Question Time, chiarimenti sulla nuova sede per il Laboratorio Crash
L'assessora all'Urbanistica, Valentina Orioli, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Giulio Venturi (Insieme Bologna) sulla nuova sede per il Laboratorio Crash. Domanda d'attualità del consigliere Venturi"Premesso che da ...
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L'assessora all'Urbanistica, Valentina Orioli, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Giulio Venturi (Insieme Bologna) sulla nuova sede per il Laboratorio Crash.
Domanda d'attualità del consigliere Venturi
"Premesso che da notizie di stampa si è appreso che non solo Labàs necessita di una nuova sede ma anche il laboratorio Crash;
preso atto: che lo sgombero agostano ha riguardato il centro sociale di Croce Coperta e che il presidente del quartiere Navile Daniele Ara si è dimostrato d' accordo nel 'fare il punto della situazione non appena avranno trovato lo spazio privato che reputano adatto', incitando inoltre gli imprenditori che dispongono di capannoni vuoti nel lasciarli temporaneamente alle associazioni che hanno bisogno di spazi e facendosi l'Amministrazione garante;
chiede al Sindaco ed alla Giunta che cosa venga effettivamente garantito ed in quale zona si intenda concedere tale spazio. Si domanda inoltre, se l'idea sia quella di incitare dei privati a concedere capannoni in aree residenziali per riproporre i soliti problemi di convivenza ed infine quali siano le condizioni ed agevolazioni per l'affidamento della nuova sede del centro sociale e per quale lasso temporale".
Risposta dell'assessora Orioli
"La domanda posta dal consigliere Venturi e l'articolo al quale essa fa riferimento pongono il tema del riuso e dell'uso temporaneo di edifici dismessi.
Un tema che oggi è all'attenzione della cultura urbanistica (tanto che al riuso e al riciclo degli edifici è stato dedicato anche un importante progetto di ricerca nazionale) e anche all'attenzione degli amministratori.
L'uso temporaneo di edifici dismessi in particolare è una buona pratica che permette di istituire un presidio in aree altrimenti consegnate all'abbandono e al degrado, ma anche di anticipare il recupero alla città di comparti urbani dalla trasformazione complessa, e di avvicinare i cittadini a zone che spesso per molto tempo sono state escluse alla loro fruizione (penso alle aree ex militari o ex ferroviarie).
Per tutte queste ragioni c'è molta attenzione verso il tema del riuso, anche temporaneo.
Il progetto di nuova Legge Urbanistica della Regione Emilia-Romagna, che sarà presumibilmente approvato entro l'anno, dedica a questo argomento due articoli, il 15 e il 16, nei quali si propone di istituire un “albo degli immobili resi disponibili per la rigenerazione urbana”, sia da parte di enti pubblici che di privati, e di favorire iniziative volte al riuso temporaneo di questi immobili.
Secondo l'impianto proposto dal progetto di legge, la valorizzazione e il riuso di contenitori pubblici e privati passa attraverso la stipula di convenzioni e di accordi rispetto ai quali l'amministrazione comunale ha un ruolo di garante.
Il processo che ho descritto, e che si auspica possa trovare attuazione in tutte le città della regione, non è diverso rispetto a quanto sta facendo l'amministrazione comunale di Bologna, che non sta mettendo a punto alcuna specifica “normativa per occupazioni legali e concordate”, come si legge nell'articolo apparso ieri sul Corriere, ma al contrario sta lavorando per proporre soluzioni poiché riconosce un valore ad alcune attività, anche prevedendo, nella legalità, l'uso temporaneo di spazi, in modo inclusivo.
In quest'ottica, peraltro coerente con l'art. 73 comma 2 del RUE e con le norme di attuazione del Poc Rigenerazione di Patrimoni Pubblici (art. 8 comma 5) che già prevedono la possibilità di usi temporanei, il Comune si propone di incentivare soluzioni al riuso che siano compatibili con le caratteristiche dei tessuti urbani in cui si inseriscono.
