Question Time, chiarimenti sulla pressione fiscale a Bologna
L'assessore Davide Conte ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 Stelle) sulla pressione fiscale a Bologna. Domanda del consigliere Piazza"Visti gli articoli appa...
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L'assessore Davide Conte ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 Stelle) sulla pressione fiscale a Bologna.
Domanda del consigliere Piazza
"Visti gli articoli apparsi sulla stampa relativi al poco invidiabile primato di Bologna che, secondo il Rapporto nazionale della Confederazione degli artigiani, "Comune che vai, fisco che trovi", una delle città con in cui le piccole imprese pagano più tasse; si pone la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione sul tema; per sapere se l'Amministrazione, è intenzionata ad aprire un tavolo che riunisca tutte le associazioni economiche per discutere della pressione fiscale in città come richiesto dal CNA".
Risposta dell'assessore Conte
"La ringrazio per questa domanda e per la riflessione che ha sviluppato. Effettivamente spesso la fiscalità è vista come un freno, in verità, secondo quello che lei leggeva e interpretava, questa può essere una leva importante se è gestita in modo opportuno e adeguandola anche al ciclo di vita dell'azienda. Quando un'azienda parte si può avere una pressione fiscale più leggera, quando l'azienda è più strutturata si può rientrare nella norma. Questo è un ragionamento che si può aprire come riflessione, e qui la domanda sarebbe un po' a metà tra le mie competenze e quelle dell'assessore Lepore, sarebbe forse interessante su questo fare un piccolo lavoro congiunto tra assessori e consiglieri per farci una riflessione.
Effettivamente il tema degli incubatori che lei ha anche definito come "se uno entra dentro è fortunato" rappresenta un'esigenza molto importante su cui anche l'associazione degli imprenditori di Bologna ha avviato un progetto molto significativo e importante. Se in passato sono state fatte esperienze molto significative sugli incubatori, sono state forse un po' minime rispetto al tutto, perché l'incubatore funzioni abbiamo bisogno che gli incubatori siano numerosi e che possano accogliere molti progetti di impresa, poiché se ne facciamo pochi, pochissimi saranno quelli che riusciranno ad arrivare al loro scopo, è proprio una questione statistica di successo di queste aziende che partono.
Sul tema specifico che lei poneva e quindi "se siamo intenzionati a procedere con le imprese per trovare una soluzione al ragionamento", noi abbiamo un tavolo, come lei sa bene, che si chiama Timbo e che è un tavolo di coordinamento di tutte le associazioni di rappresentanza, di tutte le associazioni datoriali del nostro territorio, della Città Metropolitana. Questo tavolo è speculare, se vogliamo, al più antico tavolo con le rappresentanza sindacali. A fine mandato scorso le associazioni di categoria avevano avviato un ragionamento di aggregazione loro, per avere una maggiore capacità di dialogo e di lobby virtuosa con l'Amministrazione pubblica. Nel corso di questo mandato, pochi mesi fa, abbiamo sottoscritto questo accordo e quindi Timbo rappresenta il contenitore giusto dove portare all'attenzione dei colleghi di giunta, del Comune nel suo insieme e delle imprese, questa sua osservazione e questo suo ragionamento, soprattutto focalizzato non a 360° su tutte le imprese ma concentrandosi se andare a vedere nello specifico, cosa su cui lei ha posto l'attenzione nella fase iniziale del suo intervento, delle imprese più giovani e di quelle che sono in avvio.
Da un lato il tema generale della pressione fiscale è ben presente, ed è ben presente anche con un focus sulle piccole imprese e sul mondo artigiano, a questo proposito è all'ordine dei lavori ed è programmata una riunione di questo tavolo per capire come procedere, anche in vista del prossimo bilancio. Bisogna capire come procedere per quanto riguarda la pressione fiscale con le imprese, con le piccole e medie imprese, che, come sappiamo, rappresentano un elemento fondamentale del territorio del mondo imprenditoriale italiano e in particolar modo del mondo imprenditoriale dell'Emilia-Romagna e del nord-est di questo Paese.
