Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti sulla gestione dei Centri Anni Verdi

La vicesindaco e assessore alla Scuola Marilena Pillati ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Federico Martelloni (Coalizione civica) sui centri Anni Verdi. La risposta è stata letta in aula dall'assessore Davide Conte.Do...

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La vicesindaco e assessore alla Scuola Marilena Pillati ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Federico Martelloni (Coalizione civica) sui centri Anni Verdi. La risposta è stata letta in aula dall'assessore Davide Conte.

Domanda d'attualità del consigliere Martelloni

"Vista la scadenza in data odierna (venerdì 16 giugno 2017) dei contratti di assunzione a tempo determinato di alcuni lavoratori in forza presso l'Istituzione Educazione e Scuola del Comune di Bologna, lavoratori e lavoratrici impegnati nei Centri Anni Verdi (C.A.V.), centri educativi e ricreativi rivolti ai ragazzi nella fascia di età tra gli 11 e i 14 anni;
viste le notizie, non confermate né smentite dall'Amministrazione, nonostante l'imminente cessazione dei contratti di lavoro di parte del personale impiegato nei Centri, della volontà di esternalizzare la gestione di parte dei C.A.V.;
vista l'importanza strategica di questo servizio, importanza sottolineata anche dal Presidente dell'Istituzione Educazione e Scuola Dott. Marcheselli in una recente udienza conoscitiva sul tema del contrasto ai fenomeni di bullismo;
chiede al Sindaco e alla Giunta:
se le ipotesi di esternalizzazione dei C.A.V. rispondano al vero;
perché i lavoratori e le lavoratrici interessati non abbiano ricevuto alcuna comunicazione ufficiale e nessuna convocazione (a quanto risulta al 15 giugno 2017, ad un giorno dalla scadenza dei contratti) da parte della dirigenza dell'IES e del Comune per informarli circa le scelte dell'Amministrazione;
come si pensa di garantire l'operatività dei questi servizi educativi a partire da lunedì 19 giugno;
quali siano in prospettiva i progetti dell'Amministrazione per i servizi educativi rivolti agli adolescenti".

