Comunicati stampa

Comunicati stampa

Question Time, chiarimenti sulla prevenzione della tubercolosi

L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sulla prevenzione della tubercolosi.Domanda d'attualità della consigliera Cocconcelli"Paola Dal Monte...

Data:

:

L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sulla prevenzione della tubercolosi.

Domanda d'attualità della consigliera Cocconcelli
"Paola Dal Monte, ricercatrice di microbiologia del Policlinico Sant'Orsola di Bologna, la cui ricerca sulla tbc è stata finanziata dalla Fondazione del Monte e presentata il 4 febbraio 2017 all'Archiginnasio ha affermato: 'La tubercolosi a Bologna è un problema, nel 2016 sono stati 105 i casi di TBC ed i casi contagiosi sono stati una cinquantina'.
La Dal Monte sottolinea che la malattia si riscontra in un quarto dei casi 'in pazienti italiani, che stanno via via calando', mentre il restante tre quarti 'è a carico di soggetti stranieri e questi stanno aumentando'.
Chiedo al Sindaco e alla Giunta:
se non ritiene opportuno adottare tutte le misure per preservare la salute dell'intera comunità;
se sono previste misure particolari sui nuovi arrivi di migranti e profughi;
se si prevede di eseguire screening dato che la prevenzione e la diagnosi precoce è il mezzo più efficace che abbiamo per interrompere la catena di trasmissione dell'infezione, comprese le infezioni latenti che, purtroppo sono asintomatiche".

