scuole d'infanzia in cui le lavastoviglie non sono state installate perché gli spazi non ne consentono l'utilizzo. Sottolineo al riguardo che gli spazi non solo devono essere adeguati per l'installazione della lavastoviglie, ma anche per l'uso e la movimentazione delle attrezzature da parte del personale in condizioni di sicurezza, come ad esempio i carrelli per trasportare le stoviglie.
Tenendo conto dei numerosi progetti educativi condivisi con i genitori che prevedono ad esempio l'uso dei piatti portati da casa in molte scuole d'infanzia, particolarmente quelle comunali, il capitolato prevede che il gestore dovrà comunque garantire lo svolgimento di tutte le attività di rigovernatura e fornire i materiali di pulizia necessari per la rigovernatura e la sanificazione dei locali e delle attrezzature utilizzati per la refezione scolastica, quindi anche quando i piatti vengono portati da casa. Evidentemente si trattava e si tratta di una modalità contemplata che risponde a precise finalità educative, sollecitata da parte di chi nelle scuole ha la responsabilità del progetto pedagogico, al punto da essere prevista nel capitolato cioè nelle prescrizioni tecniche che il gestore deve rispettare, senza per questo prevedere prezzi diversificati del pasto, che ha un costo unitario. Voglio fare notare in proposito che l'uso delle lavastoviglie, se da un lato richiede un investimento iniziale, riduce poi la spesa corrente per il venir meno degli acquisti di tutti i materiali a perdere, che non sono solo le posate, ma anche i piatti.
In sintesi, a fronte di un costo unitario del pasto, che contempla tutte le situazioni previste in contratto e che è evidentemente un costo medio fra tutte le tipologie di pasti e servizi resi, corrisponde una tariffa unitaria e quindi non è possibile praticare sconti. Infatti anche i diversi pasti che vengono serviti possono avere costi per il gestore profondamente diversi., è chiaro che in fase di capitolato la proposta di prezzo unitario teneva conto di tutte le fattispecie.
Tutto ciò premesso vorrei tornare al tema principale, le posate biodegradabili che vengono fornite da Ribò. Queste sono da un punto di vista tecnico rispondenti a quanto richiesto nel capitolato, ma ciò nonostante abbiamo richiesto a Ribò di fare ricerche di mercato per trovare un prodotto alternativo più resistente. Le ricerche sono state fatte, ma secondo Ribò l'esito non è stato positivo. Non è stato purtroppo individuato un prodotto con queste caratteristiche, salvo passare a un prodotto non biodegradabile, come avveniva un tempo, prima ancora di prevedere l'installazione delle lavastoviglie.
Pertanto stiamo valutando con Ribò di passare comunque a un prodotto più resistente, anche non biodegradabile, a meno che la scuola in accordo con i genitori - questo è tassativo come lo è sempre stato in passato - non voglia optare volontariamente per un progetto educativo che preveda di portare le posate da casa, come già diverse scuole tra quelle 24 che ancora non hanno la lavastoviglie stanno facendo. Chiederemo dunque a Ribò di cambiare le forniture.
Ci tengo però a sottolineare un aspetto molto importante, e ciò che gli uffici tecnici e i responsabili dei servizi educativi stanno lavorando per verificare la possibilità di installare lavastoviglie anche più piccole, che possano essere utilizzate per il solo lavaggio delle posate e dei bicchieri, in alternativa a quelle consentono il lavaggio di tutte le stoviglie. Si tratta di una verifica tecnica già in corso, alcune sono già installate, e che a oggi riguarda ancora 24 scuole. Anche laddove l'esito delle verifiche in corso risultasse, come ci auguriamo, positivo la realizzazione dei lavori manutentivi preliminari all'installazione delle lavastoviglie e l'acquisto delle medesime richiederà certamente un po' di tempo e, dunque, resta la necessità di prevedere nel frattempo delle soluzioni temporanee alternative che, lo ricordo, possono essere rappresentate da posate differenti, più resistenti anche se non biodegradabili, oppure, ovviamente se c'è la condivisione piena delle famiglie, l'impiego temporaneo di posate portate da casa come in alcune scuole sta già avvenendo".