Risposta della vicesindaco Pillati letta in aula dall'assessore Conte

"Gentile consigliere Martelloni, la sua domanda mi dà un’ulteriore occasione di illustrare quali servizi educativi per preadolescenti e adolescenti sono curati dal Comune di Bologna, nel cui ambito rientrano i 7 Centri Anni Verdi gestiti dall'Istituzione Educazione e Scuola.
Esiste, infatti, una consolidata e articolata gamma di interventi educativi rivolti agli adolescenti, che da anni il Comune di Bologna porta avanti attraverso un lavoro di rete con le scuole e con le realtà educative territoriali, nella consapevolezza che solo lavorando in maniera integrata è possibile sostenere gli adolescenti nel loro percorso di crescita e aiutare le famiglie nel loro compito educativo.
In primo luogo voglio richiamare i Servizi Educativi Territoriali, che operano nei sei quartieri cittadini sulla fascia d'età 6-18 anni e che si avvalgono di 30 educatori dipendenti del Comune di Bologna che lavorano nell'ambito della promozione del benessere e della prevenzione del disagio dei bambini e degli adolescenti in stretta relazione con le scuole.
In virtù di una convenzione firmata nel settembre 2015 con gli Istituti Comprensivi di Bologna, a ogni istituto comprensivo è assegnato un educatore comunale referente, con l'obiettivo di far dialogare i progetti della scuola con i progetti del territorio.
I Servizi Educativi Territoriali hanno anche la funzione di promuovere, coordinare e verificare attività socio-educative extrascolastiche gestite in stretta connessione con il terzo settore. In particolare, il Comune di Bologna finanzia e gestisce in collaborazione con il terzo settore 12 centri socio-educativi per preadolescenti ed adolescenti tra gli 11 e i 18 anni; 7 centri di aggregazione per ragazzi tra gli 11 e i 18 anni; 6 attività di educativa di strada rivolte a gruppi di adolescenti nei luoghi naturali di ritrovo.
I 7 Centri anni verdi per ragazzi dagli 11 ai 14 anni e lo spazio Officina Adolescenti rappresentano una componente, non l’unica, di questa articolata offerta di servizi, che coinvolge complessivamente oltre 1500 adolescenti bolognesi.
Il nostro impegno è volto a rafforzare questa rete di servizi, lavorando da un lato sull'integrazione degli interventi - perchè solo un lavoro integrato tra risorse e competenze può garantire una reale efficacia delle azioni – dall’altro focalizzando le risorse su alcuni assi prioritari: la dispersione scolastica e l'orientamento formativo, lo sviluppo di contenuti culturali e creativi integrati con quelli educativi, la partecipazione e il lavoro di comunità, il sostegno agli adulti di riferimento.
Per questo abbiamo lavorato e continueremo a farlo per incrementare complessivamente le risorse a disposizione, progettuali e finanziarie, che provengono dal bilancio comunale ma anche da altre fonti, quali quelle messe a disposizione dalla Regione, dalle Fondazioni e dal PON Metro - Asse inclusione.
Tornando alla questione centrale della sua domanda, cioè i Centri Anni Verdi, si tratta di servizi educativi rivolti ai ragazzi dagli 11 ai 14 anni gestiti attualmente con 11 educatori, di cui uno part time, assunti a tempo indeterminato, mentre le restanti esigenze di personale sono coperte da assunzioni a tempo determinato, con contratti che si sono protratti nel tempo attingendo a una graduatoria in scadenza i primi giorni del prossimo mese di settembre.
Oggi la normativa in materia di tempi determinati è molto stringente e non consente di assumere personale a tempo indeterminato su fabbisogni stabili e comunque di non reiterare contratti superando i 36 mesi di durata complessiva.
Sono numerosissimi i ricorsi che il Comune di Bologna ha dovuto affrontare a questo riguardo – ad oggi sono oltre 200 - nonostante avesse da tempo messo in campo un piano di stabilizzazioni per il personale assunto nei nidi e nelle scuole d'infanzia. E nonostante – lo voglio ricordare – l’accumularsi di queste posizioni a tempo determinato fosse legata al blocco del turn over e, quindi, dell’impossibilità di fare assunzioni a tempo indeterminato protrattasi per anni.
Accanto ai diversi vincoli sul personale, vi è un altro aspetto rilevante, ossia la necessità di uno sviluppo qualitativo e quantitativo dei servizi che oggi offriamo con i CAV. Con l'Istituzione e con il Consiglio di Amministrazione abbiamo ritenuto necessaria una riflessione sul modello di servizio dei Centri Anni Verdi e per questo è già attivo da un paio di mesi un gruppo di lavoro che coinvolge anche alcune Direzioni scolastiche, che vedrà successivamente anche il coinvolgimento degli educatori, che condividono l’esigenza di questa riprogettazione.
L'obiettivo è verificare quale sia il "valore aggiunto" dei CAV, evitando la sovrapposizione con servizi che attualmente l'Amministrazione gestisce anche con il coinvolgimento di altri soggetti. In questa riflessione l'Istituzione coinvolgerà Il risultato di questa riprogettazione del servizio riguarderà necessariamente anche le modalità più efficaci di sviluppo del progetto e di conseguenza l'organizzazione, nonché la definizione delle risorse quali/quantitative per lo svolgimento delle attività richieste.
Una volta definito il piano di sviluppo dei CAV si potrà passare alla fase di implementazione e di reperimento delle risorse necessarie, anche professionali.
Il prossimo anno scolastico 2017/18 è, dunque, un anno di transizione in cui si impiegherà tutto il personale di ruolo disponibile per l'apertura di Officina Adolescenti e dei CAV. Non essendo però sufficiente questa dotazione organica e non essendo possibile ricorrere alle assunzioni a tempo determinato degli educatori che già da qualche anno sono impiegati su questi servizi, per un solo anno – e qui lo voglio sottolineare - in attesa che sia completo il piano di riprogettazione, 3 CAV saranno affidati in gestione tramite il contratto già in essere che affida a un’ATI di cooperative i servizi educativi rivolti agli adolescenti. A fronte di questo contesto e di queste motivazioni non è corretto parlare di esternalizzazione del servizio, ma di revisione del modello organizzativo dei CAV per il loro sviluppo.
Quanto ho appena detto è stato comunicato alle organizzazioni sindacali nell'incontro che si è svolto il 13 giugno scorso. Sappiamo che le organizzazioni sindacali stanno organizzando un'assemblea con i lavoratori e sicuramente della questione riparleremo ancora soprattutto per valutare insieme a loro le modalità per garantire la continuità lavorativa degli educatori alla riapertura dei CAV a settembre".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:38
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