Questo era quello che lei mi poneva all'attenzione, e quindi per rispondere alla sua domanda le rispondo "si", intendiamo procedere, e veloce, all'interno del tavolo Timbo. Sul tema specifico delle giovani imprese invece non era previsto un focus ad hoc ma colgo un po' la sua sollecitazione e le sue precisazioni, dicendole che potrebbero essere effettivamente oggetto di una riunione specifica all'interno del tavolo di lavoro Timbo, proprio per capire come procedere come andare avanti per quanto riguarda la pressione fiscale sulle piccole e medie imprese associandolo al lavoro che sta facendo l'associazione degli imprenditori, Unindustria, in termini di incubatore e cercando di capire quali leve può mettere in gioco l'amministrazione comunale.
Quindi ecco le tre risposte, in sintesi, che ho cercato di darle. Una sul tema della pressione fiscale che deve essere oggetto di attenzione per evitare eventuali ridondanze che ci vengono segnalate. A questo proposito credo che la consigliera Angiuli aveva già proposto un'udienza conoscitiva in seconda Commissione, e questo è un tema su cui è importante che ci muoviamo e ci ragioniamo tutti.
A proposito del secondo elemento, quello specifico della fiscalità legata alle imprese più piccole e più giovani, alle start up, quelle in avvio, le dico che si può fare un tavolo di approfondimento vedendo cosa sta facendo l'amministrazione comunale con l'antico progetto Mambo, che di sicuro per l'avvio delle imprese ha fatto molto, su questo si può fare una ricognizione e avviare anche il famoso tavolo di lavoro che può fare molto per favorire il livello d'inserimento lavorativo dei disoccupati ma si può anche lavorare molto per sviluppare l'imprenditorialità in chi ha perso il lavoro.
Il terzo elemento, ovviamente molto in generale, è che forse l'attività di Timbo che stiamo portando avanti con le scelte e le decisioni che vengono prese, può essere anche questo oggetto di un approfondimento in seconda commissione, congiunta con quella Attività produttive e bilancio, per restituire ai consiglieri gli argomenti che stiamo discutendo, le soluzioni e le proposte che stanno emergendo, tutto questo in vista ovviamente, del prossimo bilancio che cominceremo a discutere nell'autunno del 2017, e che dovrà avere al suo interno alcune scelte importanti anche livello di fiscalità. Queste un po' in sintesi le sue riflessioni, per le quali la ringrazio e le sue riflessioni offriranno approfondimenti e spunti. La ringrazio ancora per l'attenzione.
Domanda del consigliere Piazza
"Visti gli articoli apparsi sulla stampa relativi al poco invidiabile primato di Bologna che, secondo il Rapporto nazionale della Confederazione degli artigiani, "Comune che vai, fisco che trovi", una delle città con in cui le piccole imprese pagano più tasse; si pone la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione sul tema; per sapere se l'Amministrazione, è intenzionata ad aprire un tavolo che riunisca tutte le associazioni economiche per discutere della pressione fiscale in città come richiesto dal CNA".
Risposta dell'assessore Conte
"La ringrazio per questa domanda e per la riflessione che ha sviluppato. Effettivamente spesso la fiscalità è vista come un freno, in verità, secondo quello che lei leggeva e interpretava, questa può essere una leva importante se è gestita in modo opportuno e adeguandola anche al ciclo di vita dell'azienda. Quando un'azienda parte si può avere una pressione fiscale più leggera, quando l'azienda è più strutturata si può rientrare nella norma. Questo è un ragionamento che si può aprire come riflessione, e qui la domanda sarebbe un po' a metà tra le mie competenze e quelle dell'assessore Lepore, sarebbe forse interessante su questo fare un piccolo lavoro congiunto tra assessori e consiglieri per farci una riflessione.
Effettivamente il tema degli incubatori che lei ha anche definito come "se uno entra dentro è fortunato" rappresenta un'esigenza molto importante su cui anche l'associazione degli imprenditori di Bologna ha avviato un progetto molto significativo e importante. Se in passato sono state fatte esperienze molto significative sugli incubatori, sono state forse un po' minime rispetto al tutto, perché l'incubatore funzioni abbiamo bisogno che gli incubatori siano numerosi e che possano accogliere molti progetti di impresa, poiché se ne facciamo pochi, pochissimi saranno quelli che riusciranno ad arrivare al loro scopo, è proprio una questione statistica di successo di queste aziende che partono.