Nello specifico della sede per Crash, si stanno esaminando diverse ipotesi (incluso l'affitto da privati con rapporto diretto fra le parti), con il fondamentale supporto del quartiere e della prefettura".
Domanda d'attualità del consigliere Venturi
"Premesso che da notizie di stampa si è appreso che non solo Labàs necessita di una nuova sede ma anche il laboratorio Crash;
preso atto: che lo sgombero agostano ha riguardato il centro sociale di Croce Coperta e che il presidente del quartiere Navile Daniele Ara si è dimostrato d' accordo nel 'fare il punto della situazione non appena avranno trovato lo spazio privato che reputano adatto', incitando inoltre gli imprenditori che dispongono di capannoni vuoti nel lasciarli temporaneamente alle associazioni che hanno bisogno di spazi e facendosi l'Amministrazione garante;
chiede al Sindaco ed alla Giunta che cosa venga effettivamente garantito ed in quale zona si intenda concedere tale spazio. Si domanda inoltre, se l'idea sia quella di incitare dei privati a concedere capannoni in aree residenziali per riproporre i soliti problemi di convivenza ed infine quali siano le condizioni ed agevolazioni per l'affidamento della nuova sede del centro sociale e per quale lasso temporale".
Risposta dell'assessora Orioli
"La domanda posta dal consigliere Venturi e l'articolo al quale essa fa riferimento pongono il tema del riuso e dell'uso temporaneo di edifici dismessi.
Un tema che oggi è all'attenzione della cultura urbanistica (tanto che al riuso e al riciclo degli edifici è stato dedicato anche un importante progetto di ricerca nazionale) e anche all'attenzione degli amministratori.
L'uso temporaneo di edifici dismessi in particolare è una buona pratica che permette di istituire un presidio in aree altrimenti consegnate all'abbandono e al degrado, ma anche di anticipare il recupero alla città di comparti urbani dalla trasformazione complessa, e di avvicinare i cittadini a zone che spesso per molto tempo sono state escluse alla loro fruizione (penso alle aree ex militari o ex ferroviarie).
Per tutte queste ragioni c'è molta attenzione verso il tema del riuso, anche temporaneo.
Il progetto di nuova Legge Urbanistica della Regione Emilia-Romagna, che sarà presumibilmente approvato entro l'anno, dedica a questo argomento due articoli, il 15 e il 16, nei quali si propone di istituire un “albo degli immobili resi disponibili per la rigenerazione urbana”, sia da parte di enti pubblici che di privati, e di favorire iniziative volte al riuso temporaneo di questi immobili.
Secondo l'impianto proposto dal progetto di legge, la valorizzazione e il riuso di contenitori pubblici e privati passa attraverso la stipula di convenzioni e di accordi rispetto ai quali l'amministrazione comunale ha un ruolo di garante.
Il processo che ho descritto, e che si auspica possa trovare attuazione in tutte le città della regione, non è diverso rispetto a quanto sta facendo l'amministrazione comunale di Bologna, che non sta mettendo a punto alcuna specifica “normativa per occupazioni legali e concordate”, come si legge nell'articolo apparso ieri sul Corriere, ma al contrario sta lavorando per proporre soluzioni poiché riconosce un valore ad alcune attività, anche prevedendo, nella legalità, l'uso temporaneo di spazi, in modo inclusivo.
In quest'ottica, peraltro coerente con l'art. 73 comma 2 del RUE e con le norme di attuazione del Poc Rigenerazione di Patrimoni Pubblici (art. 8 comma 5) che già prevedono la possibilità di usi temporanei, il Comune si propone di incentivare soluzioni al riuso che siano compatibili con le caratteristiche dei tessuti urbani in cui si inseriscono.
Nello specifico della sede per Crash, si stanno esaminando diverse ipotesi (incluso l'affitto da privati con rapporto diretto fra le parti), con il fondamentale supporto del quartiere e della prefettura".