Risposta dell'assessore Rizzo Nervo
"Grazie presidente ma innanzitutto la consigliera Cocconcelli mi ha levato dal primo doveroso compito che era quello di specificare che non c'è alcuna emergenza o epidemia di tubercolosi in città e a me spetta il compio invece di segnalare come il sistema di sorveglianza sulla tubercolosi in Emilia Romagna anche in riferimento alla popolazione migrante è un sistema che si è fatto carico in questo anni di un aggiornamento proprio a fronte anche, ma non solo, di un'incidenza inedita di presenza di popolazione migrante nella nostra città.
In particolare la Regione Emilia Romagna ha emanato già ormai più di 10 anni fa, nel 2005, la Circolare n. 9, che ha definito il “Sistema Regionale di Sorveglianza della Tubercolosi”, ponendosi tra gli obiettivi l’individuazione di almeno il 70% dei casi di tubercolosi polmonare escreato-positiva. A questo scopo ha previsto lo sviluppo di una rete di laboratori per la diagnosi batteriologica (tra i quali il Laboratorio per la ricerca dei micobatteri dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, diretto dalla dottoressa Paola Dal Monte), il monitoraggio e la valutazione del controllo della malattia tubercolare e delle resistenze farmacologiche, la sorveglianza e la prevenzione della malattia tubercolare attraverso gli screening nei gruppi a rischio, fra i quali si annoverano HIV positivi e i migranti che lei citava. Questo a segnalare che non da ieri ma dal 2005 la Regione ha messo in campo una strategia articolata con una strategia anche specifica rispetto gruppi a rischio.
Tutte queste azioni sono finalizzate al raggiungimento di un obiettivo più ambizioso, rappresentato dall’impegno ad “eliminare la tubercolosi come problema di sanità pubblica” entro il 2050, enunciato dalle maggiori organizzazioni internazionali durante il Washington Commitment dell'ottobre 2001.
Questi obiettivi sono perseguiti nella nostra realtà territoriale, in particolare, attraverso:
- la ricezione delle segnalazioni di malattia tubercolare dalle U.O. Malattie Infettive e dei referti microbiologici dal Laboratorio di Microbiologia del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi (la segnalazione delle malattie infettive è obbligatoria per tutto il personale sanitario);
- le tempestive interviste epidemiologiche a tutti i casi di tubercolosi per l’individuazione dei contatti a rischio e delle eventuali fonti di infezione;
- lo screening per l’infezione tubercolare in tempi brevi a tutti i contatti a rischio. Lo screening consiste nell’esecuzione del test Mantoux e, in caso di positività, nell’esecuzione dell’RX torace e del test Quantiferon, allo scopo di individuare infezioni tubercolari latenti (ITBL) o attive. I casi di tubercolosi attiva sono seguiti dall’U.O. Malattie Infettive del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi;
- il controllo periodico dell’aderenza al programma terapeutico - è un altro obiettivo di questa strategia - da parte degli ammalati di tubercolosi.
La terapia antitubercolare può durare dai 6 ai 12 mesi, in relazione alla patologia, alla resistenza ai farmaci e ad altri fattori. La sorveglianza della malattia tubercolare prevede che gli operatori verifichino periodicamente che ogni ammalato di tubercolosi completi l’iter terapeutico sino a guarigione avvenuta. In caso di mancata aderenza al programma terapeutico, gli operatori dell’U.O. Profilassi contattano l’ammalato, il medico di medicina generale che lo ha in carico, i clinici che seguono il caso, i familiari dell’ammalato, per sollecitare la ripresa della terapia sino alla guarigione.
La popolazione migrante già insediata sul territorio rientra nelle fattispecie previste dalla Circolare 9/2005.
Riguardo invece alla popolazione migrante in transito, a cui la sua domanda faceva più specificamente riferimento, una ridotta minoranza rispetto alla popolazione migrante già insediata, sin dall'apertura dell’HUB regionale (20 luglio 2014) la questione TBC è stata considerata con particolare attenzione e messa al centro degli interventi sanitari che in quel luogo sono previsti. Presso l’Hub di via Mattei è stata posizionata una Unità Radiografica Mobile del presidio di Pneumotisiologia dell’Azienda USL di Bologna, per effettuare lo screening della malattia tubercolare attiva con RX del torace. Le radiografie effettuate vengono lette dalla Radiologia dell’Ospedale Maggiore e, qualora si riscontrino dubbi sul quadro radiografico si procede ad un approfondimento diagnostico con TAC ad alta risoluzione eseguita all’Ospedale Bellaria. Se il quadro è compatibile con la presenza di malattia tubercolare attiva, la persona viene inviata al Reparto Malattie Infettive del Policlinico Sant’Orsola con una breve descrizione clinica, e posta in isolamento.
A tutti i migranti che raggiungono i centri Spoke nelle diverse province regionali viene effettuato uno screening per la ricerca della tubercolosi latente attraverso il test di Mantoux, se il test è positivo si procede con la ripetizione dell'RX e della TAC al torace. Se la positività al test viene confermata anche dagli esami successivi, l’iter diagnostico si conclude con l’invio della persona al reparto malattie infettive del Policlinico Sant’Orsola, dove si decide sulla opportunità di una eventuale terapia per la TBC latente.
Quanto al “rischio epidemiologico” legato ai possibili “soggetti asintomatici”, il sistema adottato dalla Regione Emilia-Romagna è considerato il più affidabile e tutelante (può condurre alla individuazione di falsi positivi, ma non alla mancata identificazione dei veri positivi) ed è destinato, verosimilmente, a rappresentare il riferimento operativo per le strutture deputate alla prima accoglienza dei migranti anche nel prossimo futuro.
Ci tengo anche a sottolineare che la Regione Emilia-Romagna ha partecipato ad un progetto finanziato dal FAMI (Fondo Asilo Migrazione e Integrazione) dedicato ai temi della salute con il progetto Start di cui è capofila l'Azienda sanitaria di Bologna e che ha proprio l'obiettivo di coordinare le azioni e gli interventi rendendole omogenee e comuni di tutte le diverse aziende sanitarie dell'Emilia Romagna intorno ai temi legati alla salute dei migranti con particolare attenzione al tema della tubercolosi.
Ci tengo anche invece a ricordare che proprio la settimana scorsa ho partecipato anch'io ad un interessantissimo convegno promosso dalla professoressa Fantini che ha visto la partecipazione di medici in formazione della specialità di Igiene proprio sul tema della TBC e proprio sul tema dei migranti anche con l'obiettivo di un ingaggio diretto di questi medici in formazione per ulteriormente aumentare la disponibilità di personale a disposizione e che intorno a questo tema metta a disposizione il proprio tempo e le proprie professionalità".

Altre informazioni

Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:36
Back to top