Sul tema specifico che lei poneva e quindi "se siamo intenzionati a procedere con le imprese per trovare una soluzione al ragionamento", noi abbiamo un tavolo, come lei sa bene, che si chiama Timbo e che è un tavolo di coordinamento di tutte le associazioni di rappresentanza, di tutte le associazioni datoriali del nostro territorio, della Città Metropolitana. Questo tavolo è speculare, se vogliamo, al più antico tavolo con le rappresentanza sindacali. A fine mandato scorso le associazioni di categoria avevano avviato un ragionamento di aggregazione loro, per avere una maggiore capacità di dialogo e di lobby virtuosa con l'Amministrazione pubblica. Nel corso di questo mandato, pochi mesi fa, abbiamo sottoscritto questo accordo e quindi Timbo rappresenta il contenitore giusto dove portare all'attenzione dei colleghi di giunta, del Comune nel suo insieme e delle imprese, questa sua osservazione e questo suo ragionamento, soprattutto focalizzato non a 360° su tutte le imprese ma concentrandosi se andare a vedere nello specifico, cosa su cui lei ha posto l'attenzione nella fase iniziale del suo intervento, delle imprese più giovani e di quelle che sono in avvio.
Da un lato il tema generale della pressione fiscale è ben presente, ed è ben presente anche con un focus sulle piccole imprese e sul mondo artigiano, a questo proposito è all'ordine dei lavori ed è programmata una riunione di questo tavolo per capire come procedere, anche in vista del prossimo bilancio. Bisogna capire come procedere per quanto riguarda la pressione fiscale con le imprese, con le piccole e medie imprese, che, come sappiamo, rappresentano un elemento fondamentale del territorio del mondo imprenditoriale italiano e in particolar modo del mondo imprenditoriale dell'Emilia-Romagna e del nord-est di questo Paese.
Questo era quello che lei mi poneva all'attenzione, e quindi per rispondere alla sua domanda le rispondo "si", intendiamo procedere, e veloce, all'interno del tavolo Timbo. Sul tema specifico delle giovani imprese invece non era previsto un focus ad hoc ma colgo un po' la sua sollecitazione e le sue precisazioni, dicendole che potrebbero essere effettivamente oggetto di una riunione specifica all'interno del tavolo di lavoro Timbo, proprio per capire come procedere come andare avanti per quanto riguarda la pressione fiscale sulle piccole e medie imprese associandolo al lavoro che sta facendo l'associazione degli imprenditori, Unindustria, in termini di incubatore e cercando di capire quali leve può mettere in gioco l'amministrazione comunale.
Quindi ecco le tre risposte, in sintesi, che ho cercato di darle. Una sul tema della pressione fiscale che deve essere oggetto di attenzione per evitare eventuali ridondanze che ci vengono segnalate. A questo proposito credo che la consigliera Angiuli aveva già proposto un'udienza conoscitiva in seconda Commissione, e questo è un tema su cui è importante che ci muoviamo e ci ragioniamo tutti.
A proposito del secondo elemento, quello specifico della fiscalità legata alle imprese più piccole e più giovani, alle start up, quelle in avvio, le dico che si può fare un tavolo di approfondimento vedendo cosa sta facendo l'amministrazione comunale con l'antico progetto Mambo, che di sicuro per l'avvio delle imprese ha fatto molto, su questo si può fare una ricognizione e avviare anche il famoso tavolo di lavoro che può fare molto per favorire il livello d'inserimento lavorativo dei disoccupati ma si può anche lavorare molto per sviluppare l'imprenditorialità in chi ha perso il lavoro.
Il terzo elemento, ovviamente molto in generale, è che forse l'attività di Timbo che stiamo portando avanti con le scelte e le decisioni che vengono prese, può essere anche questo oggetto di un approfondimento in seconda commissione, congiunta con quella Attività produttive e bilancio, per restituire ai consiglieri gli argomenti che stiamo discutendo, le soluzioni e le proposte che stanno emergendo, tutto questo in vista ovviamente, del prossimo bilancio che cominceremo a discutere nell'autunno del 2017, e che dovrà avere al suo interno alcune scelte importanti anche livello di fiscalità. Queste un po' in sintesi le sue riflessioni, per le quali la ringrazio e le sue riflessioni offriranno approfondimenti e spunti. La ringrazio ancora per l'attenzione.